Messa pontificale: differenze tra le versioni

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La '''MessaMmiessa pontificale''' è una Messa generalmente [[messa cantata|cantata]] officiata da un [[vescovo]] o da un [[cardinale]].
 
==Il suo svolgimento (Novus Ordo)==
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==Messa Pontificale in Rito Ambrosiano (Novus Ordo)==
 
Secondo un'antica tradizione, la Chiesa [[Cattedrale]] Metropolitana di Milano ha conservato alcuni riti particolari, quando la messa è celebrata solennemente dall'arcivescovo. Questi riti possono essere usati anche quando l'arcivescovo celebra in particolari occasioni fuori dalla Chiesa Cattedrale. Essi competono anche a qualsiasi Ordinario di luogo che celebri solennemente in rito ambrosiano entro la propria diocesi o territorio ove legittimamente sia in vigore il rito ambrosiano stesso.
 
L'arcivescovo durante la messa pontificale o "stazionale" è assistito da sei diaconi, due alla [[cattedra]] e quattro per il servizio dell'[[altare]] e del [[vangelo]], e da un prete assistente, se non c'è concelebrazione.
I riti introduttori prevedono il seguente svolgimento:
a) solenne ingresso con il canto dei dodici kyrie in gremio Ecclesiae, cui segue la sallenda propria della solennità celebrata;
b) prima che l'arcivescovo e i ministri bacino la mensa, due diaconi incensano l'altare, come primo atto di omaggio;
c) l'arcivescovo, dalla cattedra, dopo il segno di croce ed il saluto all'assemblea, intona subito, se previsto, il Gloria.
Normalmente, la prima lettura compete a un lettore istituito rivestito di [[piviale]], la seconda lettura ad uno dei diaconi, il vangelo al primo dei diaconi. La processione per la proclamazione del vangelo prevede quattro diaconi, dei quali uno reca, ostendendolo, l'[[evangeliario]], due reggono i cantari accesi ed il quarto tiene il [[turibolo]] fumigante. Il rito, cui prestano il proprio ministero esclusivamente i diaconi, vuole mettere in evidenza il momento solenne della proclamazione evangelica. Prima dell'omelia l'arcivescovo riceve l'incensazione seduto in cattedra con mitra e pastorale, analogamente all'atto con cui viene incensato l'evangeliario prima della proclamazione del vangelo, come a voler sottolineare che la parola del vescovo nell'omelia non solo commenta ma in un certo modo continua e attualizza la Parola di Dio ascoltata nelle letture sacre.
Alla presentazione del pane e del calice, dopo la consacrazione, due dei diaconi ministranti incensano l'eucaristia.
 
Nella celebrazione vespertina del venerdì santo è lo stesso arcivescovo che dalla cattedra, assistito da sei diaconi, rivestito dei paramenti della messa e con la mitra in capo, proclama la lettura della passione, compiendo in tal modo la solenne commemorazione della morte del Signore, così come sarà l'arcivescovo a proclamare nella veglia pasquale l'annuncio della risurrezione.
 
Nella veglia pasquale, il canto del preconio conserva l'antica caratteristica di grande rito lucernale, durante il quale, gradatamente e in diversi momenti, legati al testo del preconio stesso, si compie l'illuminazione del tempio, quasi a rendere visibile l'immagine della luce pasquale che, dal cero, pervade progressivamente la chiesa in attesa del Signore risorto.