Siculi: differenze tra le versioni

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→‎Il re Italo e il re Siculo: questo capitolo andrebbe impostato diversamente, in quanto Italo e Siculo sono dipendenti l'uno dall'altro e non ha quindi senso separarli. Intanto metto appr. su Siculi, poi si vedrà più avanti di sistemare il tutto.
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Nell'età del bronzo recente, la presenza micenea in [[Sicilia]] è documentata dall'abitato costiero fortificato di [[Thapsos]]<ref>Lucia Vagnetti, a cura di:, ''Magna Grecia e mondo miceneo'', Taranto, 1982, pp. 130-131</ref>, all'epoca della fioritura, all'interno, della cultura Pantalica I (1270-1050). Intorno al 1200, Thapsos viene distrutta e, nei siti della cultura di [[Pantalica]], appare la ceramica micenea III C<ref>Lucia Vagnetti, cit., pp. 19-22</ref>. A Monte Dessueri (SR), sono state rinvenute anfore identiche a quelle della necropoli (XI sec.) di Azor, presso [[Giaffa]]<ref>Giovanni Garbini, ''cit.'', p. 208</ref>. Nella Sicilia orientale, nel successivo periodo (1050-850), appare la civiltà sicula di [[Cassibile]] o Pantalica II (SR). Sono questi gli elementi - oltre all'assonanza dei nomi - che lascerebbero dedurre l'identificazione dei Šekeleš con i Siculi e un loro arrivo dal Mediterraneo orientale in Sicilia.
 
== Vicende leggendarie che coinvolgonoriguardanti i Siculi ==
=== Il conflitto con i Pelasgi e gli Aborigeni ===
Nelle fonti antiche leggiamo che i primi aggressori dei Siculi, quando essi ancora si trovavano in Italia peninsulare, furono gli [[Umbri]], seguiti dai [[Pelasgi]]; il popolo proto-greco che in Italia si alleò con gli [[Aborigeni (mitologia)|Aborigeni]] per scacciare i Siculi dal Lazio.<ref>Vd. [[Filisto di Siracusa]], ''FGrHist'' 556 F 46; [[Diodoro Siculo]], XIV, 113, 2.</ref>