Giovanni Pansa: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Botcrux (discussione | contributi)
m Bot: aggiungo parametro "Epoca" e/o rimuovo categorie generate automaticamente
→‎Biografia: Miti e leggende, il volume
Riga 20:
Fu per nove anni [[sindaco]] di Sulmona. Fondatore con Pietro Piccirilli della rivista ''La rassegna Abruzzese di Scienze, Lettere ed Arte''. Ha lasciato numerosi scritti (oltre 200) su [[storia]] locale, [[numismatica]], [[archeologia]], bibliografia<ref>Sulla sua attività di bibliografo si veda [http://books.google.it/books?id=0Q4WAQAAIAAJ&q=%22Giovanni+Pansa%22&dq=%22Giovanni+Pansa%22&hl=it Gianna Del Bono, ''Storia delle biblioteche fra Settecento e Novecento: saggio bibliografico'',Manziana, Vecchiarelli, 1995, pp. 259-60]</ref>, tradizioni popolari<ref>sulla sua attività di folklorista si veda [[Giuseppe Cocchiara]], ''Un altro flolklorista-etnologo: Giovanni Pansa'', V capitolo di [http://books.google.it/books?id=PgLXAAAAMAAJ&q=%22Giovanni+Pansa%22&dq=%22Giovanni+Pansa%22&hl=it ''Popolo e letteratura in Italia'', Torino, Einaudi, 1959]
</ref>. Suoi saggi sono apparsi, tra l'altro, sugli atti del Congrès international de Numismatique et d'Art de la Médaille (Bruxelles, 1910) e su riviste quali "[[Archivio storico italiano]], , "[[Lares (rivista)|Lares]]", "[[Archivio storico per le provincie napoletane]]", "Rendiconti" della [[Accademia dei Lincei]], "Mélanges d'archéologie et d'histoire", "Arte e Storia", "Rivista di Antropologia", "Bilychnis".
 
=== ''Miti, leggende e superstizioni d'Abruzzo'' (1924-29) ===
La fama di Pansa è dovuta alla pubblicazione in due volumi dei ''Miti, leggende e superstizioni d'Abruzzo'', uno studio molto dettagliato delle ricerche dello storico, con adeguato apparato bibliografico e di note (si ispirò molto agli ''Usi e costumi d'Abruzzo'' de De Nino) sulle leggende popolari abruzzesi tramandate dagli abitanti delle varie terre e sub-regioni dell'ex Giustizierato federiciano. Nella stesura dell'opera, inizialmente prevista in 3 volumi, ma interrotta dalla morte del Pansa nel 1929, lo studioso considerò il folklore e il naturale approdo di un percorso scientifico, che aveva visto come passaggi obbligati non solo la storia e l'archeologia, ma anche la numismatica, per i problemi che essa pone nell'interpretazione delle rappresentazioni simboliche scelte per trasmettere un messaggio all'immaginario collettivo.,
 
Le leggende, i miti, le tradizioni, sono raggruppate per sezioni e tematiche: si procede con un tema specifico della tradizione popolare, descrivendo la macro-regione, al provincia, la contrada dove tale folklore si manifesta, si analizzano le probabili cause storiche che ne hanno influenzato la diffusione, e si fanno comparazioni storiche con le principali vicende storiche dell'Abruzzo, successivamente, dopo aver analizzato adeguatamente le fonti, il Pansa inizia la narrazione del mito o della tradizione folkloristica, descrivendone le minuzie e le differenti versioni paese per paese dove essa è praticata. Si ricordano le leggende del mar,e della montagna, delle streghe, dei malocchi, dei mostri della montagna, ma anche aneddoti sui santi, come San Leucio di Atessa, Celestino V dell'Aquila, o San Tommaso di Ortona.<br/>Insieme alle ricerche di De Nino, il volume servì a molti scrittori abruzzesi, D'Annunzio compreso, per la narrazione di alcune tradizioni popolari dell'ambiente scelto per le storie dei loro romanzi, come le streghe di [[Guardiagrele]] per ''Il trionfo della morte'' di D'Annunzio (1894), o sempre per lo stesso romanzo il rito di esorcismo in una casa, oppure la processione della Madonna dei Miracoli a [[Casalbordino]].
 
==Note==