Agenzia Stefani: differenze tra le versioni
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=== Gli inizi ===
[[File:Cronisti Stefani.jpg|thumb|Alcuni cronisti della Stefani nella redazione di [[Roma]]. In primo piano, al centro, il presidente [[Manlio Morgagni]]]]
La '''Telegrafia privata - Agenzia Stefani'''<ref name=Lepri3 /> venne fondata il 26 gennaio [[1853]] a [[Torino]] da [[Guglielmo Stefani]], veneziano direttore della [[Gazzetta Piemontese (Regno di Sardegna)|Gazzetta ufficiale del Regno di Sardegna]], con l'appoggio di [[Camillo Benso, conte di Cavour|Camillo Cavour]]<ref name=Lepri3 />.
Sotto il governo Cavour
Dopo la morte di Guglielmo Stefani, avvenuta nel [[1861]], l'agenzia strinse rapporti di collaborazione con l'agenzia [[Gran Bretagna|britannica]] [[Reuters]] e con la [[Francia|francese]] [[Agence Havas|Havas]]. Quest'ultima, prima agenzia di stampa al mondo e, all'epoca, in condizione di forte predominio, acquisì il 50% dell'agenzia Stefani nel [[1865]].
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=== La direzione di Friedländer ===
Nel [[1881]] la direzione venne assunta da [[Ettore Friedländer]], destinato a rimanervi per 37 anni. Sotto la guida di Friedländer l'agenzia fu permanentemente vicina al governo
Tutti i principali eventi di fine secolo ebbero la copertura dell'agenzia: dalla [[Battaglia di Adua|disastrosa guerra d'Africa]] allo [[scandalo della Banca Romana]], dai [[moti popolari del 1898]] e dalle azioni repressive del [[Luigi Pelloux|governo Pelloux]] all'assassinio di [[Umberto I di Savoia|re Umberto I]], dalla [[Guerra italo-turca|guerra di Libia]] ai disinvolti mutamenti d'alleanze internazionali che precedettero la [[prima guerra mondiale]].
Nell'ultimo decennio del [[XIX secolo]], [[Francesco Crispi]] si fece promotore della rottura con la Havas, accusata di diffondere notizie false o tendenziose, atte a favorire la politica estera della [[terza Repubblica francese|Francia]]. Fu così siglato un accordo di mutuo scambio con la tedesca [[Wolffs Telegraphisches Bureau|Continentalen]], con l'austriaca [[Correspondenz-Bureau]] e con la Reuter, in modo tale da consentire ai vari governi di controllare e censurare, se del caso, le notizie da e per l'estero.
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