Giulia Grisi: differenze tra le versioni

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Anche Giulia venne educata alla musica, e fece il suo debutto nel ruolo di Emma nella ''[[Zelmira (opera)|Zelmira]]'' di [[Gioachino Rossini]] a [[Bologna]] nel [[1828]]. Sia [[Gioachino Rossini|Rossini]] sia Bellini ebbero modo di notarla e di apprezzare le sue doti, e a Milano Giulia fu la prima Adalgisa nella ''[[Norma (opera)|Norma]]'' di Bellini, al fianco di [[Giuditta Pasta]] nel ruolo della protagonista. La Grisi cantò quindi a [[Parigi]] nel [[1832]] nella ''[[Semiramide (Rossini)|Semiramide]]'' di Rossini, con grande successo; nel [[1834]] fece il suo debutto a [[Londra]] nel ruolo di Ninetta ne ''[[La gazza ladra]]'', quindi, di nuovo a Parigi, nel [[1835]] fu la prima Elvira ne ''[[I puritani]]'' di Bellini e la prima Elena ne ''[[Marin Faliero (opera)|Marin Faliero]]'' di Donizetti al [[Théâtre-Italien]]. Nel [[1842]] [[Donizetti]] scrisse le parti di Norina ed Ernesto nel ''[[Don Pasquale]]'' appositamente per la Grisi e il [[tenore]] [[Giovanni Matteo De Candia]], noto anche con il nome d'arte di Mario, che era divenuto il compagno della cantante.
[[File:Giulia Grisi 001.jpg|left|thumb|Giulia Grisi]]
Voce da [[soprano drammatico]], mantenne la sua posizione di primo piano nei teatri europei per trent'anni, cantando al fianco di artisti quali [[Luigi Lablache]], [[Giovanni Battista Rubini]], [[Antonio Tamburini]] e lo stesso Mario. Nel [[1854]] assieme a quest'ultimo andò in tournée negli [[Stati Uniti]].
 
Aveva sposato nel [[1836]] il visconte Gérard de Melcy, che si era poi rifiutato di concederle il divorzio, facendosi pagare per tutta la vita di lei una cospicua provvigione. La separazione avvenne però quasi subito e la Grisi si legò a Lord Castrlereigh jr. dal quale ebbe un figlio, che il Lord riconobbe ed avviò alla carriera militare. Nel 1840 o nel 1841, cessata la relazione con Castlereigh, si unì a Mario, di cui, pur non potendolo sposare, fu la compagna per tutta la vita. Ebbe da lui sei figlie femmine (tre morte bambine). Mario proveniva da una nobile famiglia, e la coppia si spostava tra Parigi, Londra, Pietroburgo. Pur mantenendo casa a Parigi, i due stettero anche nella principesca [[Villa Salviati]] a [[Fiesole]], che Mario acquistò nel [[1849|1]]852 da un Arthur Vansittart per 11.211 sterline, cambiate in 50.450 "Leopoldoni" o "francesconi" toscani.
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<references/>
 
==FontiBibliografia==
*Encyclopaedia Britannica, XI edizione, Cambridge University Press, 1911
*Felice Todde: ''Il tenore gentiluomo. La vera storia di Mario (Giovanni Matteo De Candia)'', Zecchini, Varese 2016