Basilica di San Barnaba: differenze tra le versioni

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Da questa parte della basilica si accede inoltre alla [[cripta]] sotterranea, restaurata negli [[Anni 1960|anni sessanta]] dalla curia vescovile della [[Sede suburbicaria di Albano|diocesi suburbicaria di Albano]] per accogliere le spoglie di [[Monsignore|monsignor]] [[Guglielmo Grassi]], [[Abate mitrato|abate parroco]] della basilica dal [[1908]] al [[1954]]<ref name="nota1001"/> e dal [[1937]] [[vescovo titolare]] di [[Damietta]] in [[Egitto]],<ref name="nota1113">{{Cita web|url=http://www.catholic-hierarchy.org/bishop/bgrass.html|titolo=Catholic Hierarchy - Guglielmo Grassi|lingua=en|accesso=2 maggio 2009}}</ref> di [[Monsignore|monsignor]] [[Giovanni Battista Trovalusci]], [[vicario generale]] della [[Sede suburbicaria di Albano|diocesi suburbicaria di Albano]] dal [[1934]] al [[1961]],<ref>{{Cita web|url=http://www.tuttopomezia.it/Personaggi/Chi_era/trovalusci.htm|titolo=Tuttopomezia - Personaggi - Giovanni Battista Trovalusci|accesso=1º maggio 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150111204033/http://www.tuttopomezia.it/Personaggi/Chi_era/trovalusci.htm|dataarchivio=11 gennaio 2015}}</ref> e della [[Servo di Dio|Serva di Dio]] Barbara Costantini ([[1700]]-[[1773]])<ref name="nota1002">{{cita|Vittorio Rufo|p. 171|cidRufo}}.</ref>. Il sarcofago in [[granito]] e [[ferro]] a forma di croce di monsignor Trovalusci è un'opera dell'[[architetto]] [[Sandro Benedetti]], quello di monsignor Grassi invece è un semplice [[parallelepipedo]] di [[marmo]]. Inoltre trovano sepoltura nella cripta anche altre persone comuni, tra cui quattro [[Zuavi pontifici]] [[Francia|francesi]] e [[Belgio|belgi]] di stanza a [[Roma]] morti presso l'ospedale di Marino negli [[Anni 1860|anni sessanta]] dell'[[XIX secolo|Ottocento]].
 
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{{Vedi anche|Parrocchie della sede suburbicaria di Albano}}
 
La [[parrocchia]] della basilica di San Barnaba è la più importante del comune di Marino e della [[Vicariato|vicarìa]] omonima, ed il suo [[parroco]] dal [[1731]] ha la qualifica di [[Abate mitrato|abate mitrato ''nullius diocesios'']].<ref name="nota1112">''Gli abati parroci di Marino'', in ''Il Marinese'', anno II nº 37 (12 dicembre 1954), p. 5.</ref> La parrocchia riveste anche grande importanza nella diocesi: è l'unica [[basilica]] del territorio oltre alla [[Cattedrale di San Pancrazio (Albano)|basilica cattedrale di San Pancrazio]] ad [[Albano Laziale]], ed il suo [[Capitolo (canonici)|capitolo]], come già accennato, venne riconosciuto primo per importanza ed antichità assieme a quello della [[Collegiata di Santa Maria Assunta (Ariccia)|collegiata di Santa Maria Assunta]] ad [[Ariccia]] in seguito ai [[Concilio|sinodi diocesani]] del [[1668]],<ref name="notacanonici1">Emanuele Lucidi, ''[http://books.google.com/books?id=kTIBAAAAQAAJ&printsec=frontcover&dq=emmanuele+lucidi&hl=it#PPP1,M1 Memorie storiche dell'antichissimo municipio ora terra dell'Ariccia, e delle sue colonie di Genzano e Nemi]'', parte II cap. III p. 340.</ref><ref name="notacanonici2">{{cita|Gaetano Moroni|vol. LVII p. 180|cidMoroni}}.</ref> del [[1687]]<ref name="notacanonici1"/><ref name="notacanonici2"/> e del [[1847]].<ref name="notacanonici2"/>
 
La parrocchia è popolata da circa 8500 anime<ref>[http://www.chiesacattolica.it/pls/cci_new/bd_edit_info.edit_parret?id_p=3010064&cod_reg=E10&cod_dioc=301 CCI - Dati Istituto sostentamento per il clero, 2006] {{collegamento interrotto}}</ref> e si estende per una parte del [[centro storico di Marino]] (occupando il [[rione Santa Lucia]], il [[rione Castelletto]], il [[quartiere Acquasanta]], il [[quartiere Vascarelle]], il [[quartiere Civitella]] ed il [[quartiere Villa Desideri]]) e in alcune località del territorio comunale (Monte Crescenzo, Campofattore, Pascolari di Castel Gandolfo, Castagnole).