Giuseppe Terragni: differenze tra le versioni

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{{Citazione|''Michelangiolo e Borromini si dichiarano sinceri, ferventi cattolici, e Terragni si presenta integralmente fascista; tuttavia , dato che il cattolicesimo e il fascismo in cui credono sono immaginari, e contraddicono quelli concreti, la loro azione risulta eversiva''|[[Bruno Zevi]], ''Giuseppe Terragni'', Bologna, [[1980]]}}
 
Prima ancora di laurearsi (1925-26) aveva redatto un progetto per la Villa G. Salbene a Como, in stile neomedievale. In parte era stato ispirato dall'appello del 1880 di [[Camillo Boito]] che aveva indicato per l'[[Italia]] democratica uno stile ispirato ''alle maniere municipali del [[anni 1300|trecento]]''<ref>Bruno Zevi, ''Giuseppe Terragni'', cit., p.20</ref>. Nel 1926 insieme a [[Pietro Lingeri]] aveva partecipato al concorso pubblico per un intervento nella zona monumentale di Como, tra il [[Duomo di Como|duomo]], il [[Broletto di Como|Broletto]] e il campanile romanico della [[Chiesa di San Giacomo (Como)|chiesa di san Giacomo]].
 
Nel 1926 insieme a [[Pietro Lingeri]] aveva partecipato al concorso pubblico per un intervento nella zona monumentale di Como, tra il [[Duomo di Como|duomo]], il [[Broletto di Como|Broletto]] e il campanile romanico della [[Chiesa di San Giacomo (Como)|chiesa di san Giacomo]].
Terragni sin dagli inizi fu molto condizionato da ciò che avvenne fuori dall'Italia. Soprattutto la Germania, ma anche l'Austria, la Francia e gli Stati Uniti furono considerati da lui le culle del movimento moderno. Infatti la biblioteca dello studio era ben fornita di pubblicazioni, manuali e periodici provenienti dall'estero. Egli si recò in Germania nel 1927 e nel 1931<ref>Albertini, Antonio: La biblioteca di Giuseppe Terragni. In: Ciucci, Giorgio (Hg.): Giuseppe Terragni. Opera completa. Milano 1996, pp. 87-93</ref>.
[[File:Novocomum, Dettaglio.jpg|thumb|right|Como: [[Novocomum]] (1927/29)]]
 
Nel 1927, Terragni aprì uno studio a [[Como]] con il fratello ingegnere [[Attilio Terragni|Attilio]] e il suo primo lavoro fu la ristrutturazione della facciata dell'albergo Metropole-Suisse. Intanto cominciò la sua collaborazione con [[Luigi Zuccoli (architetto)|Luigi Zuccoli]] e in particolare lo studio di alcune soluzioni per l'edificio ad appartamenti "[[Novocomum]]" a Como (1927-29), che fu il primo edificio costruito da Giuseppe Terragni. L'edificio fu realizzato illegalmente, infatti era stato presentato un progetto d'impronta neoclassicista e fu invece costruito l'attuale edificio, che si innesta nell'avanguardia europea, dove s'intrecciano elementi del linguaggio [[espressionismo|espressionista tedesco]] e del [[Costruttivismo (arte)|costruttivismo sovietico]]<ref>B. Zevi, cit., p.26</ref>. In particolare, come fa notare la soluzione dell'angolo, riprende modelli come per esempio il [[circolo operaio Zuev]] a Mosca dello strutturalista Ivan A. Golosov.<ref>Fonatti, Franco: Giuseppe Terragni. Poet des Razionalismo. Vienna 1987, p. 28.</ref>