Dmitrij Medvedev: differenze tra le versioni

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Abcasia
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[[File:2008 South Ossetia war en.svg|thumb|Le operazioni militari della [[Seconda guerra in Ossezia del Sud]]]]
[[File:Decree recognising South Ossetia independence.png|thumb|Il decreto presidenziale che riconosce l'indipendenza dell'[[Ossezia del Sud]], siglato da Medvedev il 26 agosto 2008]]
Il conflitto di lunga data tra [[Georgia]] e le regioni separatiste dell'[[Ossezia del Sud]] e dell'[[AbkhaziaAbcasia]], supportate entrambe dalla Russia, raggiunse il proprio azimuth nell'estate del 2008. Nella notte tra il 7 e l'8 agosto, infatti, la Georgia lanciò un attacco a sorpresa col nome in codice di "Operazione Campo Pulito", contro l'Ossezia del Sud con 10.000-11.000 soldati e 75 carri armati. Molti pacificatori russi furono uccisi nell'attacco, così come molti civili con cittadinanza russa.<ref name="eu_report2">{{Cita web|url=http://www.ceiig.ch/pdf/IIFFMCG_Volume_II.pdf |titolo=EU report, volume II |data=30 settembre 2009 |editore=Independent International Fact-Finding Mission on the Conflict in Georgia |accesso=30 settembre 2009 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110706223037/http://www.ceiig.ch/pdf/IIFFMCG_Volume_II.pdf |dataarchivio=6 luglio 2011 }}</ref><ref name="rapidreaction">{{Cita web|url=http://www.iiss.org/EasysiteWeb/getresource.axd?AssetID=20268&type=full&servicetype=Attachment |titolo=Russia's rapid reaction |cognome=Nicoll |nome=Alexander |autore2=Sarah Johnstone |data=September 2008 |editore=International Institute for Strategic Studies |accesso=9 dicembre 2009 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081021133353/http://www.iiss.org/EasysiteWeb/getresource.axd?AssetID=20268&type=full&servicetype=Attachment |dataarchivio=21 ottobre 2008 }}</ref>
 
Al momento dell'attacco, Medvedev era in vacanza e Putin era a [[Pechino]] per presenziare alla cerimonia d'apertura dei giochi olimpici.<ref>[http://www.atimes.com/atimes/China/JI06Ad01.html China still on-side with Russia] Asia Times, 6 September 2008</ref> Alla 1:00 dell'8 agosto, Medvedev ebbe una conversazione telefonica col ministro della difesa in carica, [[Anatolij Serdjukov]]. Durante questa conversazione, Medvedev autorizzò l'uso della forza contro la Georgia.<ref>{{Cita libro|titolo=The Tanks of August|editore=Centre for Analysis of Strategies and Technologies|anno=2010|cognome1=Lavrov|nome1=Anton|curatore=Ruslan Pukhov|isbn=978-5-9902320-1-3|p=49}}</ref> Il giorno successivo, Medvedev rilasciò un'intervista nella quale dichiarò:
{{citazione|La scorsa notte, le truppe georgiane hanno commesso un atto di aggressione contro i pacificatori russi e contro la popolazione civile dell'Ossezia del Sud... In accordo con la Costituzione e le leggi federali, come presidente della Federazione Russa, è mio dovere proteggere le vite e la dignità dei cittadini russi ovunque si trovino. È questa la circostanza che mi obbliga a intervenire ora. Noi non permetteremo che la morte dei nostri concittadini rimanga impunita. I perpetratori riceveranno la punizione che meritano.|Dmitrij Medvedev, 8 agosto 2008<ref>[http://archive.kremlin.ru/eng/text/speeches/2008/08/08/1553_type82912type82913_205032.shtml Statement on the Situation in South Ossetia] {{webarchive |url=https://web.archive.org/web/20111016041104/http://archive.kremlin.ru/eng/text/speeches/2008/08/08/1553_type82912type82913_205032.shtml |date=16 October 2011 }} Website of the President of Russia, 8 August 2008.</ref>}}
 
Nelle prime ore dell'8 agosto, le forze militari russe lanciarono una controffensiva contro le truppe georgiane. Dopo cinque giorni di pesanti combattimenti, tutte le forze georgiane si ritirarono dall'Ossezia del Sud e dalla Abchaziadall'Abcasia. Il 12 agosto, Medvedev annunciò la fine delle operazioni militari russe. In quello stesso giorno venne siglato un accordo di termine delle operazioni col presidente francese [[Nicolas Sarkozy]], alleato dei russi. Il 26 agosto, dopo essere stato unanimemente approvato dalla Duma, Medvedev siglò un decreto che riconosceva l'Ossezia del Sud e l'[[AbchaziaAbcasia]] come stati indipendenti. Cinque giorni di conflitto costarono la vita a 48 soldati russi, tra cui 10 pacificatori, mentre la Georgia perse 170 militari e 14 poliziotti.<ref>Treisman, p.153</ref>
 
L'opinione popolare russa circa l'intervento militare fu largamente positiva, non solo tra i sostenitori del governo, ma anche in tutto lo spettro politico nazionale.<ref name="treisman_p154">Treisman, p.154</ref> La popolarità di Medvedev crebbe del 10% giungendo così al 70%,<ref>Treisman, p.259</ref> avendo dato prova di coinvolgimento diretto negli sforzi bellici.<ref>Sakwa 2011, p.343</ref> Anche Putin ebbe un ruolo di risalto nel conflitto, lasciando immediatamente le celebrazioni a Pechino per portarsi nelle zone del conflitto ed assistere i rifugiati.
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[[File:Dmitry Medvedev in Germany, July 2011-19.jpeg|thumb|Medvedev con la cancelliera tedesca [[Angela Merkel]] in [[Germania]] nel luglio del 2011]]
[[File:Obama and Medvedev sign Prague Treaty 2010.jpeg|thumb|Medvedev col presidente americano [[Barack Obama]] dopo la firma del trattato [[New START]] a Praga]]
In agosto, durante il terzo mese della presidenza Medvedev, la Russia prese parte alla [[Seconda guerra in Ossezia del Sud]] contro la [[Georgia]], che portò a tensioni nelle relazioni russo-americane a valori mai così elevati dalla fine della [[Guerra Fredda]]. Il 26 agosto, dopo il voto unanime dell'Assemblea Federale, Medvedev emise un decreto presidenziale per riconoscere l'[[AbkhaziaAbcasia]] e l'[[Ossezia del Sud]] come stati indipendenti,<ref>[http://news.bbc.co.uk/2/hi/europe/7582181.stm Russia recognises Georgian rebels], [[BBC]], 26 August 2008. Retrieved 27 August 2008.</ref> un'azione condannata dal [[G7]].<ref>[http://news.bbc.co.uk/2/hi/europe/7585182.stm Russia faces fresh condemnation], [[BBC]], 27 August 2008. Retrieved 29 August 2008.</ref>
Il 31 agosto 2008, Medvedev annunciò lo spostamento delle relazioni internazionali della Russia sotto il suo diretto controllo, ricostruite sula base di cinque nuovi principi:<ref>{{Cita web|url=http://en.rian.ru/world/20080831/116422749.html |titolo=Medvedev outlines five main points of future foreign policy |editore=En.rian.ru |accesso=24 dicembre 2008}}</ref>