Paolo Piffarerio: differenze tra le versioni

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== Carriera ==
Mentre ancora frequenta l'[[Accademia di belle arti di Brera]], {{cn|dove conosce il suo coetaneo e amico Gino Gavioli}}, incomincia a collaborare nel 1943 per l'editore [[Alberto Traini]] realizzando la serie a fumetti di [[Capitan Falco]] e inchiostrando i disegni a matita di personaggi umoristici di [[Gino Gavioli]]. Poi passa a realizzare una serie sul popolare calciatore [[Giuseppe Meazza]] e una ispirata a [[Ridolini]].<ref name=":0" /><ref>{{Cita web|url=http://www.lfb.it/fff/fumetto/aut/p/piffarerio.htm|titolo=FFF - Paolo PIFFARERIO|sito=www.lfb.it|lingua=it|accesso=2017-07-17}}</ref><ref name=":0" /> Negli anni quaranta lavora anche per le [[Sergio Bonelli Editore|Edizioni Audace]] realizzando, nel [[1946]], "Il ritorno del cow-boy" e "La Venere Indiana", pubblicati sulla rivista [[l'Audace]] e, nell'anno seguente, disegnando [[Ipnos (personaggio)|Ipnos]], scritto da [[Giovanni Luigi Bonelli]].<ref name=":3" />
 
Nel 1953 fonda insieme ai fratelli Gino e [[Roberto Gavioli]] la Gamma Film, entrando così nel mondo dell'animazione e del cinema realizzando spot pubblicitari negli anni successivi e creando numerose animazioni per il programma televisivo Carosello della Rai fino alla chiusura del programma nel 1977<ref name=":0" /><ref name=":3" /><ref>{{Cita news|url=http://www.ilgiornale.it/news/politica/stato-pap-carosello-oggi-non-compra-pi-nulla-1075459.html|titolo=È stato il papà di «Carosello» Oggi non compra più nulla|pubblicazione=ilGiornale.it|accesso=2017-07-17}}</ref><ref name=":0" /> e collaborando anche per il cinema per la realizzazione del cortometraggio [[La lunga calza verde]] (1961), sceneggiato da Cesare Zavattini e [[Putiferio va alla guerra]] (1968).<ref name=":2" /> Mentre i fratelli Gavioli si occupano della produzione, della regia e della realizzazione dei vari personaggi, Piffarerio si occupa delle sceneggiature e a volte o della regia, oltre a essere il direttore tecnico della maggior parte degli spot occupandosi della fotografia, del montaggio e supervisiondando la sterminata produzione di cortometraggi animati e dal vero, creando un proprio stile diverso da quello dei corti provenienti dall'America ma anche dei fratelli [[Nino Pagot|Nino]] e [[Toni Pagot]].<ref name=":0" /> Piffarerio partecipa come direttore tecnico e/o sceneggiatore a numerose animazioni come quelle relative ai corti: La parola alla strada (dal 1959 al 1965), ''Caio Gregorio'' er guardiano der pretorio (dal 1960 al 1969), ''Pallina'' dà lustro alla casa (dal 1961 al 1968), ''Babbut Mammut e Figliutt'' (dal 1962 al 1965), ''Vitaccia cavallina'' (dal 1962 al 1975), ''Gringo'' (dal 1966 al 1976), ''Taca Banda'' o Andrea e Oracolo (dal 1968 al 1976) e il frate ''Cimabue'' (dal 1972 al 1976).
 
Negli anni sessanta e settanta collabora attivamente per l'[[Editoriale Corno]], realizzando serie a fumetti su testi di [[Max Bunker]], alias Luciano Secchi, come Viva l'Italia, [[Maschera Nera (Editoriale Corno)|Maschera Nera]], [[Atomik]], [[El Gringo (fumetto)|El Gringo]], [[Milord (fumetto)|Milord]] e il racconto ''Fouchè, un uomo nella Rivoluzione'', pubblicato sulla rivista [[Eureka (rivista)|Eureka]] che, nel 1976, gli fa vincere il premio [[Marzocco d'Argento]].<ref name=":32" /><ref name=":23" /> Con Luciano Secchi scaturirà una lunga collaborazione che lo porterà a lavorare anche per il suo personaggio più popolare, [[Alan Ford]], che all'epoca godeva di un vasto successo, prima alternandosi con altri per il passaggio delle chine sui disegni a matita di [[Magnus (fumettista)|Magnus]] e, dopo l'abbandono di questi, diventando il disegnatore principale a partire dal n° 76. Nonostante la difficoltà di sostituire un disegnatore unanimemente riconosciuto come uno dei migliori del periodo, Piffarerio riuscì a dare del personaggio un propria interpretazione, talvolta coadiuvato da altri inchiostratori, realizzando un novantina di numeri fino al 1984, quando interruppe la collaborazione con Bunker per dedicarsi ad altri progetti.<ref name=":2" />
 
Contemporaneamente all'impegno con l'editoriale Corno, nel 1977 collabora alla collana [[Storia d'Italia a fumetti di Enzo Biagi]], pubblicate dalla [[Arnoldo Mondadori Editore]] e nel 1978 inizia una lunga collaborazione con le [[Edizioni Paoline]] per le quali si specializza in riduzioni di celebri romanzi storici come [[La maschera di ferro]], [[I promessi sposi]] e l'[[Odissea]] pubblicate su ''[[Il Giornalino]]'' .<ref name=":3" />
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== Note ==
<references />{{Controllo di autorità}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
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