Fetonte: differenze tra le versioni

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==Nella mitologia==
Secondo il mito, Fetonte, per dimostrare a [[Epafo]] la sua discendenza divina, pregò il padre di lasciargli guidare il carro del [[Sole (divinità)|Sole]] ma a causa della sua inesperienza, ne perse il controllo, i cavalli si imbizzarrirono e corsero all'impazzata per la volta celeste: prima salirono troppo in alto, bruciando un tratto del cielo che divenne la [[Via Lattea]] (questo è uno dei miti che spiegano l'origine della Via Lattea; ve ne sono diversi altri), quindi scesero troppo vicino alla terra, devastando la [[Libia]] che divenne un deserto. Gli uomini chiesero aiuto a [[Zeus]] che intervenne e, adirato, scagliò un fulmine contro Fetonte, che cadde alle foci del fiume pò/eridiano[[Po|Eridano]], forse nell'odierna [[Crespino]] o nelle terre di [[Alfonsine]].
 
Le sue sorelle, le [[Eliadi]], spaventate, piansero abbondanti lacrime con viso afflitto e vennero trasformate dagli dei in pioppi biancheggianti. Le loro lacrime divennero ambra.
Un'altra versione racconta, invece, che Fetonte precipitò nella zona termale dei [[Colli Euganei]], fra [[Abano Terme]] e [[Montegrotto Terme|Montegrotto]], collegandosi con il culto locale del dio veneto [[Aponus]], identificato con [[Apollo]].
 
[[File:Genova-DSCF7405.JPG|destra|upright=0.8|thumbnail|La caduta di Fetonte rappresentata nell'atrio di Palazzo Lomellini a Genova.]]
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Secondo alcuni mitografi, fu in questa occasione che Zeus fece straripare tutti i fiumi uccidendo completamente il genere umano a eccezione di [[Deucalione (figlio di Prometeo)|Deucalione]] e [[Pirra]].
 
Citando questo mito nella ''[[Divina Commedia]]'', [[Dante]] si riferisce all'[[eclittica]] (il cammino percorso dal Sole nel [[sistema geocentrico]]) come «...la strada che mal non seppe carreggiar Fetòn»<ref>''[[Purgatorio (Divina Commedia)|Purgatorio]]'' [[Purgatorio - Canto quarto|IV]], 71-72</ref>; viene citato anche nell<nowiki>'</nowiki>''[[Inferno (Divina Commedia)|Inferno]]'' riguardo al volo sopra il demone [[Gerione (Dante)|Gerione]] come «Maggior paura non credo che fosse quando Fetonte abbandonò li freni, per che 'l ciel, come pare ancor, si cosse».<ref>''[[Inferno (Divina Commedia)|Inferno]]'', [[Inferno - Canto diciassettesimo|XVII]], 106-108</ref> Viene citato nel ''Paradiso''<ref>''[[Paradiso (Divina Commedia)|Paradiso]]'', Canto XVII, vv.1-3, senza però essere nominato</ref>: «Qual venne a Climenè, per accertarsi di ciò ch'avea incontro a sé udito, quei ch'ancor fa li padri ai figli scarsi» , nel canto XXXI, v.125, in riferimento alla visione della Vergine Maria paragonata al sorgere del sole e nel canto XXIX, vv. 118-120, quando paragona il carro trionfale trainato dal grifone nell'Eden a quello del Sole.
 
== Note ==