Statua della Libertà: differenze tra le versioni

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== Origine ==
Nel [[1865]], in una conversazione a casa propria a [[Versailles]], l'intellettuale [[Édouard René de Laboulaye|Edouard Laboulaye]], ardente sostenitore dell'[[Unione (guerra di secessione americana)|Unione]] nella [[Guerra di secessione americana]], disse: «Se un monumento deve sorgere negli Stati Uniti come un ricordo della loro indipendenza, devo credere che sia naturale realizzarlo con sforzi comuni - un lavoro comune delle nostre due nazioni: Francia e America»<ref name=Harris7-9>{{Cita|Harris|pp. 7-9}}.</ref>. Il commento di Laboulaye non era evidentemente una proposta, ma ispirò un giovane scultore, il francese [[Auguste Bartholdi|Frédéric Auguste Bartholdi]], che era presente al pranzo<ref name=Harris7-9/>.
[[File:Currier and Ives Liberty2 courtesy version.jpg|thumb|right|Stampa in [[cromolitografia]] realizzata un anno prima che la statua venisse eretta: in questa immagine la statua è rivolta a sud mentre nella realtà è rivolta ad est]]
 
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== Realizzazione e trasporto ==
Consultata la fonderia francese di Gaget, Gauthier & Bartholdi concluse che sarebbe stato conveniente realizzare il rivestimento della statua in fogli di rame battuto con la tecnica [[Sbalzo (arte)|a sbalzo]]<ref>{{Cita|Khan|pp. 118, 1125}}.</ref>. Uno dei vantaggi nell'utilizzare tale tecnica era quello di alleggerire in modo enorme il peso della statua, ottenendo un peso per unità di volume incredibilmente basso, soprattutto per i metalli costosi (il rame non doveva superare lo spessore di 2,4&nbsp;mm).
A seguito di tali considerazioni si decise per un'altezza dell'opera pari a 46&nbsp;m, doppia di quella della statua italiana del [[Colosso di san Carlo Borromeo|Colosso di San Carlo Borromeo]] (detto anche ''San Carlone'') e del monumento [[Germania|tedesco]] ''[[Hermannsdenkmal]]'' di [[Detmold]], dedicato al condottiero dei [[Cherusci|Germani Cherusci]] [[Arminio]], realizzati con la medesima tecnica<ref>{{Cita|Harris|p. 26}}.</ref>.
 
Bartholdi interessò al progetto in proposito uno dei suoi ex insegnanti, l'architetto francese [[Eugène Viollet-le-Duc]], il quale progettò per la statua un sostegno in mattoni, al quale il rivestimento sarebbe stato ancorato<ref>{{Cita|Khan|p. 120}}.</ref>. Tuttavia Le Duc morì subito dopo senza lasciare istruzioni su come connettere sostegno e rivestimento<ref>{{Cita|Khan|pp. 136-137}}.</ref>. La realizzazione del sostegno venne quindi affidata all'ingegnere francese [[Gustave Eiffel]] (il creatore dell'[[Torre Eiffel|omonima torre]]), che abbandonò l'idea della struttura in mattoni, optando per una a [[colonna|colonne]] e [[trave|travi]] a [[struttura reticolare]].
 
Eiffel decise di non utilizzare una connessione rigida del rivestimento in rame alla struttura di sostegno in acciaio, poiché avrebbe indotto tensioni nel rivestimento dovute alle dilatazioni termiche differenti tra parte esterna (fortemente riscaldata nelle estati e raffreddata negli inverni) e parte interna, enormemente più rigida.
Tali tensioni avrebbero reso problematico qualsiasi vincolo ristretto.
Per consentire alle parti di rivestimento piccoli spostamenti relativi, previde un collegamento più elastico di tali parti alla struttura, realizzato mediante una serie di nastri metallici [[rivetto|rivettati]], che pur assicurando un buon sostegno del rivestimento mediante le cosiddette "selle", ne permettevano in maniera apprezzabile piccoli spostamenti.
Data la forma complessa del rivestimento, ogni singola sella dovette essere forgiata singolarmente con un minuzioso lavoro artigianale<ref>{{Cita|Khan|pp. 139-143}}.</ref>. Per prevenire la [[Corrosione|corrosione galvanica]] dovuta al contatto di metalli diversi, Eiffel isolò il rivestimento con [[asbesto|amianto]] impregnato di [[gommalacca]]<ref>{{Cita|Harris|p. 30}}.</ref>. Il cambiamento nella struttura del materiale dalla muratura al metallo permise a Bartholdi di modificare i suoi piani per l'assemblaggio della statua: egli pensava inizialmente di installare in posto il rivestimento non appena la struttura in mattoni fosse stata pronta, decise invece di far costruire la Statua in Francia, struttura e rivestimento, in un apposito cantiere, quindi smontarla per il trasporto negli Stati Uniti, e riassemblarla nel luogo definivo a Bedloe's Island (oggi [[Liberty Island]])<ref>{{Cita|Khan|p. 144}}.</ref>.
 
Il progetto di Eiffel rese la statua uno dei primi esempi di costruzione a [[facciata continua]] (''Mur-rideau'' in [[lingua francese|francese]]), nella quale la struttura non è autoportante ma è sostenuta da un'altra che sta all'interno. Egli incluse due scale a chiocciola interne per rendere più facile l'accesso ai visitatori che potevano così recarsi sul punto di osservazione nella corona<ref>{{Cita|Harris|p. 33}}.</ref>. L'accesso invece alla piattaforma che circondava la torcia venne previsto, ma lo spazio limitato intorno al braccio consentì la costruzione di una sola stretta scala, lunga 12 m<ref>{{Cita|Harris|p. 32}}.</ref>. Man mano che la struttura cresceva, Eiffel e Bartholdi coordinavano il loro lavoro accuratamente in modo che i segmenti del rivestimento si adattassero perfettamente alla struttura di sostegno<ref>{{Cita|Harris|p. 34}}.</ref>.
 
La statua fu donata dai [[francesi]] agli [[Stati Uniti d'America]] in 1883 casse trasportate a New York per mezzo di una piccola nave (che dovette effettuare numerosi viaggi) e ivi assemblata, in segno di amicizia tra i due popoli e in commemorazione della [[Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America|dichiarazione d'Indipendenza]] di un secolo prima ([[1776]]). La statua venne trasportata via mare, naturalmente senza basamento. In mancanza di fondi per costruire quest'ultimo (oltre un milione di dollari dell'epoca) il [[The New York Times|New York Times]] lanciò una sottoscrizione pubblica. La gente rispose prontamente e la somma necessaria all'inizio dei lavori fu depositata in pochi giorni.