Terremoto di Carlentini del 1990: differenze tra le versioni

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{{Terremoto
| titolo = Terremoto di Carlentini del 1990
| immagine = Terremoto19901213 di002428 Santasicilia Luciaearthquake Carlentini 1990shakemap.jpg
| didascalia = Mappa dell'epicentro ''Mainshock'' secondo la [[scala Mercalli|scala Mercalli-Cancani-Sieberg]]
| didascalia = Edifici danneggiati dal terremoto a Carlentini
| data = 13 dicembre 1990
| ora = 01:24:28
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== Le aree colpite ==
|[[File:Terremoto didascaliadi =Santa Lucia Carlentini 1990.jpg|thumb|Edifici danneggiati dal terremoto a Carlentini]]
I primi dati diffusi dall'ufficio del prefetto Gomez y Paloma, commissario coordinatore del [[Dipartimento della Protezione civile]], al tempo dipendente dal [[Ministri per il coordinamento della protezione civile della Repubblica Italiana|Ministro per il coordinamento della protezione civile]] [[Vito Lattanzio]], indicavano i centri abitati con più edifici inagibili Augusta, Canicattini Bagni, Carlentini, Francofonte, Lentini, [[Siracusa]], in provincia di Siracusa, e [[Catania]], [[Scordia]] e [[Militello in Val di Catania|Militello]] in provincia di Catania. Le vittime furono tutte a Carlentini dove, in seguito al totale crollo di tre palazzine<ref name="ispra">{{cita web|url=http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/periodici-tecnici/memorie-descrittive-della-carta-geologica-ditalia/memdes_47_cron_siciliane.pdf|sito=isprambiente.gov.it|titolo=Cronistorie siciliane|autore=V. Catenacci|pp=261-263|accesso=18 maggio 2018}}</ref> persero la vita 12 persone; altre sei morirono per la paura, quelle ferite furono varie centinaia, delle quali circa 200 ricoverate negli ospedali<ref name="lastampa"/>. I maggiori danni agli edifici furono registrati ad Augusta, paradossalmente nelle costruzioni più recenti<ref name="ispra"/>.
 
Nel complesso furono 41 i comuni delle province di Siracusa, di Catania e di Ragusa che riportarono danneggiamenti più o meno consistenti<ref name="ispra"/>. Il terremoto coinvolse anche parte del patrimonio edilizio storico-artistico del [[Val di Noto]].
Secondo dati ufficiali del 3 gennaio 19901991, gli edifici inagibili assommavano a {{formatnum:6103}} così ripartiti: {{formatnum:5133}} in provincia di Siracusa, 929 in provincia di Catania e 41 in provincia di Ragusa. I senzatetto complessivi erano stati censiti in {{formatnum:13217}}, così ripartiti: {{formatnum:11835}} in provincia di Siracusa, {{formatnum:1310}} in quella di Catania e 72 in quella di Ragusa<ref name="ispra"/>.
 
L'elenco ufficiale dei comuni colpiti dal sisma venne inserito nel decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 15 gennaio 1991, pubblicato sulla [[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana]]<ref>[http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1991-01-21&atto.codiceRedazionale=091A0288&elenco30giorni=false Gazzetta Ufficiale]</ref> <ref>{{Cita web|url=https://www.fiscoetasse.com/normativa-prassi/12548-terremoto-sicilia-del-1990-modalit-di-rimborso-delle-imposte.html|titolo=Terremoto Sicilia del 1990: modalità di rimborso delle imposte|sito=Fisco e Tasse|lingua=it|accesso=2018-12-13}}</ref>.