Giovanni Duca: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Nacque a Torino il 5 novembre 1896, figlio di Alfredo e Paola Vallerano.
Nacque a Torino il 5 novembre 1896, figlio di Alfredo e Paola Vallerano, e dopo essersi arruolato nel [[Regio Esercito]] combatté come ufficiale durante la [[prima guerra mondiale]], dove fu ferito e decorato con la [[Valor militare|Medaglia di bronzo]] e la [[Croce di guerra al valor militare]]. Durante il corso degli [[Anni 1930|anni trenta]] svolse mansioni di addetto militare presso le ambasciate italiane in [[Belgio]], nei [[Paesi Bassi]] e in [[Portogallo]]. Tra il 1939 e il [[1940]] divenne responsabile della sezione "offensiva" del [[Servizio Informazioni Militare]]. Nel corso del [[1941]] assunse il comando del [[7º Reggimento fanteria "Cuneo"|7º Reggimento di fanteria]] sul [[Guerra Greco-Italiana|fronte albanese]], dove fu decorato con una seconda Medaglia di bronzo al valor militare. Nel 1941-1942 Duca fu Comandante militare delle isole [[Cicladi]], carica che lasciò nell'estate del 1942 quando a capo dell'amministrazione delle isole fu insediato un Commissario civile. In seguito fu nominato comandante della [[Accademia militare di Modena|Regia Accademia Militare di Modena]].
===Nel Regio esercito===
NacqueArruolato acome Torino il 5 novembre 1896, figlio di Alfredo e Paola Vallerano, e dopo essersi arruolatoufficiale nel [[Regio Esercito]] combatté come ufficiale durante la [[prima guerra mondiale]], dove fu ferito e decorato con la [[Valor militare|Medaglia di bronzo]] e la [[Croce di guerra al valor militare]]. Durante il corso degli [[Anni 1930|anni trenta]] svolse mansioni di [[addetto militare]] presso le ambasciate italiane in [[Belgio]], nei [[Paesi Bassi]] e in [[Portogallo]]. Tra il 1939 e il [[1940]] divenne responsabile della sezione "offensiva" del [[Servizio Informazioni Militare]]. Nel corso del [[1941]] assunse il comando del [[7º Reggimento fanteria "Cuneo"|7º Reggimento di fanteria]] sul [[Guerra Greco-Italiana|fronte albanese]], dove fu decorato con una seconda Medaglia di bronzo al valor militare. Nel 1941-1942 Duca fu Comandante militare delle isole [[Cicladi]], carica che lasciò nell'estate del 1942 quando a capo dell'amministrazione delle isole fu insediato un Commissario civile. In seguito fu nominato comandante della [[Accademia militare di Modena|Regia Accademia Militare di Modena]].
 
Nel 1941-1942 Duca fu Comandante militare delle isole [[Cicladi]], carica che lasciò nell'estate del 1942 quando a capo dell'amministrazione delle isole fu insediato un Commissario civile. In seguito fu nominato comandante della [[Accademia militare di Modena|Regia Accademia Militare di Modena]].
 
===Dopo l'armistizio===
AllL'8 settembre 1943, all'annuncio dell'[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|armistizio]] il colonnello Duca si trovava con i circa 300 cadetti del corso del [[1943]] sulla strada di ritorno dal campo estivo presso le [[Lama Mocogno|Piane di Mocogno]] in direzione di [[Modena]]. Non avendo ordini su da farsi, con una scarsissima disponibilità di munizioni ed avendo avuto notizia dell'[[Operazione Achse|attacco delle truppe tedesche]] alle caserme di Modena e al distaccamento dell'Accademia presso il [[Palazzo Ducale di Sassuolo]], decise di portare la colonna presso il paese di [[Monchio]], in previsione di riunirsi eventualmente agli allievi della Scuola Allievi Ufficiali di Complemento d'Artiglieria di [[Lucca]]. Degenerata rapidamente la situazione militare e la compattezza delle truppe, il 10 settembre decise infine lo scioglimento "temporaneo" del corso, divise in quattro parti la bandiera di combattimento e lasciò liberi i cadetti con l'ordine di attendere comunicazioni sulla riunione del corso che prevedeva potesse essere fatta in Italia centrale.
 
Il colonnello Duca s'impegnò subitoquindi contro i tedeschi organizzando le prime resistenze nella zone Pavullo-Lama Mocogno; aveva con sé due battaglioni e uno squadrone di allievi ufficiali, attorno alle sue forze cominciarono a raggrupparsi i primi nuclei partigiani. La disponibilità di armi in gran quantità fu tra le cause che portarono alla formazione dei primi nuclei di [[resistenza italiana|resistenza]] nella [[Dragone (Emilia-Romagna)|Val Dragone]] e indirettamente alla [[Strage di Monchio]] ed alla [[Repubblica di Montefiorino]].
 
Giunto in seguito fortunosamente a Roma trovò gli uffici del [[Ministero della guerra del Regno d'Italia|Ministero della guerra]] deserti e decise di ritornare verso Nord.
Preso contatto con il [[Regno del Sud#L.27Esercito|comando militare]] del [[Regno del Sud]], su indicazione del [[Servizio informazioni militare|S.I.M.]], contattò esponenti del [[Comitato di Liberazione Nazionale|CLN]] e tentò di creare una rete di informatori e fiancheggiatori fidando nei rapporti stabiliti negli anni precedenti, finendo poi probabilmente per essere tradito e denunciato.
 
Durante una missione, fu catturato col figlio dalle [[SS]].