Bettola: differenze tra le versioni
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→Amministrazione: aggiunto il gemellaggio con Nogent sur Marne |
distacco i alcune frazioni aggregate a Ferriere nel 1853 |
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==Geografia fisica<ref>[http://www.comune.bettola.pc.it/c033004/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/17 Il territorio] comune.bettola.pc.it</ref>==
Il territorio del Comune di Bettola occupa un'ampia zona dell'alta [[Val Nure]] ed il suo capoluogo costituisce per così dire la "porta" della vallata, essendo situato nel punto in cui la valle comincia a restringersi e le montagne sostituiscono le colline. Due sono le importanti strade di valico che conducono a Bettola: la prima è quella che transita al [[
Il torrente [[Nure]] divide il paese in due rioni, San Giovanni (sulla sponda sinistra del Nure) e San Bernardino (sulla sponda destra), un tempo comuni autonomi collegati tra loro con un ponte nel [[1878]], in seguito alla loro unificazione in un unico comune.
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Il territorio bettolese, nella parte meridionale, è tipicamente montano: alle colture di versante si alternano ampi boschi e spettacolari vallate secondarie dove la natura e la montagna assumono connotati più selvaggi; la parte settentrionale invece è dominata dai coltivi ed il territorio è punteggiato da numerosissimi insediamenti agricoli. In queste zone più basse la flora spontanea è quella più propriamente collinare: al faggio ed al castagno si sostituiscono il rovere, il frassino, l'ontano, il nocciolo ed alcuni rari esemplari di quercia da sughero.
==Storia<ref>[http://www.comune.bettola.pc.it/c033004/zf/index.php/storia-comune La storia del comune] comune.bettola.pc.it</ref>==
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Nel [[Basso medioevo|tardo medioevo]] Bettola fu sede della cosiddetta "Magnifica Università di Val Nure" ovvero un'istituzione comunitaria delle popolazioni vallive, comprendente 38 comuni, con parziale autonomia da [[Milano]], privilegi fiscali e propri magistrati a cui il [[Ducato di Milano|duca di Milano]] [[Filippo Maria Visconti]] concesse il riconoscimento nel [[1441]]. Quest'istituto, che sopravvisse sino all'epoca napoleonica, si oppose per secoli alla famiglia nobiliare Nicelli che, grazie ai propri ampi possedimenti nella zona, mirava all'esercizio di un potere ancora prettamente feudale.
Nel [[1496]] la notizia dell'apparizione della [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] ad una pastorella presso una quercia nei dintorni di Bettola determinò la nascita di un vastissimo e sentito culto popolare: sul colle della visione vennero fondati una chiesa ed un convento francescano. Soppressa l'istituzione religiosa in epoca napoleonica il santuario rovinò rapidamente assieme al convento, adibito per un breve periodo a carcere. Nel [[1954]] venne costruita una nuova cappella sul luogo dell'apparizione, vicino a quel che resta del convento. La quercia e la statua mariana oggetto di culto sono
Secondo alcune fonti, sarebbe originario del comune di Bettola anche il navigatore [[Cristoforo Colombo]], tanto è che al centro della piazza si trova una statua dedicata al famoso navigante<ref name=bettola>{{cita web|url=http://www.comune.bettola.pc.it/pagina.asp?IDpag=240&idbox=81&idvocebox=287|titolo=Cristoforo Colombo e Bettola|sito=comune.bettola.pc.it|urlmorto=sì|accesso=1º settembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110929105425/http://www.comune.bettola.pc.it/pagina.asp?IDpag=240&idbox=81&idvocebox=287|dataarchivio=29 settembre 2011}}</ref>. Nella [[frazione geografica|frazione]] Pradello Colombo ancora oggi esiste una torre medievale che da sempre viene chiamata "Torre dei Colombo" o "Torre Colombo". Tradizionalmente viene indicata come dimora dei genitori di Cristoforo o addirittura come la casa natale dello scopritore; storicamente accertato è comunque che sia la torre che i terreni circostanti appartenessero effettivamente al ramo dei Colombo di Pradello. La torre ospita
Sul luogo in cui sarebbe sorto il capoluogo comunale, si svilupparono i centri di San Giovanni, sulla sponda sinistra del Nure, e San bernardino, sulla sponda destra, inizialmente dipendenti rispettivamente dalle pievi di Revigozzo e Bramaiano.
La famiglia Nicelli,
[[File:Groppo ducale.JPG|left|thumb|La frazione di Groppo Ducale.]]
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Il 2 gennaio [[1809]] la [[diocesi di Pavia]] rinunciò alle parrocchie piacentine<ref>[http://www.rm.unina.it/rmebook/dwnld/Destefanis_Guglielmotti.pdf Eleonora Destefanis, Paola Guglielmotti, ''La diocesi di Bobbio. Formazione e sviluppi di un’istituzione millenaria'', Firenze 2015 – Distribuito in formato digitale da “Reti Medievali”, www.retimedievali.it - pag. 15 Fig. 2: ''I territori diocesani di Piacenza e Bobbio'']</ref> della pieve di Fontana Fredda e Roveleto di [[Cadeo]] e della pieve di [[Val Nure]]<ref>[http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/9110267/ Storia della Diocesi di Pavia (sec. IV - 1989) su Lombardia Beni Culturali]</ref> con Bettola e la pieve di Revegozzo<ref>[https://www.pievedirevigozzo.org/01revigozzo/03pieve/blapieve.htm La Pieve di Revigozzo di Val Nure]</ref>, San Bernardino, Bramaiano, Groppoducale, Rigolo, S. Giovanni, Cogno San Bassano (successivamente entrato a far parte del comune di [[Farini]]), Leggio, Monte Ossero, Santa Maria, La Costa, Olmo, Vigolo che passarono quindi alla [[Diocesi di Piacenza-Bobbio|diocesi di Piacenza]].
Nel [[1853]] le frazioni di [[Grondone (Ferriere)|Grondone]], Ciregna, Solaro, Brugneto, Curletti e [[Castelcanafurone]] vennero distaccate dal comune di San Giovanni ed aggregate al comune di Ferriere<ref>{{cita web|url=http://ferriere.altervista.org/storia.htm|titolo=Storia|accesso=17 agosto 2019}}</ref>.
Con il [[regio decreto]] 4066, pubblicato in [[gazzetta ufficiale]] il 17 novembre [[1867]], venne costituito il nuovo comune di Farini d'Olmo, situato a sud di Bettola, distaccando dai due comuni bettolesi le frazioni di [[Groppallo]], Boccolo della Noce, Cogno San Savino, Cogno San Bassano, Mareto, Gallare, Migliorini, Groppo, Assé e Farini d’Olmo a cui si aggiunse la frazione di Pradovera appartenente al comune di [[Coli]]<ref>{{cita legge italiana|tipo=RD||anno=1867|mese=11|giorno=17|numero=4066}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.piacenza24.eu/una-storia-lunga-150-anni-tra-guerre-mondiali-migrazioni-e-alluvioni-auguri-al-comune-di-farini/|titolo=“Una storia lunga 150 anni tra guerre mondiali, migrazioni e alluvioni: auguri al Comune di Farini”|data=28 dicembre 2017|autore=Alessandro Garilli|pubblicazione=Piacenza24}}</ref>.
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Assunto il nome di Bettola nel corso dell'ottocento, i due comuni furono unificati nel [[1877]] incorporando il comune di San Bernardino in quello di San Giovanni che aveva mutato la propria denominazione in Bettola<ref name=storiacomune/>. L'anno successivo venne costruito il ponte che metteva in comunicazione le due borgate. Dal 15 agosto [[1881]] al 27 aprile [[1885]] fu chiamata Borgonure, per, poi, riassumere la denominazione di Bettola<ref name=storiacomune/>. Dopo l'unificazione, i due borghi mantennero due parrocchie distinte: quella di San Bernardino risalente al seicento e quella di San Giovanni, ottocentesca con, al suo interno, le reliquie dell'estinto Santuario della Madonna della Quercia.
Nel [[Novecento]], Bettola era un importante centro di scambi agrari per tutta l'alta e media [[Val Nure]] (fiere di bestiami e mercato del lunedì) di cui
Durante la [[Seconda guerra mondiale]], vari gruppi di [[partigiani]] si erano formati nelle zone montane attorno a Bettola, riuscendo persino a costituire per 4 mesi da luglio [[1944]] una "libera repubblica di Bettola", sede del commando unificato della zona XIII della [[Resistenza italiana|Resistenza]]<ref>[http://www.piacenzantica.it/page.php?207 Bettola - Bétula] piacenzantica.it</ref>.
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