Ramses II: differenze tra le versioni

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È spesso ricordato come il più grande, potente e celebrato faraone dell'[[Impero Egizio|impero egizio]]<ref>{{cita|Kitchen 1994|pp. 319–40.}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.ancient.eu/Ramesses_II/|titolo=Ramesses II|pubblicazione=Ancient History Encyclopedia|accesso=19 marzo 2017}}</ref><ref>Putnam, James. ''An introduction to Egyptology'', Crescent, 1990.</ref>. A causa della [[Sovrani che hanno regnato più a lungo|durata eccezionale del suo regno]] (quasi un settantennio: considerando però la sua [[Principe reggente|associazione al trono]] quando il padre era ancora in vita<ref group="N">Il principe Ramses fu [[Incoronazione dei faraoni|incoronato]] all'età di 15 o 16 anni, per ordine di suo padre [[Seti I]], nell'8º anno del regno di quest'ultimo. cfr.
{{cita|Kitchen 1994|pp. 44–5.}}</ref>, giunse a 75 anni di governo effettivo del Paese<ref>{{cita|Kitchen 1994|pp. 44–5, 290.}}</ref>), che l'egittologo scozzese [[Kenneth Kitchen]] ha paragonato a quello della regina [[Vittoria del Regno Unito]]<ref name="cita|Kitchen 1994|p. 318">{{cita|Kitchen 1994|p. 318.}}</ref>, nell'[[egittologia]] è invalsa la tradizione di assegnare il suo nome all'intero periodo della sua dinastia ("epoca/periodo/stile ramesside")<ref name=":6">{{Cita|Kitchen 1969–1990}}.</ref><ref>{{Cita web|url=http://anthropology.msu.edu/egyptian-archaeology/2011/08/11/ramesside-period/|titolo=Ramesside Period}}</ref>:
 
{{Citazione|[''Il suo regno''] contrassegnò un'epoca e fu caratterizzato nel suo corso sia da eventi politici eccezionali, sia da uno stile ben definito nelle arti e nei monumenti, venuto in auge dopo un'epoca più raffinata ed elegante. Lo stile "ramesside" e quello "vittoriano" si impressero entrambi per l'eterno nella storia delle rispettive nazioni<ref name="cita|Kitchen 1994|p. 318" />. }}
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{{Citazione|Ha ben meritato d'essere chiamato grande. Avendo fatto prova nella [[battaglia di Qadeš]] d'un coraggio straordinario, è entrato ancora in vita nella leggenda. Tutta la sua vita ha esercitato coscienziosamente il mestiere di re. Il suo egoismo mostruoso era temperato dalla bontà di cui hanno beneficato i suoi soldati, i suoi artisti, i membri della sua famiglia e si può perfino dire l'insieme dei suoi sudditi.|P. Montet<ref>{{cita|Bresciani 2012|pp. 12–3.}}</ref>}}
 
Ebbe modo di celebrare, nel corso del suo regno, ben 14 [[Heb-Sed|giubilei ''sed'']], il primo dei quali coincideva con il trentesimo anniversario di regno del sovrano e da lì in poi ogni tre anni: più di ogni altro re d'Egitto<ref>O'Connor, David; Eric Cline (1998). Amenhotep III: Perspectives on his reign. University of Michigan Press. p. 16.</ref>. Fece costruire numerosissimi monumenti in tutto il Paese e incidere i [[Titolatura reale dell'antico Egitto|propri nomi]] su altrettante opere dei suoi predecessori: una tale quantità di oggetti d'[[Arte egizia|arte]], [[Colossi di Ramses II|colossi]], iscrizioni ed elementi [[Architettura|architettonici]] fa sì che Ramses II sia attestato in praticamente ogni collezione di antichità egizie nel mondo<ref>{{Cita|Ceram|}}.</ref>: anche per questo, è probabilmente il più conosciuto dei faraoni<ref>{{Cita web|url=http://www.museoegizio.it/pages/ramessee.jsp|titolo=Il re Ramesse II|editore=Museo egizio di Torino|accesso=18 novembre 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120901233931/http://www.museoegizio.it/pages/ramessee.jsp|dataarchivio=1º settembre 2012}}</ref><ref name="Grim">{{Cita|Grimal 1990|p. 326|Grimal}}.</ref>. Fondò una nuova capitale, [[Pi-Ramses]] ("Dimora di Ramses"), nel [[delta del Nilo]]. Combatté a nord contro gli [[Ittiti]] e quindi a sud contro i Nubiani, assicurando il predominio dell'Egitto sulla [[Nubia]] e i suoi [[Giacimento|giacimenti]] [[Oro|auriferi]]; in questa colonia dell'impero egizio fece inoltre costruire sei [[Tempio egizio|templi]]: celeberrimi quelli di [[Abu Simbel]]<ref name=":12">Louis A. Christophe, Abu Simbel, Einaudi, Torino 1970.</ref><ref name="ReferenceC">{{cita|Desroches Noblecourt 1997|pp. 181–91.}}</ref>. Dopo la [[battaglia di Qadeš]], combattuta presso l'[[Oronte]] nel 5º anno del suo regno contro l'esercito del sovrano [[Ittiti|ittita]] [[Muwatalli II]], la frontiera dell'Egitto venne ivi definitivamente stabilita<ref>{{Cita|Cavillier 2006||Cavillier}}.</ref>. La pace fra le due potenze (le quali si spartirono le colonie [[Siria (provincia romana)|siro]]-[[Palestina|palestinesi]]) venne sancita nel 21º anno di regno del faraone tramite [[Trattato di Qadeš|un trattato di pace]] pervenutoci quasi interamente<ref>{{Cita|Langdon, Gardiner 1920}}.</ref>: ebbe così inizio un periodo di forte stabilità per la regione, suggellato dal matrimonio di Ramses II con due principesse ittite<ref>{{Cita|Pernigotti 2010|pp. 36–49.|Pernigotti}}.</ref>. Morì all'età, sorprendente per la sua epoca, di 90 o 91 anni<ref name="cita|Brand 2000|pp. 302–5" /><ref name="b">{{cita|von Beckerath 1997|pp. 108, 190.}}</ref> e fu sepolto in [[KV7|una grande tomba]] della [[Valle dei Re]]<ref>{{cita|Kitchen 1994|pp. 295–301.}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://ourworld.compuserve.com/homepages/Gerard_Flament/ramstomb.htm|titolo=Tomba KV7|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071204180741/http://ourworld.compuserve.com/homepages/Gerard_Flament/ramstomb.htm|dataarchivio=4 dicembre 2007}}</ref>. Il suo corpo fu poi traslato in un [[DB320|nascondiglio]] di [[Mummia|mummie]] regali e ivi scoperto nel [[1881]]<ref>{{cita|Kitchen 1994|p. 317.}}</ref>; si trova al [[Museo egizio del Cairo]]<ref>Rice, Michael (1999). Who's Who in Ancient Egypt. Routledge. ISBN 0-415-15448-0. p. 166.</ref>.
[[File:Egypt-statue.jpg|thumb|Frammento di un [[Colossi di Ramses II|colosso di Ramses II]], soprannominato ''[[Giovane Memnone]]''. [[British Museum]], [[Londra]].]]
Alcuni considerarono Ramses II come il [[Faraoni nella Bibbia|faraone che si sarebbe opposto]] a [[Mosè]] nei [[Esodo (evento)|fatti narrati]] dal [[Libro dell'Esodo]]<ref name="Kitchen 1994100–3">{{cita|Kitchen 1994|pp. 100–3.|Kitchen 1994100–3}}</ref>; da altri invece è ritenuto il "Faraone dell'oppressione", ossia il padre di quel faraone con cui Mosè si sarebbe scontrato, e che quindi sarebbe il successore [[Merenptah]]<ref>{{Cita|Vandenberg 1980|pp. 276–89, 294–313.}}</ref>. D'altro canto, non esiste alcuna prova archeologica che Ramses II sia stato l'uno o l'altro faraone, né il suo nome viene menzionato nella [[Torah]]<ref>{{cita|Kitchen 1994|p. 328.}}</ref><ref>{{Cita|Obsomer 2012|p. 560|Obsomer}}.</ref><ref name=":23">Meyers, Carol (2005). ''Exodus''. Cambridge University Press. ISBN 9780521002912. pp. 5-6.</ref>. Nelle fonti [[Antica Grecia|greche]] compare invece con il nome di "Ozymandias"<ref name="ReferenceA" />, corruzione di parte del suo ''praenomen'' "Usermaatra Setepenra", che significa "Potente è la [[giustizia]] ([[Maat]]) di [[Ra]]-Eletto di Ra".
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[[File:Ramesses II as child.jpg|thumb|Statua in [[granito]] di Ramses II bambino ("'''mes'''") con il capo sormontato dal [[Aton|disco solare]] ("'''Ra'''") e un [[Juncus|giunco]] ("'''su'''") nella mano sinistra, protetto dal [[falco]] del dio Hurun, aspetto di [[Horus]]<ref>{{Cita web|url=http://www.araldodeluca.com/root/archivio/scheda.asp?img=20712|titolo=Statua di Ramesse II fanciullo e il dio Hurun - 20712|sito=www.araldodeluca.com|accesso=26 marzo 2017}}</ref>, al [[Museo egizio del Cairo]]). Questo raro tipo statuario non è altro che un [[rebus]]: i suoni per "bambino", "sole" e "giunco", cioè '''Ra-mes-su''', compongono il ''nomen'' di Ramses II<ref>{{cita|Desroches Noblecourt 1997| p. 283.}}</ref><ref>Fassone Alessia, Ferraris Enrico, ''Egitto'', Dizionari delle Civiltà, Electa, 2007. ISBN 9788837044145. p. 70.</ref>.|269x269px]]
 
Ramses II nacque intorno al [[XIV secolo a.C.|1303 a.C.]]<ref name="Cita|Clauss 2011|p. 26|Clauss" /> da [[Seti I|Seti]] (destinato a regnare dal [[XIII secolo a.C.|1294]] al 1279 a.C.) e [[Tuia (regina)|Tuia]]<ref name="ReferenceB">{{Cita|Desroches Noblecourt 1997|p. 46}}.</ref>. È difficile stabilire il luogo di nascita a causa della mancanza di materiale archeologico in proposito, anche se è appurato che la sua famiglia fosse originaria del [[delta del Nilo]], e più precisamente della città di [[Avaris]], antica sede degli invasori [[Hyksos]]<ref>{{Cita|Desroches Noblecourt 1997|p. 44.}}</ref> e centro del culto di [[Seth]]<ref name=":13"/>. L'egittologo [[Scozia|scozzese]] [[Kenneth Kitchen]] è giunto alla conclusione che il futuro Ramses I, nonno di Ramses II, sarebbe nato indicativamente pochi anni prima di [[Tutankhamon]] (1341 a.C.)<ref name="cita|Kitchen 1994|p. 29">{{cita|Kitchen 1994|p. 29.}}</ref>, figlio di un comandante di nome Seti, capo degli arcieri<ref name="cita|Kitchen 1994|p. 29"/>, mentre suo zio, l'ufficiale Khaemuaset, era marito di Tamuadjesi, una parente del viceré di [[Kush]] e donna a capo dell'harem di [[Amon]]<ref name=":13">Eugene Cruz-Uribe, The Father of Ramses I: OI 11456, Journal of Near Eastern Studies, The University of Chicago Press, Vol. 37, N. 3 (giugno 1978), pp. 237–244.</ref>. Questi legami illustrano l'alto lignaggio della famiglia del futuro Ramses I, che incontrò il favore del suo ex-commilitone [[Horemheb]], l'ultimo faraone della tumultuosa e gloriosa [[XVIII dinastia egizia|XVIII dinastia]], il quale lo elevò al rango di [[visir]]<ref name="cita|Kitchen 1994|p. 29"/><ref>{{Cita web|url=http://carlos.emory.edu/RAMESSES/|titolo=Who Was Ramesses I?|accesso=21 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110228051031/http://www.carlos.emory.edu/RAMESSES/|dataarchivio=28 febbraio 2011|urlmorto=sì}}</ref>. Ricoprì inoltre cariche prestigiose quali: "Comandante delle truppe", "Capo degli arcieri", "Capo dei carri di Sua Maestà", "Soprintendente della cavalleria", "Capo delle fortezze di Sua Maestà", "Soprintendente delle Bocche del Nilo", "Scudiero di Sua Maestà", "Scriba reale", "Capo dei giudici", "Luogotenente del Re dell'[[Alto Egitto|Alto]] e [[Basso Egitto]]", "Messaggero del Re per tutti i Paesi stranieri"<ref name="cita|Kitchen 1994|p. 29"/>.<br />Tra il 1295 e il 1292 a.C. Horemheb morì<ref>Jacobus Van Dijk, New Evidence on the Length of the Reign of Horemheb, Journal of the American Research Centre in Egypt (JARCE) 44, 2008, p.195.</ref>: si inaugurò così la XIX dinastia. All'epoca dell'ascesa al trono di suo nonno [[Ramses I]], il futuro Ramses II aveva circa cinque anni<ref name="ReferenceB" />, una sorella maggiore chiamata [[Tia (principessa)|Tia]]<ref name="cita|Kitchen 1994|p. 31">{{cita|Kitchen 1994|p. 31.}}</ref> e, stando a quanto emerso da iscrizioni del [[Complesso templare di Karnak|Tempio]] di [[Karnak]], un fratello maggiore, Mehi, morto in giovane età<ref name="ReferenceB" /><ref>{{Cita|Clauss 2011|p. 27|Clauss}}.</ref>. È altresì nota l'esistenza di una certa [[Henutmira]], divenuta in seguito una delle sue mogli, nata da Seti I quand'egli era già re e di conseguenza sorella minore di Ramses II<ref name="cita|Kitchen 1994|p. 31"/>. Salito quindi al [[Sedile di presentazione|trono]] in tarda età, Ramses I godette di un regno brevissimo, forse di appena 22 mesi<ref name="d">{{cita|von Beckerath 1997|p. 190.}}</ref>. Governò però affiancato dal figlio Seti, il principe ereditario allora trentenne, associandoselo infine al [[Sedile di presentazione|trono]] per rendere indubbia la successione e stabilizzare il futuro della dinastia<ref>{{cita|Kitchen 1994|pp. 32–4.}}</ref>.
 
==== Il principe Ramses durante il regno del padre ====
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=== Primo anno di regno ===
Ramses II salì al trono i primi di giugno del 1279 a.C. ("3º mese dell'estate, 27º giorno")<ref name="cita|Kitchen 1994|p. 65">{{cita|Kitchen 1994|p. 65.}}</ref>, e si impose subito come sovrano energico ed esperto grazie agli anni trascorsi in reggenza col padre Seti I<ref name="cita|Kitchen 1994|p. 65"/>. Durante il primo anno di regno, procedette al viaggio rituale lungo il Nilo, e si recò in visita ai principali santuari d'Egitto<ref>{{cita|Kitchen 1994|p. 68.}}</ref>. Giunto al tempio di Abydo, fece riprendere immediatamente la costruzione del tempio cominciato dal padre, i cui lavori si erano interrotti alla morte di questi. Le grandi iscrizioni del portico di questo santuario ricordano questo evento<ref>{{Cita|Desroches Noblecourt 1997|p. 95.}}</ref><ref name="cita|Kitchen 1994|p. 67">{{cita|Kitchen 1994|p. 67.}}</ref><ref name="Cita|Clauss 2011|p. 50|Clauss">{{Cita|Clauss 2011|p. 50|Clauss}}.</ref>. Nello stesso anno presenziò alla [[Festa di Opet]], dedicata al dio [[Amon]] di [[Tebe (sito archeologico)|Tebe]]<ref>{{cita|Kitchen 1994|p. 66.}}</ref><ref>{{Cita|Clauss 2011|pp. 48-49|Clauss}}.</ref><ref name="opet">{{Cita|Desroches Noblecourt 1997|p. 88}}.</ref>, durante la quale svolse, caso unico nella storia della monarchia egizia, un [[Ad interim|interinato]] come [[Primo Profeta di Amon]], a causa della morte per anzianità del titolare<ref name="opet" />. Poco dopo, procedette alla nomina di un suo fedelissimo, Nebuenenef, già Primo Profeta di Hathor a [[Dendera]], in quella carica, assicurandosi così l'appoggio del clero [[Tebe (sito archeologico)|tebano]]<ref>{{Cita|Desroches Noblecourt 1997|pp. 90, 93.}}</ref><ref>{{Cita|Clauss 2011|pp. 49-50|Clauss}}.</ref><ref>{{cita|Kitchen 1994|pp. 66–7.}}</ref>.
 
=== Imprese militari ===
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==== Tomba dei principi reali (KV5) ====
{{Vedi anche|KV5}}{{Citazione|La tomba è come una piovra, con il corpo circondato da tentacoli.|[[Kent R. Weeks|K. R. Weeks]]<ref>Nicholas Reeves e [[Richard Wilkinson]], The complete Valley of the Kings, New York, Thames & Hudson, 2000, ISBN 0-500-05080-5. p. 145.</ref>}}
Nel [[1995]], lo [[Stati Uniti d'America|statunitense]] Prof. [[Kent R. Weeks]], a capo del [[Theban Mapping Project]]<ref>{{Cita web|url=http://www.thebanmappingproject.com/|titolo=Theban Mapping Project|sito=www.thebanmappingproject.com|accesso=19 aprile 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061205053032/http://thebanmappingproject.com/|dataarchivio=5 dicembre 2006|urlmorto=sì}}</ref>, riscoprì la tomba [[KV5]], che si è rivelata essere la più grande della [[Valle dei Re]], contenendo in origine i resti mummificati di almeno [[Lista dei figli di Ramses II|52 figli di Ramses II]]<ref name=":57">{{Cita web|url=http://www.thebanmappingproject.com/sites/browse_tomb_819.html|titolo=KV 5 (Sons of Rameses II) - Theban Mapping Project|sito=www.thebanmappingproject.com|accesso=19 aprile 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160512215830/http://thebanmappingproject.com/sites/browse_tomb_819.html|dataarchivio=12 maggio 2016|urlmorto=sì}}</ref><ref name=":0">{{Cita|Weeks 2003}}.</ref>. Al suo interno sono stati individuati, entro il [[2006]], circa 150 corridoi e ambienti sepolcrali (ma la tomba potrebbe contenere 200 camere e corridoi<ref name=":57" /><ref>{{Cita web|url=http://www.narmer.pl/kv/kv05en.htm|titolo=Ancient Egypt - History and Chronology|autore=Dariusz Sitek|sito=www.narmer.pl|accesso=19 aprile 2017}}</ref>); tra questi venne rinvenuto, peraltro, un rilievo rappresentante il dio [[Osiride]] (caso unico nella Valle), e un corridoio trasversale che indicava come, con ogni probabilità, la struttura dei locali si ripetesse specularmente anche nella parte non ancora scavata<ref name="RefB2">Reeves e Wilkinson (2000), p. 144.</ref>. L’entrata era già nota a [[James Burton (egittologo)|James Burton]] che, verosimilmente nel [[1825]], penetrò al suo interno esplorandone, tuttavia, solo una minima parte grazie a un breve tunnel scavato nel fango che la riempiva fino all'altezza del soffitto<ref name="RefB2"/>. Rilievi e pitture delle pareti dei corridoi, e nelle altre sale colonnate<ref name="RefC">[http://www.thebanmappingproject.com/sites/pdfs/kv05.pdf planimetria della KV5.]</ref>, sono relative alla [[cerimonia di apertura della bocca]], o rappresentano ancora il re, o divinità e principi. Nella KV5 furono deposti, per esempio, il principe ereditario [[Amonherkhepshef]] e i principi [[Meriatum]], Seti e [[Ramses B|Ramses ''junior'']], "[[Generalissimo (grado)|generalissimo]]" d'Egitto, come attestano le iscrizioni, gli [[Ostrakon|ostraka]] e i [[vasi canopi]] ivi rinvenuti<ref>{{cita|Tyldesley 2001|pp. 160–2.}}</ref>.
 
{{Citazione|Non è stata scoperta alcuna sepoltura intatta e vi si trovavano pochi veri elementi funerari: migliaia di cocci di [[ceramica]], statuette ''[[ushabti]]'' in [[faience]], perline, amuleti, frammenti di [[vasi canopi]] e di [[Sarcofago egizio|feretri]] in legno ... ma nessun sarcofago, [[mummia]] o feretro intatto, come a suggerire che buona parte della tomba non sia mai stata utilizzata. Le sepolture effettuate nella KV5 furono progressivamente saccheggiate in epoca antica, lasciando pochi o nulli reperti.|J. Tyldesley<ref>{{cita|Tyldesley 2001|p. 162.}}</ref>}}
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{{Citazione|La graziosa regina sopravvisse al viaggio in Nubia di tante migliaia di chilometri? Forse non è privo di significato il fatto che, sulla stele [''lasciata per l'occasione da Hekanakht sulla montagna del Tempio di Abu Simbel''] [...], sia la principessa Meritamon quella che accompagna Ramses II ad adorare gli dei, mentre il viceré rende onore alla regina. Forse (ma è soltanto un'ipotesi) la regina era troppo stanca o malata per svolgere il proprio ruolo durante i lunghi e complessi riti religiosi richiesti per la consacrazione dei nuovi templi, e dovette rimanere a bordo della nave reale sotto la sorveglianza dei suoi medici e con la compagnia del viceré, mentre Meritamon sostituiva la madre.|K. Kitchen<ref name="cita|Kitchen 1994|p. 142">{{cita|Kitchen 1994|p. 142.}}</ref>}}
 
Le sue tracce si perdono, infatti, dopo il ritorno dal viaggio dell'inaugurazione<ref name="cita|Kitchen 1994|pp. 141–2"/>. La sua raffinatissima tomba, classificata come [[QV66]], è tra le più grandi e spettacolari della [[Valle delle Regine]]<ref>{{Cita|Siliotti, Leblanc 2002}}.</ref><ref>{{Cita|Nasr, Tosi 1997}}.</ref>, uno dei massimi traguardi artistici del lungo regno di Ramses II<ref name=":27">Barbara Mertz, Temples, Tombs & Hieroglyphs, Harper, 2009. p.256.</ref>. Nel ruolo di regina principale le subentrò Isinofret<ref name="cita|Kitchen 1994|p. 142" />.
 
==== Isinofret ====