Cirrosi epatica: differenze tra le versioni

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La cirrosi ha una [[mortalità]] a 10 anni del 34-66%. La sopravvivenza dipende in gran parte dalla sua causa: la cirrosi alcolica ha una prognosi peggiore rispetto alla cirrosi biliare primaria e alla cirrosi causata da [[epatite]] virale.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Sørensen HT, Thulstrup AM, Mellemkjar L, ''et al.''|anno=2003|titolo=Long-term survival and cause-specific mortality in patients with cirrhosis of the liver: a nationwide cohort study in Denmark|rivista=Journal of Clinical Epidemiology|volume=56|numero=1|pp=88–93|lingua=EN|doi=10.1016/S0895-4356(02)00531-0|pmid=12589875}}</ref> L'alcol è responsabile del 3,8% della mortalità totale nel mondo e la cirrosi epatica costituisce il 15% di tutte le morti dovute al consumo di alcol.<ref name=":1">{{Cita pubblicazione|autore=European Association for the Study of Liver|anno=2012|titolo=EASL clinical practical guidelines: management of alcoholic liver disease|rivista=J. Hepatol.|volume=57|pp=399-420|lingua=EN|url=https://www.journal-of-hepatology.eu/article/S0168-8278(12)00288-7/fulltext|PMID=22633836}}</ref>
 
L'attesa di vita corretta per disabilità (''[[Disability-adjusted life year|]]''Disability-adjusted life year'']] o DALYs) è una misura della gravità globale di una [[malattia]], espressa dalla combinazione degli anni di vita persi per morte prematura più quelli persi a causa della malattia, ovvero dalla combinazione di [[disabilità]] e [[morte]] prematura.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=C.J. Murray|anno=1994|titolo=The global burden of disease in 1990: summary results, sensitivity analysis and future directions|rivista=Bull. World Health Organ.|volume=72|pp=495-509|lingua=EN|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2486716/|PMID=8062404}}</ref> La cirrosi costituisce l'1,2% del DALY globale (contro l'11,8% delle malattie cardiovascolari, il 7,6% delle neoplasie e il 4,7% delle malattie respiratorie croniche).<ref>{{Cita pubblicazione|autore=C.J. Murray|anno=2012|titolo=Disability-adjusted life years (DALYs) for 291 diseases and injuries in 21 regions, 1990-2010: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2010|rivista=Lancet|volume=380|pp=2197-2223|lingua=EN|abstract=si|url=https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(12)61689-4/fulltext|PMID=23245608}}</ref> Si calcola che l'intera patologia da alcol incida per il 4,6% della DALY, ma in Europa queste percentuali sono molto più alte che in qualsiasi altro continente (rispettivamente 6,5% e 11,6%).<ref>{{Cita pubblicazione|autore=J. Rehm|anno=2009|titolo=Global burden of disease and injury and economic cost attributable to alcohol use and alcohol-use disorders|rivista=Lancet|volume=373|pp=2223–2233|lingua=EN|abstract=si|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19560604|PMID=19560604}}</ref>
 
Il costo della cirrosi in termini di sofferenza umana, costi ospedalieri e perdita di produttività è molto alto.
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La cirrosi epatica può essere conseguenza di numerose altre condizioni che comportano un danno secondario al fegato. Queste possono essere, ad esempio, ad [[eziologia]] [[malattia autoimmune|autoimmune]], [[malattia genetica|genetica]] o a seguito di una [[intossicazione]] o di una malattia sistemica.
 
La [[colangite sclerosante primitiva|'''[[colangite sclerosante primitiva]]''']] (PSC, ''Primary Sclerosing Cholangitis'') è una patologia relativamente rara, in cui i [[dotti biliari]] sono vengono colpiti da un [[malattia autoimmune|processo autoimmune]].<ref name=":3">{{Cita pubblicazione|autore=T.H. Karlsen|anno=2017|titolo=Primary sclerosing cholangitis|rivista=J. Hepatol.|volume=67|pp=1298–1323|lingua=EN|doi=https://doi.org/10.1016/j.jhep.2017.07.022|url=https://www.journal-of-hepatology.eu/article/S0168-8278(17)32196-7/fulltext}}</ref> L'obliterazione e la perdita dei dotti biliari per effetto della reazione fibrosa conduce, prima, a fibrosi portale e, poi, a cirrosi.<ref name=":2" /> Negli USA e in Europa, la prevalenza della malattia, nonostante essa non sia inclusa nella classificazione ICD 10, si aggira intorno a 10/100.000 abitanti ed è maggiore nell'Europa del Nord rispetto a quella del Sud.<ref name=":3" /><ref name=":2" /><ref>{{Cita pubblicazione|autore=K. Boonstra|anno=2012|titolo=Epidemiology of primary sclerosing cholangitis and primary biliary cirrhosis|rivista=J. Hepatol.|volume=56|pp=1181–1188|lingua=EN|doi=https://doi.org/10.1016/j.jhep.2011.10.025|url=https://www.journal-of-hepatology.eu/article/S0168-8278(12)00043-8/fulltext}}</ref> La [[colangite sclerosante primitiva]] è una malattia progressiva colestatica in cui i pazienti possono presentarsi asintomatici o provare affaticamento, prurito, iperpigmentazione della pelle non itterica, [[steatorrea]], [[malassorbimento]] intestinale con carenza di [[vitamine]] liposolubili e [[malattia ossea metabolica]], epatomegalia. Gli esami ematochimici rilevano un elevato aumento della [[fosfatasi alcalina]], nonché incrementi del [[colesterolo]], della [[bilirubina]] e, solitamente, positività agli [[anticorpi anti mitocondrio]]. Esiste una forte correlazione con la [[Malattie infiammatorie croniche intestinali|malattia infiammatoria intestinale]] (IBD, ''inflammatory bowel disease'') e in particolare con la [[colite ulcerosa]].<ref name="Harrison's Cirrhosis Section" /><ref>{{Cita pubblicazione|autore=T. Nakazawa|anno=2014|titolo=Inflammatory bowel disease of primary sclerosing cholangitis: a distinct entity?|rivista=World J. Gastroenterol.|volume=20|pp=3245-3254|lingua=EN|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3964396/|PMID=24696608}}</ref> Al momento della diagnosi la IBD si ritrova in circa la metà dei pazienti con PSC, per raggiungere l'80% dopo 10 anni.<ref name=":2" /> Dagli studi epidemiologici risulta che i pazienti sono prevalentemente non fumatori (5% di fumatori contro il 25% dei controlli) e che il consumo di caffé possa avere un qualche effetto preventivo.<ref name=":2" />
 
Nel caso dell'[[epatite autoimmune|'''epatite autoimmune''']], fattori ambientali variabili (virus, sostanze tossiche, farmaci) e non identificati scatenano una risposta autoimmune contro gli epatociti: i [[linfociti]] attaccano il fegato causando infiammazione e infine cicatrici e cirrosi.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=European Association for the Study of the Liver|anno=2015|titolo=EASL Clinical Practice Guidelines: Autoimmune hepatitis|rivista=J. Hepatol.|volume=63|pp=971-1004|lingua=EN|url=http://www.easl.eu/medias/cpg/2015-09/CPG_AIH_final.pdf|PMID=26341719}}</ref> L'epatite autoimmune ha una prevalenza di 10/100.000 individui, maggiore nel Nord Europa, dove fino al 30% dei pazienti si presentano con cirrosi al momento della diagnosi; l'epatite autoimmune è causa del 4% dei trapianti di fegato in UK e in USA e del 10% in Europa.<ref name=":2" /> Le analisi del sangue rivelano aumenti delle [[globuline]] sieriche, specialmente delle [[gammaglobuline]].<ref name="Harrison's Cirrhosis Section" /> Sulla base del panel anticorpale, si differenziano due tipi della malattia: nel tipo 1 prevalgono gli anticorpi antinucleari (ANA),anti-antigene epatico solubile (LSA) e anti-antigene epato-pancreatico (LA); nel tipo 2, anticorpi anti-microsomiali epato-renali di tipo 1 (LKM-1) e anti-citosol 1 (LC-1).<ref name=":2" />
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L'[[emocromatosi ereditaria|'''emocromatosi ereditaria''']] (HH, ''Hereditary Hemochromatosis'')<ref name=":4">{{Cita pubblicazione|autore=A. Siddique|anno=2012|titolo=Review article: the iron overload syndromes|rivista=Aliment. Pharmacol. Ther.|volume=35|pp=876-893|lingua=EN|url=https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/j.1365-2036.2012.05051.x|PMID=22385471}}</ref> è la più comune malattia ereditaria [[Ereditarietà autosomica recessiva|autosomica recessiva]] del Nord Europa, USA e Australia, con una prevalenza di 1/200-400 individui.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=M. Franchini|anno=2006|titolo=Hereditary iron overload: Update on pathophysiology, diagnosis, and treatment|rivista=Am. J. Hematol.|volume=81|pp=202-209|lingua=EN|url=https://onlinelibrary.wiley.com/doi/epdf/10.1002/ajh.20493|PMID=16493621}}</ref> Essa è legata nella quasi totalità dei casi a un deficit di produzione dell'ormone epatico [[epcidina]], la cui carenza aumenta l'assorbimento intestinale del ferro della dieta.<ref name=":2" /> I pazienti con HH presentano una storia familiare di cirrosi epatica, iniziale epatomegalia (95%), iperpigmentazione cutanea, [[diabete mellito]] (15-25%), artropatia o [[gotta|pseudogotta]] (20-60%) o [[cardiomiopatia]] con dispnea da sforzo, tutti [[segno (medicina)|segni]] dovuti ad un sovraccarico di [[ferro]].<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Edwards|nome=CQ|autore2=Kushner, JP|titolo=Screening for hemochromatosis.|rivista=The New England Journal of Medicine|data=3 giugno 1993|volume=328|numero=22|pp=1616–20|pmid=8110209|doi=10.1056/NEJM199306033282208}}</ref><ref name="Harrison's Cirrhosis Section" /><ref name=":2" /> La cirrosi epatica si osserva nel 4-6% dei pazienti con HH, mentre la sola fibrosi nel 10-25%; i pazienti che consumano alcol (≥60g/die) hanno un rischio 9 vote superiore di sviluppare cirrosi.<ref name=":4" /> La cirrosi dell'emocromatosi è parzialmente reversibile con la [[flebotomia]].<ref name=":4" />
 
La [[malattia di Wilson|'''[[malattia di Wilson]]''']] è una malattia [[Ereditarietà autosomica recessiva|autosomica recessiva]] conseguente a deficit di eliminazione biliare di rame e caratterizzata da bassa [[ceruloplasmina]] sierica e aumento del [[rame]] nel fegato. La malattia ha una prevalenza di 2-3/100.000 individui e si manifesta con sintomi neurologici, stato mentale alterato e il tipico [[anello di Kayser-Fleischer]] nella [[cornea]], che si riscontra nel 95% dei pazienti con sintomi neurologici e nel 50% di quelli senza.<ref name="Ala">{{Cita pubblicazione |autore=Ala A, Walker AP, Ashkan K, Dooley JS, Schilsky ML |titolo=Wilson's disease |rivista=Lancet |volume=369 |numero=9559 |pp=397–408 |anno=2007 |pmid=17276780 |doi=10.1016/S0140-6736(07)60196-2}}</ref><ref name=":5">{{Cita pubblicazione|autore=European Association|anno=2012|titolo=EASL Clinical Practice Guidelines: Wilson’s disease|rivista=J. Hepatol.|volume=56|pp=671–685|lingua=EN|url=http://www.easl.eu/medias/cpg/Wilsons-Disease/English-report.pdf|PMID=22340672}}</ref> Nella maggioranza dei pazienti non trattati il danno epatico progredisce verso la fibrosi e la cirrosi epatica e in circa il 50% di essi la cirrosi è già presente al momento della diagnosi.<ref name=":5" />
 
Un [[deficit di alfa 1-antitripsina|'''[[deficit di alfa 1-antitripsina]]''']] (a1-AT) è un [[malattia genetica|disordine genetico]], anch'esso a trasmissione autosomica recessiva, nel quale si ravvisa una diminuzione della [[proteina]] [[alfa 1-antitripsina]] nel sangue, nel fegato e nei polmoni.<ref name="Harrison's Cirrhosis Section" /> La funzione dell'alfa 1-antitripsina è quella di inibire le proteasi liberate in eccesso dai neutrofili durante le risposte infiammatorie, limitando così i danni indotti dagli enzimi leucocitari. L'incidenza dello stato omozigote è di 1/3000 nati negli USA, ma nel Nord Europa e nei Paesi Scandinavi l'incidenza è più alta (1,6-1/2000).<ref name=":2" /> I pazienti presentano spesso a 1-2 mesi ittero ed epatomegalia, tuttavia la distensione addominale, l'epatomegalia e l'innalzamento delle transaminasi possono rivelarsi anche nell'adolescenza; tosse, infezioni respiratorie ricorrenti e dispnea fanno la loro comparsa successivamente, in genere verso la terza decade, ed evolvono verso la [[COPD]] (''chronic'' ''obstructive pulmonary disease'').<ref name=":2" /> Nell'importante studio epidemiologico di Sverger,<ref>{{Cita pubblicazione|autore=T. Sveger|anno=1988|titolo=The natural history of liver disease in alpha 1-antitrypsin deficient children|rivista=Acta Paediatr. Scand.|volume=77|pp=847–851|lingua=EN|abstract=si|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2905108?dopt=Abstract|PMID=2905108}}</ref> l'11% dei neonati con a1-AT aveva ittero alla nascita, il 6,3% segni di epatopatia senza ittero, il 4% era deceduto entro 8 anni e il 2,4% presentava cirrosi epatica all'autopsia. Negli studi retrospettivi negli adulti con deficit a1-AT la prevalenza della cirrosi epatica all'autopsia è del 12-37% ed essa è causa di morte nel 10-13%.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=M.F. Dawwas|anno=2013|titolo=Prevalence and Risk Factors for Liver Involvement in Individuals with PiZZ-related Lung Disease|rivista=Am. J. Respir. Crit. Care Med.|volume=187|lingua=EN|url=https://www.atsjournals.org/doi/full/10.1164/rccm.201204-0739OC?url_ver=Z39.88-2003&rfr_id=ori%3Arid%3Acrossref.org&rfr_dat=cr_pub%3Dpubmed|PMID=23262512}}</ref>
 
La [[cirrosi infantile indiana]] è una forma di [[colestasi]] neonatale caratterizzata dal deposito di rame nel fegato.<ref name="pmid9587155">{{Cita pubblicazione|cognome=Tanner|nome=MS|titolo=Role of copper in Indian childhood cirrhosis.|rivista=The American Journal of Clinical Nutrition|data=May 1998|volume=67|numero=5 Suppl|pp=1074S-1081S|pmid=9587155}}</ref>