Franco e Ciccio: differenze tra le versioni

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Dopo i successi in Sicilia, andarono a [[Napoli]], dove recitarono anche per i soldati della [[NATO]] e a poco a poco conquistarono una notorietà sempre maggiore. Nel 1957 furono notati da [[Giovanni Di Renzo]], un capocomico, che li assunse per una [[tournée]] in nord Italia; nella compagnia figurava anche il [[Complesso Calì]] (di cui faceva parte la futura moglie di Ciccio, Rosaria Calì), tre fratelli e due sorelle cantanti che li avrebbero accompagnati per un paio di anni. Debuttarono a [[Como]] e [[Bergamo]] con ''[[Al Texas Club]]'' di Gallucci. Poi [[Amedeo Sollazzo]] fornì loro ''[[Due in allegria e cinque in armonia]]'', che presentarono inizialmente a [[Roma]], poi dal 1959 si trasferirono in [[Veneto]], dove Franco con delle [[ballerina|ballerine]] rischiò la vita in un teatro di [[Belluno]] a causa di un [[incendio]], riuscendo egli stesso a domarlo e mettere tutti in salvo. Quell'anno Franco ottenne il premio ''Mascotte'' come rivelazione dell'anno e fu premiato insieme a Ciccio a [[Roma]].
 
Nel 1960 furono prima a [[Genova]], dove Ciccio si sposò con Rosaria (con cui ebbe il figlio [[Giampiero Ingrassia|Giampiero]]), e poi in [[Francia]] dove vennero ingaggiati dall'impresario Metz a cui era piaciuta la commedia ''[[Due in allegria e cinque in armonia]]'' e che era convinto che i due potessero parlare il [[lingua francese|francese]]. I comici palermitani recitarono la prima a [[Nizza]], dove si accorsero che le battute in italiano erano assolutamente inutili perché incomprensibili e, non sapendo assolutamente nulla di francese, si basarono sulla mimica riuscendo a far ridere il pubblico. Il titolo di un [[giornale]] fotografò perfettamente la situazione "Nous avons ri, mais nous n'avons rien compris." (Abbiamo riso, ma non abbiamo capito niente). In seguito, si esibirono a [[Cannes]] senza il complesso Calì. Alle prove gli organizzatori furono molto delusi dalla loro impreparazione e disorganizzazione e riservarono al loro numero solo tre minuti prima dell'inizio dello spettacolo vero e proprio ma riuscendo a conquistare ancora una volta il pubblico. Rientrati in Italia, furono anche sul punto di partire per il [[Sudamerica]] per un [[musical]] organizzato da [[Gianni Ravera]] e [[Michele Galdieri]]. Vennero anticipate loro 250.000 lire, ma lo spettacolo non sarebbe stato mai messo in scena. In quel periodo, infatti, a [[Bivona]] Franco e Ciccio incontrarono il regista [[Mario Mattoli]], che li avrebbe lanciati nel mondo del [[cinema]]<ref>''[http://www.francociccio.altervista.org/Storia/biografia1.htm#8 8. IL DEBUTTO CINEMATOGRAFICO]'' in «BIOGRAFIA (prima parte)» su FrancoCiccio.Altervista.org.</ref>. Fu grazie a [[Domenico Modugno]] che venne loro concessa una parte nel film-commedia ''[[Appuntamento a Ischia]]'' (1960), di cui egli era protagonista.<ref name=":2" /> Li aveva conosciuti nel 1958, durante uno spettacolo a [[Reggio Calabria]] e li aveva chiamati solo per invitarli a formare con lui una compagnia teatrale ma sul [[set (cinema)|set]] furono notati dal regista che li mise alla prova chiedendo loro di recitare un'[[elegia|orazione funebre]] con l'intento di farlo ridere e, riuscendovi, vennero scritturati per il film dove interpretarono un ruolo secondario ma questo convinse Modugno a offrirgli un contratto di cinque anni; i due restituirono l'anticipo a Ravera rescindendo il contratto che li legava alla tournée in Sudamerica abbandonando il teatro per lavorare a tempo pieno nel cinema, tranne due pause nel 1961 e nel 1963.
 
=== Il cinema ===