Monumento funebre di Bartolomeo Aragazzi: differenze tra le versioni

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La maggior parte dei frammenti si trova ancora a Montepulciano: due statue a tutto tondo, forse ''Angeli'' o ''Virtù'' (presso l'altare del Duomo), la figura distesa del defunto (in controfacciata), l'[[altorilievo]] del ''Dio Padre'' (o forse Cristo'' o ancora ''San Bartolomeo'', lungo la navata), un fregio con putti reggifestone (opggi gradino dell'altare maggiore), nonché due formelle a [[bassorilievo]] con scene di difficile interpretazione, che alludono probabilmente alla vita ultraterrena del defunto (sui pilastri della navata).
 
Due angeli in volo, sottratti ai primi del XIX secolo, si trovano oggi al [[Victoria and Albert Museum]] di [[Londra]]. La lastra bronzea con la dedica, una delle prime testimonianze dell'uso del carattere capitale latino (''[[Carattere lapidario romano|antiquae litterae]]'', sebbene ispirate in realtà a modelli [[Scrittura carolina|carolini]] e romanici) in un monumento, è invece nel [[Palazzo Vescovile (Montepulciano)|Palazzo Vescovile]] di Montepulciano: essa ha i caratteri incisi e riempiti di un impasto color avorio, in modo da ottenere un effetto di raffinata luminosità. Perduta sembra invece la cornice architettonica del complesso.

L'opera aveva dunque un carattere policromo e polimaterico, con ornamenti in bronzo dorato che non si limitavano all'iscrizione, ma riguardavano anche le nappe del cuscino dove la statua del defunto poggia la testa e forse altri particolari.
 
Tra le varie ipotesi ricostruttive (se ne contano ben sei), c'è concordia circa la collocazione dei due bassorilievi sul sarcofago con al centro la lastra bronzea, mentre variano la forma dell'inquadratura architettonico, il numero e la disposizione delle statue.