Madame de Staël: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica
Riga 30:
Nel [[1794]] incontrò il [[Filosofia|filosofo]] [[Benjamin Constant]], che la seguirà anche nel suo successivo [[esilio]]: la loro collaborazione intellettuale fu molto celebrata all'epoca, ma quando, nel [[1803]], Constant fu annoverato fra gli oppositori del suo governo, [[Napoleone Bonaparte]] - su consiglio di [[Joseph Fouché]] - dispose la sua [[interdizione (diritto)|interdizione]] dal soggiorno a [[Parigi]], con il divieto di avvicinarsi a meno di 150 chilometri dalla città. Stabilitasi sul [[lago di Ginevra]], a [[Coppet]], diede vita a un nuovo salotto e continuò a scrivere e a viaggiare. Con il nome di "Madame de Staël" intraprese la carriera letteraria, raccogliendo sollecitazioni culturali dai suoi viaggi: il suo testo ''[[Corinna o l'Italia]]'', ad esempio, fu scritto dopo un viaggio in [[Italia]].
 
Un testo a favore della cultura [[Germania|tedesca]] le costò definitivamente l'inimicizia del [[Età napoleonica|governo napoleonico]]. Il testo ''De l'Allemagne'', edito nel [[1810]], vide, infatti, il sequestro di tutte le 10 000 copie distribuite sul territorio francese. ''De l'Allemagne ''descriveva il popolo tedesco come più interessato alle [[Idealismo|idee]] che all'[[Azione (filosofia)|azione]], offrendo una visione (poi diventata ricorrente come ''[[stereotipo|cliché]]'') secondo cui la [[Classicismo (letteratura)|classicità]] discendeva dal passato greco-romano dell'Europa meridionale, mentre il [[Romanticismo]] derivava dal [[Cavalleria medievale|cavalleresco]] mondo della [[Cristianesimo|cristianità]] nord-europea. L'opera raccoglieva le suggestioni di una serie di viaggi da lei condotti in Germania, a partire dalla prima visita a [[Weimar]] (quando guadagnò un giudizio di [[Friedrich Schiller]] e [[Johann Wolfgang von Goethe]] non proprio lusinghiero, essendo stata tacciata di gusti eccessivamente "[[Borghesia|borghesi]]") ma; dopo il [[1807]] (quando incontrò Goethe, Schiller, [[Friederike Brun]], i fratelli [[Friedrich Schlegel|Friedrich]] e [[Wilhelm August von Schlegel|Wilhelm Schlegel]], [[Johann Gottlieb Fichte]]): le porte dei salotti letterari tedeschi le si aprivanoaprirono grazie alla compagnia di [[Wilhelm August von Schlegel]], precettore dei suoi figli, che influenzò la sua [[Estetica|visione estetica]].
 
Nel gennaio [[1816]] si inserì nel [[polemica classico-romantica|dibattito in Italia fra classicisti e romantici]] pubblicando un articolo, tradotto da [[Pietro Giordani]] sul primo numero della ''[[Biblioteca Italiana]]'', intitolato ''[[Sulla maniera e utilità delle traduzioni|Sulla maniera e la utilità delle traduzioni]]'', nel quale criticava i classicisti per la loro staticità nelle tematiche, ormai antiche e ripetitive; consigliava inoltre di prendere spunto dalle letterature europee come quella [[Letteratura inglese|inglese]] e [[Letteratura tedesca|tedesca]], che rappresentavano grande innovazione e modernità. Fra i grandi sostenitori del classicismo italiano che risposero all'articolo della de Staël, vi fu Pietro Giordani, "cara e buona immagine paterna" di [[Giacomo Leopardi]].