Arte paleocristiana: differenze tra le versioni

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[[File:1398 - Milano - S. Lorenzo - Cappella S. Aquilino - Traditio Legis - Dall'Orto - 18-May-2007.jpg|thumb|left|''Traditio legis'', sacello di Sant'Aquilino, basilica di San Lorenzo, Milano]]
 
Di pari antichità era la [[basilica di San Lorenzo (Milano)|basilica di San Lorenzo]], la quale però presentava un'inconsueta pianta a [[croce greca]], dovuta forse al fatto di essere connessa al palazzo imperiale di [[Teodosio I]] e quindi "cappella palatina". Della chiesa paleocristiana oggi restano la pianta e l'alzato (nonostante la riedificazione tardo [[manierismo|manieristica]], che però ricalcò le forme antiche), dove compaiono due livelli, dominati da un [[matroneo]] che corre lungo le [[esedre]] ai quattro lati. In questo caso il matroneo era usato non dalle donne, ma dalla corte imperiale. Dalle [[esedre]] si accede a una serie di sacelli esterni, o ''martiria'', a pianta ottagonale ma di dimensioni variabili, risalenti alla fine del IV-inizio del V secolo. Particolarmente importante è il [[Cappella di Sant'Aquilino|sacello est, detto ''di San Aquilino'']], dove si trova un mosaico del VI secolo con un ''Cristo filosofo tra i discepoli'', con l'interessante fondo oro: segno che questa tecnica (in uso dal V secolo), non era una prerogativa dell'[[arte bizantina]], anzi veniva usato anche in occidente.
[[File:San Vittore in Ciel d'oro. Ambrosius Mediolanensis.jpg|miniatura|Ritratto di Ambrogio, Milano, San Vittore in Ciel d'oro]]
 
La figura che dominò la vita e lo sviluppo della città fu il vescovo [[Sant'Ambrogio|Ambrogio]], che venne nominato al soglio episcopale a trentaquattro anni nel [[373]]. Con lui iniziò una programma di costruzione di basiliche dedicate alle varie categorie di santi: una basilica per i [[Neviìm|profeti]] (dedicata poi a [[Dionigi di Milano|San Dionigi]], della quale si conosce solo la localizzazione vicino ai bastioni di [[Porta Venezia (Milano)|Porta Venezia]]), una per gli [[apostoli]] (la [[basilica di San Nazaro in Brolo]]), una per i [[martiri]] (''martyrium'', che in seguito ospitò le sue spoglie e divenne la [[Basilica di Sant'Ambrogio]]), una per le vergini (futura [[basilica di San Simpliciano|San Simpliciano]]).
 
La basilica oggi detta di San'Ambrogio, già ''basilica martyrium'', consacrata nel [[386]], è stata completamente riedificata in epoca romanica, ma doveva avere in antico una pianta a croce latina, simile a quella odierna, e uno stesso quadriportico antistante alla basilica. Dell'epoca paleocristiana resta un mosaico nel cosiddetto ''[[Sacello di San Vittore in ciel d'oro|sacello di San Vittore in Ciel d'oro]]'', risalente al V secolo, con il più antico ritratto di Ambrogio.
 
La basilica ''apostolorum'' ([[basilica di San Nazaro in Brolo|San Nazaro in Brolo]]), sempre del [[386]], aveva una pianta a croce greca con bracci movimentati da absidiole sui lati, che trova riscontro solo nella [[chiesa dei Santi Apostoli (Costantinopoli)|chiesa dei Santi Apostoli]] di [[Costantinopoli]]. Davanti alla chiesa si apriva un atrio porticato.