Giovanni Maria Vianney: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
=== Primi anni (1786-1799) ===
Nato l'8 maggio [[1786]]<ref>Margherita Vianney, ''Processo dell'Ordinario diocesano'', p.1011; per risalire alla data di nascita di Vianney si è dovuto ricorrere a documenti ufficiali, in quanto egli, finché fu in vita, diede date contrastanti, affermando ora di essere nato il 3 maggio 1786, ora l'8 maggio 1788, come scrisse sul modulo che dovette compilare quando fu ripristinata la sede episcopale di Belley; vedere per i riferimenti R. Fourrey, ''Vita autentica del curato d'Ars'', Cinisello Balsamo, 2009 (1<sup>a</sup> ed. 1986), p. 13</ref> a [[Dardilly]] da Matteo Vianney e Maria Béluse, sposatisi l'11 febbraio [[1778]] a [[Écully]], venne battezzato il giorno stesso dal vicario Blachon, della parrocchia di Dardilly, alla presenza del padrino, l'omonimo zio Giovanni Maria Vianney, fratello minore del padre, e della madrina Francesca Martinon, sua moglie. Il fonte battesimale reca tutt'oggi l'iscrizione «Ex hoc fonte in Xto natus J. M. Vianney 8 Maii 1786» («daDa questo fonte è nato in Cristo G. M. Vianney l'8 maggio 1786», iscrizione incisa prima della canonizzazione di Vianney), mentre i registri parrocchiali citano: « Giovanni Maria Vianney figlio legittimo di Matteo Vianney e Maria Beluse, sua moglie, nato l'8 maggio 1786, il medesimo giorno fu battezzato da me vicario infrascritto: padrino fu Giovanni Maria Vianney, zio paterno, e madrina fu Francesca Martinon, moglie del predetto Giovanni Maria Vianney, analfabeti entrambi. Blachon vicario »<ref>Francois Trochu, ''Il Curato d'Ars'', Marietti, p. 26</ref>.
 
Il nuovo nato sarebbe stato il quarto di sei figli: Caterina, morta poco dopo le nozze; Giovanna Maria, morta ad appena cinque anni; Francesco, detto ''il maggiore''; Giovanni Maria, il futuro ''Curato''; Margherita, morta a 91 anni nel [[1877]] e preziosa per le testimonianze da lei depositate riguardo l'infanzia dell'illustre fratello; un altro Francesco, detto ''il minore'', partito per la guerra e mai più ritornato. Cresciuto in questa numerosa famiglia di contadini, il piccolo Giovanni Maria trascorse l'infanzia nei campi, mentre il padre e la madre coltivavano la terra e i fratelli più grandi badavano al gregge o alle mucche.
 
Di carattere impetuoso<ref>Guillaume Villier, ''Processo dell'Ordinario'' p.646</ref>, nonché allegro e gioviale, mostrò sin dalla più tenera età una prematura devozione, impartitagli dalla madre, in particolare verso la [[Vergine Maria]], della quale possedeva una rustica statuetta di legno<ref>Jeanne Marie Chanay, ''Processo dell'Ordinario'' p.677</ref> presso la quale era solito ritirarsi in preghiera<ref>''Articolo del postulatore al Processo dell'Ordinario'' n.24 o Margherita Vianney, ''ibidem'' p.1012</ref>, e verso l'[[Eucaristia]],; già nei primi anni di fanciullezza Maria Beluse era infatti solita condurlo in chiesa per assistere alla [[Messa]]<ref>Abbè Toccanier, ''Processo apostolico'' p.143</ref>. Riguardo alla Madonna, dichiarò di averla « amata prima di conoscerla, è il mio affetto più antico »<ref>R. Fourrey, cit., p. 23</ref>.
[[File:Дардилли-спальня2.jpg|left|thumb|Letto sul quale nacque Giovanni Maria Vianney a Dardilly]]
 
La condizione spirituale della Francia post-rivoluzionaria crollò definitivamente con la [[costituzione civile del clero]] (12 luglio [[1790]]) e con la conseguente condanna di [[papa Pio VI]], un anno dopo, che portò a una profonda rottura all'interno della stessa chiesa francese scissa ora in clero ''refrattario'', disposto a morire piuttosto che prestare giuramento allo stato e alla sua chiesa nazionale, e [[Costituzione civile del clero|clero ''costituzionale'']], che invece giurava fedeltà a esso rifiutando in tal modo la [[supremazia papale]]. Ne seguì un periodo di profonda confusione per la popolazione, compresa quella di Dardilly, che vide i sacerdoti refrattari, quindi ritenuti nemici dello stato, arrestati, uccisi o fuggiaschi, sostituiti dai sacerdoti costituzionali che dai pulpiti delle parrocchie istruivano i cittadini sulla nuova [[costituzione]] e sul civismo. Ciò suscitò divisione fra i fedeli, con abbandono delle parrocchie e conseguente chiusura di esse, come avvenne nella stessa Dardilly dove anche Maria Béluse e la sua famiglia preferirono i refrattari, fedeli a [[Chiesa romana|Roma]], che si riunivano, di notte e di nascosto, in fienili o case ospitali per celebrarvi la messa, come accadde spesso in casa degli stessi Vianney<ref>Margherita Vianney, ''Processo dell'ordinario'', p.1111</ref>.
 
Nonostante questo, il fanciullo continuava a trascorrere nella povertà e nel duro lavoro i suoi primi anni d'infanzia. A sette anni, nel [[1793]], gli fu affidato il gregge da condurre al pascolo ogni giorno con la sorella minore Margherita, la quale veniva da lui istruita, durante quelle lunghe giornate, sui concetti fondamentali della fede cattolica, sulla scrittura, sulle nozioni base del catechismo<ref>Margherita Vianney, ''Processo dell'ordinario'', p.1013 e 1014</ref>. Non era raro trovarli a pregare con gli altri pastorelli nei pressi di un vecchio albero piantato nelle vicinanze, dove il futuro curato intratteneva i suoi compagni con brevi prediche e con canti liturgici, ormai fuorilegge<ref>Andrea Provin, ''Processo dell'ordinario'' p.1002-1004; Francesco Duclos, ibidem p.999-1001; Margherita Vianney, ibidem, pp.1013-1018</ref>.
 
Il bambino conduceva il gregge accompagnato anche dagli altri fratelli, e insieme andavano nei valloni di Pré-Cusin e di Chante-Merle. In seguito alla sanguinosa repressione della rivolta [[lione]]se, soffocata dai rivoluzionari [[Collot d'Herbois]] e [[Joseph Fouché|Fouché]], le misure anticlericali furono inasprite anche a Dardilly. La chiesa del villaggio venne chiusa nell'inverno tra il 1793 e il 1794 e riaperta nell'estate del 1795, ma il piccolo Vianney non fu toccato nella già solida fede. Durante il lavoro si isolava talora, per raccogliersi in preghiera in mezzo alla natura. Giovanni Maria univa al desiderio di solitudine il piacere di giocare insieme ai propri coetanei. Amava il gioco della piastrella, e, dopo aver vinto, restituiva ai suoi amici « tutta la vincita, aumentata d'un soldo », dispiaciuto di vederli tristi.<ref>R. Fourrey, cit., pp. 18-20</ref>
 
In quanto a istruzione, il piccolo Vianney aveva appreso l'alfabeto e la lettura dalla sorella maggiore Caterina, ma cominciò a frequentare dal [[1795]] la scuola del “cittadino Dumas”, dove si distinse per applicazione e condotta<ref>Margherita Vianney, ''Processo dell'ordinario'', p.1014-1015</ref>. Nel [[1797]] ebbe la sua prima confessione dal sacerdote don Groboz, fuggito in [[Italia]] e ritornato in Francia, costretto a nascondersi come gli altri confratelli refrattari nonostante la [[caduta di Robespierre]] ([[1794]]) e la conseguente fine del suo [[regime del Terrore]]. Questi consigliò ai genitori del promettente giovane di mandarlo a [[Écully]] per ricevere un'istruzione religiosa presso le Dame Catechiste, che lo prepararono alla prima comunione, avvenuta nel [[1799]], nelin segreto in casa della vedova Pingon<ref>''Annali d'Ars'', p.51 in Francois Trochu, ''Il Curato d'Ars'', Marietti, pag.52</ref>.
 
=== Formazione presso don Balley (1799-1818) ===