Vittorio Emanuele I di Savoia: differenze tra le versioni

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{{vedi anche|Moti del 1820-1821#L'insurrezione piemontese}}
[[Image:Vittorio Emanuele I, re di Sardegna.jpg|thumb|left|200px|Vittorio Emanuele I in un ritratto del [[1820]] circa]]
Nel marzo 1821 esplose la [[Moti del 1820-1821#L.27insurrezione piemontese|rivoluzione liberale]], in larga parte opera dei [[Carboneria|carbonari]], e sembrò che i sentimenti antiaustriaci dei cospiratori coincidessero con quelli del sovrano. Al di la della rivoluzione a livello internazionale, per quanto riguarda il regno di Sardegna essa si scagliò come in altre parti dell'Europa contro i governi costituiti ed anche a Torino non mancarono le proteste studentesche contro le quali Vittorio Emanuele I non reagì con le armi, pur mantenendosi avverso all'idea di concedere una costituzione al suo regno.
 
Quando il presidio militare della cittadella di Torino si rivoltò anch'esso contro il governo centrale, uccidendo il comandante della fortezza, il 13 marzo [[1821]] Vittorio Emanuele prese la decisione di abdicare in favore del fratello [[Carlo Felice di Savoia|Carlo Felice]]. Poiché Carlo Felice si trovava in quel momento a [[Modena]], Vittorio Emanuele I affidò temporaneamente la [[reggenza]] a [[Carlo Alberto di Savoia|Carlo Alberto]], principe di Carignano, che era secondo in [[ordine di successione]].