Bettola: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Amministrazione: aggiunto il gemellaggio con Nogent sur Marne
distacco i alcune frazioni aggregate a Ferriere nel 1853
Riga 39:
 
==Geografia fisica<ref>[http://www.comune.bettola.pc.it/c033004/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/17 Il territorio] comune.bettola.pc.it</ref>==
Il territorio del Comune di Bettola occupa un'ampia zona dell'alta [[Val Nure]] ed il suo capoluogo costituisce per così dire la "porta" della vallata, essendo situato nel punto in cui la valle comincia a restringersi e le montagne sostituiscono le colline. Due sono le importanti strade di valico che conducono a Bettola: la prima è quella che transita al [[Passopasso del Cerro]] provenendo da Perino, in [[Val Trebbia]], la seconda è quella che scende dal [[Passopasso dei Guselli]] e che collega la [[Valval Nure]] con le valli dell'[[Arda (fiume italiano)|Arda]], del [[Chero]] e del [[Riglio]].
 
Il torrente [[Nure]] divide il paese in due rioni, San Giovanni (sulla sponda sinistra del Nure) e San Bernardino (sulla sponda destra), un tempo comuni autonomi collegati tra loro con un ponte nel [[1878]], in seguito alla loro unificazione in un unico comune.
Riga 47:
Il territorio bettolese, nella parte meridionale, è tipicamente montano: alle colture di versante si alternano ampi boschi e spettacolari vallate secondarie dove la natura e la montagna assumono connotati più selvaggi; la parte settentrionale invece è dominata dai coltivi ed il territorio è punteggiato da numerosissimi insediamenti agricoli. In queste zone più basse la flora spontanea è quella più propriamente collinare: al faggio ed al castagno si sostituiscono il rovere, il frassino, l'ontano, il nocciolo ed alcuni rari esemplari di quercia da sughero.
 
CompresaComprese nel Comune di Bettola sono anche una porzione della limitrofa Val[[val Perino]], unformata dall'omonimo torrente affluente di destra della Trebbia, e una parte della [[Val Riglio]]. Nella val Perino, aspra e dai connotati naturalistici spesso spettacolari si trovano le cascate formate dall'omonimo torrente, la più grande delle quali compie un salto di 17 metri, raggiungibili dalla frazione di Calenzano percorrendo un sentiero CAI<ref>[http://www.piacenzasera.it/camminate-piacentine/camminate-piacentine-cascate-del-perino.jspurl?id_prodotto=23796&IdC=1147&IdS=1709&tipo_padre=0&tipo_cliccato=0 Camminate piacentine: le cascate del Perino] piacenzasera.it</ref>.
 
==Storia<ref>[http://www.comune.bettola.pc.it/c033004/zf/index.php/storia-comune La storia del comune] comune.bettola.pc.it</ref>==
Riga 58:
Nel [[Basso medioevo|tardo medioevo]] Bettola fu sede della cosiddetta "Magnifica Università di Val Nure" ovvero un'istituzione comunitaria delle popolazioni vallive, comprendente 38 comuni, con parziale autonomia da [[Milano]], privilegi fiscali e propri magistrati a cui il [[Ducato di Milano|duca di Milano]] [[Filippo Maria Visconti]] concesse il riconoscimento nel [[1441]]. Quest'istituto, che sopravvisse sino all'epoca napoleonica, si oppose per secoli alla famiglia nobiliare Nicelli che, grazie ai propri ampi possedimenti nella zona, mirava all'esercizio di un potere ancora prettamente feudale.
 
Nel [[1496]] la notizia dell'apparizione della [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] ad una pastorella presso una quercia nei dintorni di Bettola determinò la nascita di un vastissimo e sentito culto popolare: sul colle della visione vennero fondati una chiesa ed un convento francescano. Soppressa l'istituzione religiosa in epoca napoleonica il santuario rovinò rapidamente assieme al convento, adibito per un breve periodo a carcere. Nel [[1954]] venne costruita una nuova cappella sul luogo dell'apparizione, vicino a quel che resta del convento. La quercia e la statua mariana oggetto di culto sono oggi conservate nel nuovo Santuario della Madonna della Quercia costruito nella piazza principale di Bettola.
 
Secondo alcune fonti, sarebbe originario del comune di Bettola anche il navigatore [[Cristoforo Colombo]], tanto è che al centro della piazza si trova una statua dedicata al famoso navigante<ref name=bettola>{{cita web|url=http://www.comune.bettola.pc.it/pagina.asp?IDpag=240&idbox=81&idvocebox=287|titolo=Cristoforo Colombo e Bettola|sito=comune.bettola.pc.it|urlmorto=sì|accesso=1º settembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110929105425/http://www.comune.bettola.pc.it/pagina.asp?IDpag=240&idbox=81&idvocebox=287|dataarchivio=29 settembre 2011}}</ref>. Nella [[frazione geografica|frazione]] Pradello Colombo ancora oggi esiste una torre medievale che da sempre viene chiamata "Torre dei Colombo" o "Torre Colombo". Tradizionalmente viene indicata come dimora dei genitori di Cristoforo o addirittura come la casa natale dello scopritore; storicamente accertato è comunque che sia la torre che i terreni circostanti appartenessero effettivamente al ramo dei Colombo di Pradello. La torre ospita attualmente un piccolo museo di memorie colombiane. Essendo Bettola posta lungo quella che un tempo era una via di scambio tra il [[Genovesato]] e la [[Pianura padana]] potrebbe essere ritenuto probabile un trasferimento di Giovanni e Domenico Colombo, nonno e padre del navigatore, da Quinto o da Terrarossa di Mocònesi a Pradello di Bettola<ref>Pier Giorgio Oliveti, Mauro Busi e Andrea Chiari, Lungo l'Arda e il Nure, Istituto Geografico DeAgostini, 1990, pag. 37</ref>.
 
Sul luogo in cui sarebbe sorto il capoluogo comunale, si svilupparono i centri di San Giovanni, sulla sponda sinistra del Nure, e San bernardino, sulla sponda destra, inizialmente dipendenti rispettivamente dalle pievi di Revigozzo e Bramaiano.
 
La famiglia Nicelli, durantetra iil secoli[[XV secolo|XV]] eed il [[XVI secolo]], estese i propri possedimenti anche su buona parte del territorio di Bettola: numerosi sono i castelli che i Nicelli rilevarono nella zona oppure edificarono ex novo per difendere i propri interessi. Gli edifici fortificati dei dintorni di Bettola sono spesso attinenti alla tipologia della "casa-torre". Abbiamo a che fare con robusti edifici in pietra, realizzati in maniera estremamente austera con le limitate tecniche costruttive della montagna, che nulla o quasi concedono alla decorazione ed alla rappresentanza, ma che nella loro essenzialità testimoniano il rapporto con l'architettura tipica dei borghi rurali e rappresentano la fase storica in cui queste vallate erano dominati dai "signori della montagna", primi fra i quali erano gli stessi Nicelli. Le continue feroci lotte tra i Nicelli e la famiglia dei Camia convinsero, attorno al [[1540]], [[papa Paolo III]] Farnese ad intervenire per riportare ordine nella zona. Si deve a questo fatto la costruzione della cosiddetta "Torre Farnese", fortilizio edificato nei pressi di Bettola sede degli inviati pontifici, simbolo di un potere centrale che veniva a cancellare le residue ambizioni feudali. La Torre fu presto bruciata dai Nicelli medesimi, approfittando della congiura che soppresse a Piacenza il duca [[Pier Luigi Farnese]]; [[Ottavio Farnese]] ne ordinò la ricostruzione nel [[1562]].
 
[[File:Groppo ducale.JPG|left|thumb|La frazione di Groppo Ducale.]]
Riga 71:
 
Il 2 gennaio [[1809]] la [[diocesi di Pavia]] rinunciò alle parrocchie piacentine<ref>[http://www.rm.unina.it/rmebook/dwnld/Destefanis_Guglielmotti.pdf Eleonora Destefanis, Paola Guglielmotti, ''La diocesi di Bobbio. Formazione e sviluppi di un’istituzione millenaria'', Firenze 2015 – Distribuito in formato digitale da “Reti Medievali”, www.retimedievali.it - pag. 15 Fig. 2: ''I territori diocesani di Piacenza e Bobbio'']</ref> della pieve di Fontana Fredda e Roveleto di [[Cadeo]] e della pieve di [[Val Nure]]<ref>[http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/9110267/ Storia della Diocesi di Pavia (sec. IV - 1989) su Lombardia Beni Culturali]</ref> con Bettola e la pieve di Revegozzo<ref>[https://www.pievedirevigozzo.org/01revigozzo/03pieve/blapieve.htm La Pieve di Revigozzo di Val Nure]</ref>, San Bernardino, Bramaiano, Groppoducale, Rigolo, S. Giovanni, Cogno San Bassano (successivamente entrato a far parte del comune di [[Farini]]), Leggio, Monte Ossero, Santa Maria, La Costa, Olmo, Vigolo che passarono quindi alla [[Diocesi di Piacenza-Bobbio|diocesi di Piacenza]].
 
Nel [[1853]] le frazioni di [[Grondone (Ferriere)|Grondone]], Ciregna, Solaro, Brugneto, Curletti e [[Castelcanafurone]] vennero distaccate dal comune di San Giovanni ed aggregate al comune di Ferriere<ref>{{cita web|url=http://ferriere.altervista.org/storia.htm|titolo=Storia|accesso=17 agosto 2019}}</ref>.
 
Con il [[regio decreto]] 4066, pubblicato in [[gazzetta ufficiale]] il 17 novembre [[1867]], venne costituito il nuovo comune di Farini d'Olmo, situato a sud di Bettola, distaccando dai due comuni bettolesi le frazioni di [[Groppallo]], Boccolo della Noce, Cogno San Savino, Cogno San Bassano, Mareto, Gallare, Migliorini, Groppo, Assé e Farini d’Olmo a cui si aggiunse la frazione di Pradovera appartenente al comune di [[Coli]]<ref>{{cita legge italiana|tipo=RD||anno=1867|mese=11|giorno=17|numero=4066}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.piacenza24.eu/una-storia-lunga-150-anni-tra-guerre-mondiali-migrazioni-e-alluvioni-auguri-al-comune-di-farini/|titolo=“Una storia lunga 150 anni tra guerre mondiali, migrazioni e alluvioni: auguri al Comune di Farini”|data=28 dicembre 2017|autore=Alessandro Garilli|pubblicazione=Piacenza24}}</ref>.
Line 76 ⟶ 78:
Assunto il nome di Bettola nel corso dell'ottocento, i due comuni furono unificati nel [[1877]] incorporando il comune di San Bernardino in quello di San Giovanni che aveva mutato la propria denominazione in Bettola<ref name=storiacomune/>. L'anno successivo venne costruito il ponte che metteva in comunicazione le due borgate. Dal 15 agosto [[1881]] al 27 aprile [[1885]] fu chiamata Borgonure, per, poi, riassumere la denominazione di Bettola<ref name=storiacomune/>. Dopo l'unificazione, i due borghi mantennero due parrocchie distinte: quella di San Bernardino risalente al seicento e quella di San Giovanni, ottocentesca con, al suo interno, le reliquie dell'estinto Santuario della Madonna della Quercia.
 
Nel [[Novecento]], Bettola era un importante centro di scambi agrari per tutta l'alta e media [[Val Nure]] (fiere di bestiami e mercato del lunedì) di cui testimoniatestimoniate tuttora ldall'ampiezza della piazza Cristoforo Colombo.
 
Durante la [[Seconda guerra mondiale]], vari gruppi di [[partigiani]] si erano formati nelle zone montane attorno a Bettola, riuscendo persino a costituire per 4 mesi da luglio [[1944]] una "libera repubblica di Bettola", sede del commando unificato della zona XIII della [[Resistenza italiana|Resistenza]]<ref>[http://www.piacenzantica.it/page.php?207 Bettola - Bétula] piacenzantica.it</ref>.