Gerace: differenze tra le versioni

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→‎Architetture religiose: Dopo l'unione con Locri, la chiesa è concattedrale
Dopo l'unione con Locri, la chiesa è concattedrale
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Nel [[2015]] conquista il 7º posto tra i 20 borghi più belli d'Italia.<ref>{{cita web|url=http://www.ilcirotano.it/2015/04/07/borgo-piu-bello-ditalia-gerace-conquista-il-settimo-posto/|titolo= Borgo più bello d'Italia: Gerace conquista il settimo posto|editore=ilcirotano.it|accesso=7 aprile 2015}}</ref>
 
La cittadina, che conserva ancora oggi un'impostazione e un fascino medievale, si trova all'interno del [[Parco nazionale dell'Aspromonte]]. Il centro urbano, in particolare il borgo antico, è ricco di chiese, palazzi d'epoca e vani, un tempo abitazioni o botteghe, scavati direttamente nella roccia. Vi si possono ammirare il castello, la cattedraleconcattedrale, la chiesa di San Francesco, una serie di piccole chiese probabilmente di origine bizantina oltre a numerose costruzioni civili di varie epoche e stili architettonici.
 
Dalla sua posizione arroccata, Gerace gode di un'ampia e panoramica visuale su gran parte del territorio della [[Locride (Calabria)|Locride]].
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== Storia ==
[[File:"Gerace" (21656041363).jpg|thumb|left|upright=1.6|Gerace in un'incisione del 1703]]
[[File:Castello Normanno Sec.X di Gerace VG2.JPG|thumb|Castello Normanno di Gerace, sec.secolo X.]]
 
La storia di Gerace è strettamente collegata a quella di [[Locri Epizephiri]]. Il nucleo abitativo, infatti, nonostante esistano tracce di frequentazione in epoca pre-greca, greca e romana, si sviluppa solo in seguito all'abbandono della città di Locri, avvenuto a partire dal VII secolo d.C., a causa del sempre maggiore pericolo piratesco e la sempre crescente insalubrità delle coste. A questo spostamento dei Locresi dall'antico sito costiero verso l'interno è strettamente collegato anche il nome della cittadina che, a dispetto delle leggende che vogliono che esso sia legato ad un leggendario sparviero, in [[Lingua greca|greco]] ''Ièrax'', Ιέραξ, che avrebbe guidato i Locresi, inseguiti dai Saraceni, verso la rocca, pare dipendere dal nome della Diocesi di Locri, dedicata a Santa Ciriaca (Aghia Kiriaki, Agia Ciriaci, Αγία Κυριακή in greco).
 
Che la cittadina fosse da sempre strettamente collegata alla cristianità appare evidente non solo dal fatto che sia stata spostata, in realtà, la sede della Diocesidiocesi locrese, ma anche dalla presenza innumerevole di chiese e monasteri anche ''infra muros, ''che ha contribuito a identificare la rocca come una sorta di Monte Santo.
 
Per la sua particolare posizione, però, Gerace divenne ben presto un centro di importanza eccezionale nella Calabria Meridionale; la possibilità di controllare i traffici costieri, la sua particolare conformazione orografica che permetteva una naturale fortificazione, fece sì che divenisse oggetto di attenzione sia dell'Impero bizantino che del regno di Sicilia. La presenza congiunta di tali potenze fece sì che il centro resistesse a lungo agli attacchi degli Arabi, che mantenesse una certa autonomia rispetto ai Normanni e che fosse, in seguito, oggetto di attenzione per i dominatori non solo dell'Italia ma di tutto il Mediterraneo. Testimonianza di tale importanza ne è la grande ed eccezionale (per qualità), quantità di architetture ecclesiastiche e laiche, frutto di committenze imperiali (Cappellone di San Giuseppe nella CattedraleConcattedrale certamente svevo), regali (si pensi agli interventi normanni nel Castello, nella CattedraleConcattedrale e in altre chiese sparse all'interno delle mura o alla Chiesa di san Francesco, voluta da Carlo II d'Angiò nel 1294); principesche e feudali.
 
=== Onorificenze ===
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* Ex Monastero di Sant'Anna, che si affaccia sulle Bombarde e guarda verso la costa.
 
All'interno dei vicoli si trovano numerosi archi a "volta a gistuni", costruiti con un'originale tecnica tipica del luogo. La tecnica consisteva nel costruire l'arco facendo una gettata di calce su una struttura di canne intrecciate, allo stesso modo con cui vengono intrecciati i tipici cestini, chiamati "gistuni". Delle dodici porte che originariamente si aprivano sulle mura del nucleo storico del paese ne sono sopravvissute soltanto quattro: ''Porta dei vescovi o della Meridiana'', prossima alla [[Duomo di Gerace|CattedraleConcattedrale]]-''Porta Santa Lucia''-''Porta Maggiore''-''Porta del sole''. Di particolare importanza è lo spazio pubblico rappresentato da ''Piazza del Tocco'' sulla quale hanno affaccio alcuni palazzi nobiliari, tra i quali ''Palazzo Calcheopulo'', ''Palazzo Migliaccio'' e'' Palazzo Macrì''. Nell'antico borgo si trova anche un'antica fontana del [[1606]] con il relativo acquedotto.
 
In prossimità del centro abitato sono stati scoperti i resti di una [[necropoli]] che è testimone di tre diverse epoche. Gli scavi archeologici che l'hanno interessata hanno riportato alla luce ceramiche del IX secolo a.C., corredi locali e di importazione risalenti al VII secolo a.C. e varie suppellettili di origine greca e italiota risalenti al VII secolo a.C.