Porto di Ravenna: differenze tra le versioni

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==Storia==
{{vedi anche|Porto Corsini}}
Le strutture lungo il Canale Candiano sono entrate in attività dopo la [[seconda guerra mondiale]]. Il 28 giugno [[1957]]<ref>{{cita web|url=http://www.cervianotizie.it/articoli/2017/07/11/riccardo-sabadini-sapir-continuera-ad-essere-un-forte-volano-nello-sviluppo-del-porto-di-ravenna.html|titolo=Riccardo Sabadini: Sapir continuerà ad essere un forte volano nello sviluppo del Porto di Ravenna|accesso=27 marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180327214915/http://www.cervianotizie.it/articoli/2017/07/11/riccardo-sabadini-sapir-continuera-ad-essere-un-forte-volano-nello-sviluppo-del-porto-di-ravenna.html|dataarchivio=27 marzo 2018|urlmorto=sì}}</ref> fu fondata la società S.A.P.I.R. (Società per Azioni Porto Industriale di Ravenna) dalla Camera di Commercio ravennate, dalla «[[Serafino Ferruzzi|Ferruzzi]], Benini & C.» e dall'ENI di [[Enrico Mattei]], che ne fu il primo presidente. Nello stesso anno l'architetto Luigi Greco fu incaricato di redigere il progetto dello scalo<ref name="Cavalcoli">{{cita web|url=http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/pls/cci_dioc_new/v3_s2ew_consultazione.mostra_pagina?id_pagina=39218|titolo=Il sogno di Cavalcoli: il porto, la speranza di Ravenna|accesso=27 marzo 2018}}</ref>. La costruzione del porto fu regolamentata dalla legge 528/1961, che prese il nome del proponente, il ravennate [[Benigno Zaccagnini]], allora [[Ministero dei lavori pubblici|ministro dei Lavori Pubblici]]<ref name="Sapir"/>.<br/>
Negli anni successivi si è avuto l'insediamento di importanti industrie legate al settore petrolchimico. Una delle prime fu senza dubbio l'[[Anic]], società produttrice di [[fertilizzanti]], [[urea]] e [[nitrato ammonico]], insediatasi fin dal [[1958]].