Salita al Calvario: differenze tra le versioni

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Secondo il [[Vangelo secondo Giovanni|Vangelo di Giovanni]], all'uscita del tribunale Gesù si avviò, portando la croce, verso il monte [[Calvario]] (detto anche Golgota), dove fu crocifisso ("''Allora'' [Pilato] ''lo consegnò loro perché fosse crocifisso. Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù nel mezzo''"<ref>{{passo biblico|Gv19,16-18}}.</ref>). <br>
Secondo i [[Vangeli sinottici]]<ref>"''Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene''" (Matteo); "''Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone, che veniva dalla campagna''" (Luca); "''poi lo condussero fuori per crocifiggerlo. Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna''" (Marco).</ref>, all'uscita della città, i soldati costrinsero un uomo chiamato [[Simone di Cirene]], che rientrava casualmente in città proprio in quel momento, a caricarsi addosso la croce e a sorreggere il suo peso sulle spalle al posto dello stesso Gesù sino al luogo dell'esecuzione; grazie al suo sostegno, Gesù poté evitare che il carico del patibulum gravasse sulle spalle e sulla schiena che erano già state ferite dalla severa flagellazione che aveva subito.<ref>{{passo biblico|Mt27,31-34; Lc23,25-26; Mc15,20-22}}. Il testo non specifica esplicitamente che l'incontro col Cireneo sia avvenuto all'uscita della città anziché all'uscita dal tribunale. Lo si deduce dal'affermazione che Simone stava rientrando dalla campagna; un'osservazione appropriata per un ingressoincontro all'ingresso della città, ma inutile se l'incontro ebbe luogo davanti al pretorio.</ref> Marco (e solo lui) specifica che Simone era il padre di Alessandro e Rufo, come se i suoi figli fossero ben noti ai suoi lettori e potessero confermare i fatti. Questo dettaglio si chiarisce supponendo che il Rufo, che Paolo saluta nella Lettera ai Romani (16,12), sia proprio il figlio di Simone e tenendo presente che il vangelo di Marco, o almeno una prima bozza, potrebbe essere stato scritto a Roma. Tutta la famiglia, quindi, avrebbe aderito al cristianesimo e forse Simone non cercò di sottrarsi alla croce di Gesù perché già ne aveva ascoltato la predicazione.
 
In mezzo alla folla che seguiva il condannato c'erano delle donne che piangevano e solo Luca riporta le parole rivolte a loro da Gesù, esortandole a versare le loro lacrime non su di lui ma sulla sorte che sarebbe capitata a loro stesse e ai loro figli. L'accenno al popolo piangente potrebbe essere una allusione di Luca alla profezia di Zaccaria (12, 10-12), letta in riferimento a Cristo anche nel vangelo di Giovanni (19,37) e nell'Apocalisse (1,7).<ref>''La Bibbia, via, verità e vita'',Paoline, 2009, nota a p.2214.</ref> Le parole di Gesù, invece, alludono alle tremende sofferenze della popolazione di Gerusalemme durante l'assedio romano, raccontate da Giuseppe Flavio.