Giovanni Spadolini: differenze tra le versioni

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=== Formazione culturale ed attività giornalistica ===
[[File:Via cavour 28, casa di spadolini.JPG|left|miniatura|Via Cavour 28, casa di Spadolini]]
Nacque in una famiglia [[Borghesia|borghese]]: il padre [[Guido Spadolini]] era un [[pittore]] [[macchiaioli|macchiaiolo]], proprietario di una grande [[biblioteca]] nella quale il giovane Giovanni studiò ed iniziò a formare la sua cultura ispirata ai valori [[Laicità|laici]], [[Liberaldemocrazia|liberaldemocratici]] e [[Repubblicanesimo|repubblicani]]. Fu un assiduo studente, brillante in tutte le materie<ref>''Firenze, le pagelle (ritrovate) di Fallaci, Terzani e altri big'', Corriere Fiorentino-Cronaca, inserto del ''Corsera'', 16 maggio 2016</ref>, al [[Liceo Classicoclassico statale Galileo]]. Pubblicò il suo primo articolo nel [[1944]] su ''[[Italia e Civiltà]]'', un periodico critico degli eccessi del [[fascismo]]<ref>Simonetta Bartolini (a cura di), ''Barna Occhini-Giovanni Papini: Carteggio: 1932-1956'', Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2002</ref> in cui collaborava anche il [[filosofo]] [[Idealismo|idealista]] [[Giovanni Gentile]]. Nel numero del 15 febbraio [[1944]], Spadolini lamentò che il [[fascismo]] avesse perso "a poco a poco la sua agilità e il suo dinamismo rivoluzionario, proprio mentre riaffioravano i rimasugli della [[massoneria]], i rottami del [[liberalismo]], i detriti del [[giudaismo]]"<ref>G. Spadolini, "Responsabilità", in ''Italia e Civiltà'', 15 gennaio 1944</ref>; posizione radicalmente rivista quando divenne uno dei più forti sostenitori d'[[Israele]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1992/marzo/23/Israele_accoglie_vecchio_amico_Spadolini_co_0_920323266.shtml ''Israele accoglie il "vecchio amico" Spadolini'']</ref>.
 
Nel [[secondo dopoguerra]] Spadolini divenne giornalista, collaborando dal [[1947]] al [[quotidiano]] [[roma]]no ''[[Il Messaggero]]'', diretto da [[Mario Missiroli (giornalista)|Mario Missiroli]]. Fu notato da [[Mario Pannunzio]] che lo invitò a scrivere sul suo nuovo settimanale, ''[[Il Mondo (rivista)|Il Mondo]]'' fondato nel [[1949]]<ref>Giovanni Spadolini, "Com'erano i giornali nel 1948“ne ''Il mondo in bloc-notes. 1986-1988'', Longanesi & C., 1988, pp. 261-263.</ref>. Dal [[1950]] collaborò anche al ''[[Il Borghese|Borghese]]'' di [[Leo Longanesi]] (che, in quell'anno, gli pubblicò il [[saggio]] d'esordio ''Il Papato socialista''). Spadolini scrisse per un certo periodo di tempo sia sul ''Mondo'' sia sul ''Borghese'', poi scelse di continuare a collaborare solo col primo dicendo a Longanesi che il suo impegno con ''Il Mondo'' era precedente e che Pannunzio insisteva perché si separasse dal ''Borghese''.<ref>{{Cita|Mazzuca|p. 124}}.</ref> Poco dopo iniziò comunque a scrivere come notista politico su un nuovo settimanale, ''[[Epoca (rivista)|Epoca]]'', diretto da [[Alberto Mondadori]], il figlio di [[Arnoldo]].<ref>Alberto Mazzuca, ''Penne al vetriolo'', op.cit. pp.124-125.</ref> Nel [[1953]] venne chiamato al ''[[Corriere della Sera]]'' come [[editorialista]] da Missiroli, che era passato nel frattempo alla guida del quotidiano milanese.