Gorée: differenze tra le versioni

L'isola di Gorée è stata proclamata [[Patrimonio dell'Umanità]] dell'[[UNESCO]] nel 1978<ref>{{Cita web|url = http://www.corriere.it/esteri/cards/i-21-siti-patrimonio-umanita-piu-sconosciuti-mondo/isola-goree-senegal_principale.shtml|titolo = Unesco, i 21 siti patrimonio dell'Umanità più sconosciuti al mondo|accesso=30 novembre 2015|sito = Corriere della Sera}}</ref>, per il suo forte valore evocativo e simbolico. Gorée è infatti nota per essere stata dal XV al XIX secolo il più grande centro di commercio di schiavi della costa africana<ref>{{Cita web|url = https://www.cps-ong.it/Contents/Page/goree|titolo = Turismo responsabile in Senegal: l'isola di Gorée|accesso=20 settembre 2019|sito = cps.ong.it}}</ref>. Sull'isola si trova la ''Maison des Esclaves'', la casa degli schiavi dalla quale sono transitati milioni di africani strappati alla loro terra d'origine per essere portati, fatti schiavi, nelle Americhe; essa ora è diventata un museo provvisto di guida senegalese (che si esprime in francese) che racconta il viaggio degli schiavi, dalla loro vita nella ''Maison des Esclaves'' alle armi usate dai commercianti di schiavi; di rilevante importanza è la porta che dà sul mare dalla quale gli schiavi venivano imbarcati sulle navi oppure buttati in mare se troppo deboli. L'isola fu usata per gli imbarchi fino al 1848, anno della terza rivoluzione francese e della definitiva abolizione della schiavitù nei territori francesi. Le costruzioni dell'isola sono in stile coloniale, circondate di [[bougainvillea|bougainvillee]], le stradine di sabbia, gli edifici sono in pietra lavica.