Pellegrinaio di Santa Maria della Scala: differenze tra le versioni

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| 4 dx || [[File:Pellegrinaio di santa maria della scala 03, priamo della quercia, investitura del rettore dell'ospedale.JPG|150px]] || ''Investitura del rettore dell'ospedale || [[Priamo della Quercia]] || 1442 || L'episodio rappresenta l'investitura del rettore dell'ospedale da parte del beato [[Agostino Novello]], ritenuto tradizionalmente l'autore del primo statuto del Santa Maria della Scala, redatto nel [[1305]]. L'ospedale in realtà già da molto tempo eleggeva i propri rettori e quindi la raffigurazione è da ritenere puramente simbolica e tesa a rappresentare degnamente la figura, divenuta immediatamente popolarissima, di questo celebre beato senese legato all'ospedale. L'affresco di Priamo della Quercia - una delle poche opere conosciute del pittore - fratello del grande scultore [[Jacopo della Quercia|Jacopo]], è il più modesto dell'intero ciclo del Pellegrinaio. Il pittore cercò infatti di adeguare il proprio timbro alle novità rinascimentali di [[Domenico di Bartolo]] e del [[Vecchietta]]. La scena dell'investitura si svolge di fronte al [[Duomo di Siena|Duomo]] - ben visibile sul fondo - entro un loggiato rinascimentale, alla presenza, oltreché del rettore investito con l'ampio mantello, di un personaggio sulla sinistra vestito sontuosamente che potrebbe essere identificato o nell'[[imperatore Sigismondo]] che soggiornò a lungo a Siena nel [[1432]] o, più probabilmente, nell'imperatore greco [[Giovanni VIII Paleologo|Giovanni Paleologo]] che partecipò con il suo seguito al [[concilio di Ferrara-Firenze|concilio di Firenze]] del [[1439]].
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| 5 dx || [[File:PellegrinaioDomenico di santa maria della scala 04bartolo, domenico di bartolo celestinoCelestino III concede privilegi di autonomia all'ospedale, 1442-44, 01.JPGjpg|150px]] || ''Celestino III concede privilegi di autonomia all'ospedale'' || [[Domenico di Bartolo]] || 1442-1444 || La scena rappresenta uno dei momenti fondamentali della vita dell'istituzione ospedaliera senese e precisamente quello della risoluzione - anche se temporanea - della “vertenza” tra i canonici della cattedrale e i frati laici che quotidianamente operavano, con dedizione assoluta, all'interno dell'ospedale. Celestino III attraverso una sua bolla dette infatti ragione ai laici ([[1193]]), consentendo loro di dare nuovo impulso, autonomia, migliore organizzazione all'ospedale, oltre alle possibilità di eleggersi il rettore. Anche per questa scena Domenico di Bartolo preferì uno spazio non precisamente identificabile nonostante gli evidenti riferimenti al [[pavimento del Duomo di Siena]] e una serie di elementi architettonici che richiamano direttamente i balconi e le case del [[Allegoria ed Effetti del Buono e del Cattivo Governo|Buongoverno]] di [[Palazzo Pubblico (Siena)|Palazzo Pubblico]]. L'artista sembrò puntare particolarmente l'attenzione sui caratteri dei vari personaggi - fortemente connotati e quindi probabilmente contemporanei al pittore - e sull'abbigliamento raffinato, prezioso e soprattutto rigorosamente alla moda del tempo.
L'affresco, potrebbe anche fare riferimento a un avvenimento contemporaneo, ossia la presenza a Siena, da marzo a settembre [[1443]], del pontefice [[Eugenio IV]] con tutta la curia, ospite in un palazzo adiacente a Santa Maria della Scala. Sono stati letti alcuni frammenti (che sembravano compromessi) del cartiglio tenuto in mano dal papa, che documenta parte di una preghiera per la festa dell'Annunziata, ricorrenza importantissima per l'ospedale, celebrata due settimane dopo l'arrivo di Eugenio IV a Siena.
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