Chiese di Guardiagrele: differenze tra le versioni

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Successivamente intorno al [[XVII secolo]] ci fu una nuova rivoluzione stilistica delle chiese, con l'influenza dell'arte barocca, fino a curiosi esempi di architettura liberty sperimentata nel '900, come la chiesa di [[Santa Maria del Carmine]].
 
== Le origini ==
=== Il tempio di Giove, ossia San Nicola di Bari ===
Il maggiore esempio dell'architettura romana a Grele, come detto, è ciò che resta di un antico tempio (dedicato a Giove), dove si trova l'attuale [[chiesa di San Nicola di Bari (Guardiagrele)|chiesa di San Nicola di Bari]], con l'iscrizione, presso l'architrave di portale a caratteri gotici: "Instaurator Odorisius Gitepra fecit et uxor Virginia curavit Fulvio Guio Decio Romano viro". Benché il portale sia alquanto manomesso da fregi rinascimentali e gotici, si conservano le due colonne degli stipiti poggianti su leoni stilofori. La leggenda della fonazione della chiesa risale al III secolo d.C., quando la comunità cristiana, ancora senza tempio, fu perseguitata da Tiberio Poeta, che appiccò il fuoco a un fienile dove i cristiani si riunivano<ref>P.N. Colagreco, ''Ragguaglio dell'origine di Guardiagrele'', Ms. An. 240</ref>In seguito si decise la costruzione del tempio cristiano sopra quello di Giove, divenendo di fatto la prima chiesa cristiana di Guardiagrele, non di certo intitolata a San Nicola di Bari (vissuto secoli dopo la fondazione, ma forse al Salvatore o alla Vergine Maria), già in tempi remoti tuttavia, dal V secolo forse in poi venne intitolata a San Donato d'Arezzo. La chiesa oggi si presenta nella veste del restauro corposo barocco del 1775, era la cappella prediletta della nobile famiglia Ugni.
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==Convento dei Cappuccini==
{{Vedi anche|Convento dei Cappuccini (Guardiagrele)}}
La sua fondazione risale al [[1599]], presso la cappella suburbana di Santa Maria del Popolo, fuori le mura, poco lontano da Via Occidentale fuori Porta San Giovanni. In quest'ultima vi è un monumentale [[altare]] ligneo a struttura tripartita, con un caratteristico [[timpano (architettura)|timpano]] spezzato e quattro [[tela|tele]] inserite nella struttura, tra cui la centrale ''Immacolata tra angeli e santi''. A fronteggiare il dipinto vi è un raffinato [[tabernacolo]] intarsiato in [[legno]] e [[avorio]], terminante con una cupoletta a [[cipolla]], opera di inizi Settecento dei ''marangoni'', famosi intagliatori [[frati Cappuccini|cappuccini]].
 
Il piccolo [[chiostro]] del [[convento]] presenta al centro un [[pozzo]] in pietra della [[Maiella]].
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La chiesa si trova fuori l'abitato, nella zona suda della strada statale verso contrada Villa Maiella, sopra una piccola altura. Risale al XVII-XVIII secolo, venne attaccata nel 1799 dai francesi, ed è dedicata al santo patrono di Guardiagrele.
 
La [[facciata]], non particolarmente elaborata, è divisa in due livelli. L'interno, a [[navata]] unica, è movimentato da [[lesena|lesene]] che si alternano a tre [[arco (architettura)|archi]] a tutto sesto per lato, con una [[cornice (architettura)|cornice]] sita all'altezza della [[volta (architettura)|volta]] a botte. In seguito ad un recente [[terremoto]] che lo danneggiò, il [[presbiterio]] venne demolito. A causa di ciò la volta si interrompe lasciando intravedere un [[soffitto]] a [[capriata|capriate]] con [[trave|travi]] in [[legno]] e [[laterizio|laterizi]]. L'[[altare]] maggiore è dominato da un vasto [[dipinto]] di [[Federico Spoltore]] raffigurante [[Donato d'Arezzo|San Donato]], patrono di Guardiagrele<ref>{{cita|Flacco ''Guardiagrele''|p. 49|guida}}.</ref>.
 
==Chiesa di Santa Maria del Rosario==
È situata sul lato destro della piazza del Piano (comunemente Largo Garibaldi) e sovrasta la [[Porte e torri di Guardiagrele#Porta del Vento|Porta del Vento]]<ref>{{cita|Flacco ''Guardiagrele''|p. 13|guida}}.</ref>. La chiesa risale al XVII secolo, forse eretta intorno al 1571 perché detta anche "della Vittoria", per ricordare la vittoria dei cristiani contro i Turchi nella [[battaglia di Lepanto]]; infatti la festa nella chiesa in onore della Madonna si svolge il 7 ottobre. La chiesa ha un aspetto planimetrico molto irregolare, frutto di rifacimenti dopo il 1706 a causa di un terremoto, con la parte absidale collegata alle mura di Porta del Vento, e l'esterno molto ristretto, con un ambiente quadrangolare irregolare, che termina con un campanile a torretta, e un altro, che permette l'accesso dal transetto, con un portale architravato. L'interno è a navata unica, molto ricco di ornamenti barocchi, un tabernacolo ligneo, delle statue di santi, e tele di Donato Teodoro.
 
==Chiese delle frazioni==