Partito Comunista dell'Unione Sovietica: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
rb: maneggiare con cura (e con fonti)
pipelink
Riga 109:
Nel frattempo, nel 1977 venne approvata la nuova [[Costituzione sovietica del 1977|Costituzione dell'URSS]], che consolidava il ruolo centrale del partito nel sistema politico.<ref>{{cita|Orlov et al.|pp. 441-442}}.</ref> Si era nella fase, teorizzata nel periodo brežneviano, del "socialismo sviluppato", tappa intermedia verso il comunismo.<ref>{{cita|Catone|pp. 147-149}}.</ref> In essa il PCUS affrontava nuovi compiti legati non più alla mobilitazione rivoluzionaria verso il cambiamento della società, ma al mantenimento dell'equilibrio e alla risoluzione dei conflitti fra i differenti gruppi sociali e fra gli interessi locali e quelli dei vari enti.<ref>{{cita|Bezborodov, Eliseeva|p. 329}}.</ref>
 
Tale rifiuto dell'accelerazione verso la definitiva costruzione del comunismo cui aveva puntato Chruščëv<ref name=Bez330/> fu alla base dell'azione anche degli immediati successori di Brežnev, [[Jurij Vladimirovič Andropov|Jurij Andropov]] (1982-1984) e [[Konstantin Černenko]] (1984-1985),<ref>{{cita|Orlov et al.|pp. 438-439}}.</ref> entrambi morti in carica dopo brevi periodi di governo che non riuscirono a risolvere le crescenti problematiche politiche ed economiche.<ref>{{cita|Orlov et al.|pp. 451-453}}.</ref>
 
=== Gorbačëv e la fine dell'Unione Sovietica ===
Riga 230:
Dal 1947, in risposta al consolidarsi dell'influenza degli [[Stati Uniti]] sui paesi capitalisti europei, fu attivo anche il [[Cominform]], di cui facevano parte i partiti comunisti al potere nei paesi del [[blocco orientale]] insieme a due organizzazioni non al governo, il [[Partito comunista italiano]] e [[Partito Comunista Francese|quello francese]].<ref>{{cita|Bezborodov, Eliseeva|pp. 282-283}}.</ref> Tale struttura, finalizzata al recupero del controllo da parte del PCUS sugli altri partiti marxisti e, in subordine, al coordinamento dell'azione del PCI e del PCF contro i progetti americani nell'Europa occidentale, ebbe uno scopo essenzialmente difensivo.<ref>{{cita|Piccardo|pp. 143-144}}.</ref> Nel 1948 ne fu espulso il [[Lega dei Comunisti di Jugoslavia|Partito comunista di Jugoslavia]] nell'ambito dello scontro che si era aperto tra Stalin e [[Josip Broz Tito|Tito]].<ref>{{cita|Piccardo|pp. 144-157}}.</ref><ref>{{cita|Boffa 1990<sup>4</sup>|pp. 114-120|Boffa 19904}}.</ref> Nel 1956, con l'avvio della [[destalinizzazione]], il Cominform fu soppresso,<ref name=Styk499/> mentre l'anno dopo si tenne a Mosca il primo Incontro internazionale dei partiti comunisti e operai: alla presenza dei delegati di 64 organizzazioni, in esso si tentò, dopo il terremoto provocato dal XX Congresso del PCUS, di arrivare ad una posizione unitaria, che tuttavia si rivelò più formale che sostanziale;<ref>{{cita|Boffa 1990<sup>4</sup>|pp. 255-258|Boffa 19904}}.</ref> un risultato analogo ebbe la successiva Conferenza del 1960, cui presero parte i rappresentanti di 81 partiti, nella fase di crescente conflittualità tra URSS e Cina.<ref>{{cita|Boffa 1990<sup>4</sup>|pp. 329-332|Boffa 19904}}.</ref> Un terzo Incontro internazionale, meno partecipato, si svolse nella capitale sovietica nel 1969, all'indomani della crisi cecoslovacca.<ref>{{cita|Boffa 1990<sup>4</sup>|pp. 361-362|Boffa 19904}}.</ref><ref>{{cita|Bezborodov, Eliseeva|pp. 479-481}}.</ref>
 
Nel frattempo, nel febbraio 1957, a seguito della [[Rivoluzione ungherese del 1956|Rivoluzione ungherese]] dell'anno precedente, il Dipartimento internazionale del Comitato centrale era stato diviso in due uffici distinti, il Dipartimento per le relazione con i partiti comunisti dei Paesi capitalisti e quello per le relazioni con i partiti comunisti e operai dei Paesi socialisti,<ref>{{cita|''Otdel meždunarodnoj – vnešnej politiki''}}.</ref> che per i primi dieci anni fu guidato da [[Jurij Vladimirovič Andropov|Jurij Andropov]].<ref>{{cita|''Otdel CK KPSS po svjazjam s kommunističeskimi i rabočimi partijami''}}.</ref> Quest'ultimo ufficio fu soppresso nel 1988 per volontà di Gorbačëv, che intendeva cessare gli interventi nella politica interna dei Paesi satelliti, superando la teoria brežneviana della [[Dottrina Brežnev|sovranità limitata]].<ref name=mont/>
 
== Programma ==