Regno d'Italia (1861-1946): differenze tra le versioni

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==== La politica estera e l'alleanza con gli Imperi centrali ====
Nel [[1878]] l'equilibrio europeo concordato a Vienna rischiò di essere sconvolto dagli esiti della [[Guerra russo-turca (1877-1878)|guerra russo-turca]] e dai successivi accordi di pace che fecero crescere la sfera di influenza russa nella penisola balcanica. Il [[cancelliere]] [[Otto von Bismarck|Bismarck]], preoccupato di questo, convocò d'urgenza [[Congresso di Berlino|una conferenza a Berlino]] alla quale partecipò come rappresentante del Regno d'Italia, il Ministro degli Esteri [[Luigi Corti]].<ref>{{cita|F.Favre|p. 14|F.Favre}}.</ref><ref>con Primo Ministro [[Benedetto Cairoli]]</ref>
Da questo congresso, l'[[Impero russo]] vide praticamente annullati i vantaggi ottenuti con il trattato, e all'[[Austria-Ungheria]] fu assegnata la Bosnia-Erzegovina, all'[[Inghilterra]] l'isola di [[Cipro]] e alla [[Francia]] fu assicurato l'appoggio per l'occupazione della [[Tunisia]].<ref name="cita|F.Favre|p. 15|F.Favre">{{cita|F.Favre|p. 15|F.Favre}}.</ref>
 
L'Italia non ottenne nessun vantaggio di nessun genere e la delusione che ne susseguì fu grande; ma ancora più gravi furono le conseguenze che ne derivarono, prima di tutte la conquista della Tunisia nel [[1881]] da parte della Francia.<ref name="cita|F.Favre|p. 15|F.Favre"/>
{{Citazione|Era stata bruscamente troncata un'altra speranza italiana, quella della Tunisia, che è di fronte alla Sicilia, che i suoi figli avevano quasi colonizzata, e che pareva spettarle come campo di attività in Africa e per la sua stessa sicurezza nel Mediterraneo... [...] eppure l'Italia non poté se non sdegnarsi e gridare, non essendo nemmen da pensare [...] una guerra contro la Francia.<ref>Benedetto Croce, ''Storia d'Italia dal 1871 al 1915'', Gius Laterza e figli, tipografi editori librai, bari, 1962, p. 114</ref>}}
 
Ora la vicinanza alla Sicilia della Repubblica transalpina rappresentava la più grave minaccia per il territorio italiano e principale avversario per gli interessi del Regno.<ref name="cita|F.Favre|p. 15|F.Favre" /> Nei confronti della Francia si venne a creare un sentimento di timore che fece passare in secondo piano il vecchio rancore verso Vienna, nonostante questa occupasse ancora terre italiane.<ref name="cita|F.Favre|p. 16|F.Favre">{{cita|F.Favre|p. 16|F.Favre}}.</ref> Così il Regno andò a cercare un suo posto tra le potenze europee dalle quali sarebbe risultato più forte, tanto più forti sarebbero stati i suoi alleati; guardò così alla Germania, alleata all'Austria-Ungheria. Il 20 maggio [[1882]] si concluse il primo trattato della [[Triplice alleanza (1882)|Triplice Alleanza]], un accordo di natura ''difensiva'' di valore quinquennale che fu rinnovato una prima volta il 20 febbraio [[1887]], anche se furono siglati due distinti accordi bilaterali Italia-Austria e Italia-Germania che stabilivano l'impegno dei firmatari a mantenere lo "''status quo''" nei [[Balcani]].<ref name="cita|F.Favre|p. 16|F.Favre" /> L'ultimo rinnovo del trattato avvenne il 5 dicembre [[1912]], a seguito di altri due rinnovi precedenti.
 
==== Crisi di fine secolo ====