Seconda guerra d'indipendenza italiana: differenze tra le versioni
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Alle 10 di mattina del 4 giugno 1859 la 2ª Divisione francese della Guardia passava il Ticino sul ponte di San Martino parzialmente danneggiato dagli austriaci durante la ritirata. Alle 12,30 era in vista del [[Naviglio Grande|canale del naviglio]] dietro il quale erano appostati gli austriaci. Sul posto era adesso anche Napoleone III. Poiché [[Patrice de Mac-Mahon|Mac Mahon]] gli aveva fatto sapere che sarebbe arrivato a Boffalora alle 14,30 al più tardi, l'imperatore ordinò ai soldati di attendere le 14 per l'attacco<ref>{{Cita|Pieri|pp. 606-607}}.</ref>.
L'assalto della
Nel periodo cruciale fra le 14 e le 15,30, mentre Mac Mahon tardava ad arrivare, Napoleone III fra il Ticino e il naviglio chiese di accelerare la marcia del 3º Corpo da Novara e chiese anche l'invio di una divisione del 4º Corpo. Gli austriaci non si resero conto della delicata situazione dell'avversario e non ne approfittarono. Mac Mahon intanto procedeva con precauzione da nord, mentre alle 15,30 a Napoleone III giungevano i primi rinforzi da ovest: una brigata<ref>La 2ª Brigata del generale Joseph Alexandre Picard (1816-1891).</ref> della 1ª Divisione del 3º Corpo; ma cominciavano a giungere anche le truppe del 3º Corpo austriaco che minacciava i francesi da sud, fra il Ticino e il naviglio. I francesi che avevano superato il canale venivano invece validamente contrastati dalla divisione Reischach<ref>{{Cita|Pieri|p. 608}}.</ref>.
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