Ceramica corinzia: differenze tra le versioni

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== Decorazione a soggetto narrativo o a figure umane ==
{{Vedi anche|Periodo orientalizzante}}
[[File:Herakles Pholos Kentauroi Louvre L63.jpg|thumb|left|Skyphos, corinzio medio, 590-580 a.C., Museo del Louvre MNC677.]]
[[File:Korinthischer Krater, Berlin.jpg|thumb|[[Pittore di Anfiarao]], cratere a colonnette, corinzio recente, 570-560 a.C., Musei di Stato di Berlino, Antikensammlung 1655.]]
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[[File:Tydeus Ismene Louvre E640.jpg|thumb|[[Pittore di Tideo]], anfora a collo separato, corinzio recente, 560-550 a.C., Museo del Louvre E640.]]
 
All'inizio del VI secolo a.C. soprattutto sui vasi di grandi dimensioni come i [[Cratere (vaso)|crateri]] (ma anche su kotylai e tazze) si trova una decorazione figurata di qualità solitamente superiore allo [[Periodo orientalizzante|stile orientalizzante]] più tipicamente corinzio. Sono frequenti le scene di caccia, le battaglie e i banchetti dove la policromia è sostituita abilmente dalle figure nere, ma dove il gusto narrativo, tipicamente attico, si dimostra poco adatto alla produzione corinzia nella difficoltà, o indifferenza, a rendere espliciti i soggetti mitologici, che solo raramente vengono individuati grazie alle iscrizioni.<ref name=EAABanti>{{Cita|Banti 1959|EAA s.v. ''Corinzi, vasi''.}}</ref> Nel ''Cratere di Eurito'' (il nome tradizionale deriva dalla scena sul lato principale con il banchetto di Eracle in casa di Eurito, Museo del Louvre, E635) permane il disegno a contorno, il quale, come già nel protocorinzio, è tecnica raramente usata, e l'unico colore aggiunto è il rosso, che si alterna al nero in modo equilibrato sul fondo chiaro dell'argilla. Il ''Cratere di Eurito'' è un capolavoro della ceramica corinzia, ma più frequentemente in questo periodo i vasi corinzi di grandi dimensioni presentano figure circondate da decorazioni sovrabbondanti o oggetti atti a riempire il vuoto lasciato sul fondo. Il ''Cratere di Eurito'' è anche uno dei primi esempi di utilizzo del colore per differenziare il sesso delle figure.<ref name=GPP58-60>{{Cita|Cook 1997|pp. 58-60.}}</ref>
 
Nella produzione del corinzio medio (600/590-570 a.C. circa) si distingue lo [[skyphos]] con la scena di Ercole presso l'antro del centauro Folo (Museo del Louvre MNC677). L'autore di questo vaso vi ha disegnato sul fondo la testa policroma di un guerriero, ma la fascia che decora i fianchi esterni (alta appena 4 cm) è a figure nere e in un vivace stile narrativo, raro nella ceramica corinzia, capace di sfruttare la forma del vaso. Si mantiene all'interno della tradizione invece uno dei pochi esemplari corinzi firmati (in questo caso da Timonidas), una bottiglia con la scena dell'agguato a Troilo da parte di Achille, il primo esempio conosciuto, (Museo archeologico nazionale di Atene A277) che pur condividendo con il precedente l'attenzione all'ambientazione dei personaggi svolge la narrazione come su di un piano pittorico.<ref>{{Cita|Charbonneaux, Martin, Villard 1978|pp. 42-45.}}</ref> La compresenza su uno stesso vaso di figure nere per le scene narrative e della linea di contorno per i gorgoneia e alcuni particolari come le teste femminili rivela spesso la presenza di mani diverse,<ref name=EAABanti/> il che non stupisce nell'ambito di una produzione sempre più attenta alla quantità e quindi facilmente indotta alla parcellizzazione dei compiti.