Callisto (astronomia): differenze tra le versioni

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== Atmosfera ==
{{vedi anche|Atmosfera di Callisto}}
Callisto ha un'[[atmosfera]] molto tenue, composta da [[anidride carbonica]],<ref name="Carlson 1999" /> rilevata attraverso lo [[spettrometro]] nel vicino [[radiazione infrarossa|infrarosso]] a bordo della [[sonda Galileo]]. Si stima che sulla superficie sia raggiunta una pressione di {{M|0,75|microμ|Pa}} ed una densità di {{M|4|e=8|c|m}}<sup>−3</sup>. Poiché un'atmosfera di tale entità sarebbe perduta dal satellite in circa 4 giorni, deve essere presente un meccanismo che la reintegra costantemente, probabilmente la [[sublimazione]] del [[Ghiaccio secco|ghiaccio di anidride carbonica]] presente sulla superficie,<ref name="Carlson 1999"/> ipotesi compatibile con la formazione delle striature brillanti visibili sulla superficie.
 
Callisto è dotato di una [[ionosfera]], rilevata durante i [[sorvolo ravvicinato|sorvoli ravvicinati]] della [[sonda Galileo]];<ref>{{Cita pubblicazione |cognome=Kliore|nome=A. J. |coautori=Anabtawi, A; Herrera, R. G.; ''et al.''|titolo=Ionosphere of Callisto from Galileo radio occultation observations |rivista=Journal of Geophysics Research|anno=2002|volume=107|p=1407|doi=10.1029/2002JA009365| url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2002JGRA.107kSIA19K}}</ref> i valori della densità elettronica, misurata in {{M|7 – 17|e=4|c|m}}<sup>−3</sup>, non trovano spiegazione nella sola [[fotoionizzazione]] dell'anidride carbonica presente nell'atmosfera. Di conseguenza, si ritiene che l'atmosfera sia in realtà dominata da una seconda specie, presente in quantità 10 − 100 volte superiori rispetto alla CO<sub>2</sub>.<ref name="Liang 2005">{{Cita pubblicazione|cognome=Liang|nome=M. C.|coautori=Lane, B. F.; Pappalardo, R. T.; ''et al.''|titolo=Atmosphere of Callisto|rivista=Journal of Geophysics Research|anno=2005|volume=110|pp=E02003|doi=10.1029/2004JE002322|url=http://yly-mac.gps.caltech.edu/ReprintsYLY/N164Liang_Callisto%2005/Liang_callisto_05.pdf|formato=pdf|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111212112645/http://yly-mac.gps.caltech.edu/ReprintsYLY/N164Liang_Callisto%2005/Liang_callisto_05.pdf|dataarchivio=12 dicembre 2011}}</ref> Sebbene gli studiosi ritengano che possa trattarsi dell'[[ossigeno]] molecolare, non sono ancora riusciti a rilevarlo direttamente. Ciononostante, le osservazioni condotte con il [[telescopio spaziale Hubble]] hanno posto un limite superiore alla concentrazione dell'ossigeno (sulla base della sua mancata rilevazione) ancora compatibile con tale ipotesi.<ref name=Strobel2002>{{Cita pubblicazione|cognome=Strobel|nome=Darrell F.|coautori=Saur, Joachim; Feldman, Paul D.; et.al.|titolo=Hubble Space Telescope Space Telescope Imaging Spectrograph Search for an Atmosphere on Callisto: a Jovian Unipolar Inductor|anno=2002|volume=581|pp=L51–L54|doi=10.1086/345803|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2002ApJ...581L..51S | rivista = The Astrophysical Journal}}</ref> Il telescopio spaziale è invece riuscito ad individuare ossigeno condensato ed intrappolato sulla superficie della luna.<ref name=Spencer2002>{{Cita pubblicazione|cognome= Spencer|nome=John R.|coautori=Calvin, Wendy M.|titolo=Condensed O2 on Europa and Callisto|anno=2002|volume=124|pp=3400–3403| doi=10.1086/344307|url=http://www.boulder.swri.edu/~spencer/o2europa.pdf|formato=pdf | rivista = The Astronomical Journal}}</ref>