Guerra civile russa: differenze tra le versioni

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Crollato l’[[Impero tedesco|Impero Tedesco]], l’Armata Rossa provò a riconquistare i territori sottratti dal [[Trattato di Brest-Litovsk]] entrando in Bielorussia e nel Baltico. Qui tuttavia forze indipendentiste e divisioni irregolari tedesche comandate da [[von der Goltz]] respinsero l’esercito bolscevico che non fu più in grado di riprendersi i territori sul Baltico. A sud, anche l’esercito bianco di [[Anton Ivanovič Denikin|Denikin]] verso febbraio 1919 riprese l’offensiva antirivoluzionaria forte di più di 100.000 uomini, allarmando le divisioni bolsceviche stanziate tra il [[Don (fiume Russia)|Don]] e il [[Caucaso]]. Il potere bolscevico decise così di ricorrere nella regione a repressioni contro i [[cosacchi]]. La situazione si infuocò e così il Caucaso settentrionale divenne il teatro più sanguinoso della guerra civile in questa fase. Anche in Ucraina a partire da febbraio-marzo esacerbò il conflitto civile tra le forze di Petljura al potere e le fazioni filo-bolsceviche di Hryhoryiv, con i bianchi di Denikin che si unirono agli ultimi nel perpetrare violenti [[pogrom]] antisemiti, che causarono un numero elevatissimo di vittime. A prendere il sopravvento negli scontri generalizzati furono però le armate anarchiche di [[Nestor Ivanovič Machno|Nestor Machno]]. Quest’ultimo lasciò Kiev cercando rifugio tra le file dell’esercito polacco di [[Józef Piłsudski|Piłsudski]] che avanzava prepotentemente a ovest. Nel marzo del [[1919]] scoppiò così nei territori occidentali anche il [[Guerra sovietico-polacca|conflitto polacco-sovietico]] lungo la linea percorsa solo un anno prima dall’esercito tedesco.
 
Sul fronte orientale, a fine aprile, ebbe inizio un’offensiva dell'Armata Rossa contro le armate di Kolčak in grave affanno. In poche settimane riconquistarono i territori europei fino a sfondare la linea degli Urali. Le potenze dell’Intesa, che pure sostenevano Kolčak, non si decisero a intervenire direttamente al suo fianco con i contingenti militari già dislocati in territorio russo. Il generale francese [[Pierre-Thiébaut-Charles-Maurice Janin|Janin]] a Omsk considerava l’ammiraglio bianco un mero strumento degli Inglesi, i Giapponesi si accontentarono di creare un proprio Stato fantoccio ad est del [[lago Bajkal]] (lo [[Stato cosacco di TransbaikaliaTransbajkalia]]), mentre gli americani diffidavano di un generale zarista, autocratico e spietato quale Kolčak.
 
Sempre a giugno l’Ufficio politico, creato a marzo dal governo rivoluzionario e composto da [[Lenin]], [[Lev Trockij|Trockij]], [[Iosif Stalin|Stalin]], [[Lev Borisovič Kamenev|Kamenev]] e [[Nikolaj Nikolaevič Krestinskij|Krestinskij]], decise per l’intervento dell’[[Armata Rossa]] nel conflitto civile in Ucraina al fine di sconfiggere successivamente le armate bianche di [[Anton Ivanovič Denikin|Denikin]]. Giunto sul posto, Trockij decise per prima cosa di liquidare le forze ''nere'' di [[Nestor Ivanovič Machno|Machno]]. Così facendo egli aprì le porte all’offensiva di Denikin che profittò dei varchi aperti dalle insurrezioni. A luglio e agosto [[Kiev]] passò di mano prima ai bolscevichi, poi alle divisioni di [[Petljura]] sostenute dai polacchi e infine ai Bianchi di Denikin. L’[[Armata Bianca|esercito bianco]] di Denikin contava orami quasi 250.000 unità e cominciò un'avanzata che generò parecchio scompiglio tra i bolscevichi.