Enego: differenze tra le versioni

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Questa ipotesi è confermata dalla successiva documentazione medievale, dove la Bastia viene sempre citata accanto al Covolo. Ma a differenza di quest'ultimo, che continuò a funzionare anche nei secoli successivi, essa scompare dai documenti sul finire del [[XIV secolo|Trecento]]: l'ultima notizia risale al [[1386]] quando da qui gli Scaligeri attaccarono il Covolo presidiato dai [[Padova]]ni. Fu probabilmente l'avvento dell'[[artiglieria]] a rendere inservibili le strutture del castello, tuttavia le alture della costa della Bastia mantennero a lungo la loro importanza strategica, sino alla [[campagna d'Italia (1796-1797)|campagna d'Italia]] combattuta da [[Napoleone]]<ref>{{cita web|url=http://osservatorio-canaledibrenta.it/IMG/pdf/20_bastia_di_enego.pdf|titolo=Siti ezzeliniani. Area del Canale di Brenta, n.20. Bastia di Enego.|autore=Angelo Chemin|accesso=6 ottobre 2013}}</ref>.
 
=== Monumento ai Caduti di Guerra ===
[[File:Monumento ai Caduti di Guerra ENEGO 20180813 193456.jpg|miniatura|Monumento ai Caduti di Guerra]]
Sito in Piazza San Marco ricorda i Caduti di Guerra. Frontalmente riporta "''Enego nella grande guerra estremo baluardo della Patria a perenne tributo di riconoscenza e di amore ai conterranei gloriosamente caduti eresse. MCMXXV''". I nomi dei caduti sono raggruppati in 11 elenchi: Morti in combattimento Guerra europea, Morti per causa della Guerra europea, Dispersi nella Guerra europea, Morti in prigionia Guerra europea, Morti in combattimento nella guerra eritrea, Morti per causa della guerra libica, Caduti dispersi guerre 1935-1940-1945, Dispersi sul fronte russo, Caduti in combattimento su altri fronti, Partigiani caduti e deportati deceduti in campi di concentramento, Morti per causa della Guerra,
 
== Società ==