Giacomo Puccini: differenze tra le versioni

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Nel 1891 Puccini si trasferì dunque a [[Torre del Lago Puccini|Torre del Lago]] (ora Torre del Lago Puccini, frazione di [[Viareggio]]): Ne amava il mondo rustico, la solitudine e lo considerava il posto ideale per coltivare la sua passione per la caccia e per gli incontri, anche goliardici, tra artisti. Di Torre del Lago il maestro fece il suo rifugio, prima in una vecchia casa affittata, poi facendosi costruire la villa che andò ad abitare nel [[1900]]. Puccini la descrive così:<ref>Lettera ad Alfredo Caselli del luglio 1900, in ''Carteggi Pucciniani'', a cura di Eugenio Gara cit., lett. 233.</ref>
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{{Citazione|Gaudio supremo, paradiso, eden, empireo, «turris eburnea», «vas spirituale», reggia... abitanti 120, 12 case. Paese tranquillo, con macchie splendide fino al mare, popolate di daini, cignali, lepri, conigli, fagiani, beccacce, merli, fringuelli e passere. Padule immenso. Tramonti lussuriosi e straordinari. Aria maccherona d'estate, splendida di primavera e di autunno. Vento dominante, di estate il maestrale, d'inverno il grecale o il libeccio. Oltre i 120 abitanti sopradetti, i canali navigabili e le troglodite capanne di falasco, ci sono diverse folaghe, fischioni, tuffetti e mestoloni, certo più intelligenti degli abitanti, perché difficili ad accostarsi. Dicono che nella Pineta "bagoli" anche un animale raro, chiamato «Antilisca»<ref>L'antilisca naturalmente non esiste: Puccini aveva fatto una burla a un amico cacciatore, lasciandolo in mezzo al bosco per ore ad aspettare il fantomatico uccello.</ref>, per informazioni rivolgersi a...}}