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==Storia==
===Le origini===
[[File:Andrea Doria.jpg|miniatura|destra|[[Sebastiano del Piombo]], [[Andrea Doria]], 1526 circa]]
Non essendo i Doria, come la maggior parte delle famiglie nobili genovesi, di origine feudale, le loro radici si possono far risalire con difficoltà a non prima del [[X secolo]], perdendosi comunque in congetture che sfiorano la leggenda. Giova tuttavia ricordare un aneddoto che, per la sua diffusione, potrebbe nascondere un fondo di verità: secondo la vulgata, nata probabilmente dal bisogno di attribuire origini illustri e feudali ad una famiglia con ogni probabilità autoctona e giunta al potere politico e al possesso di signorie dal commercio, i Doria trarrebbero le loro origini da un [[Arduino di Narbona|Arduino Visconte di Narbona]], il quale, passando da Genova per andare crociato a Gerusalemme, si ammalò gravemente. Ospitato in casa di una vedova della famiglia [[Cattaneo (famiglia)|De Volta]] e curato, si innamorò di una delle sue due figlie, Orietta, detta Oria, la quale ebbe infine un figlio: Ansaldo che, dal nome della madre, fu detto ''figlio d'Oria.'' I nomi con cui i genovesi ne indicarono i figli e poi i discendenti sono infatti Auriae e D'Oria<ref name="treccani.it">{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ansaldo-doria_%28Dizionario-Biografico%29/|titolo="Ansaldo Doria"}}</ref>.
Questo genitivo dopo il nome di battesimo è appunto la forma che usarono gli annalisti del Comune per indicare i singoli personaggi della casata; mentre per indicarli collettivamente, come clan, scrissero ''illi de Auria'': ''quelli di Oria'', ovvero i ''D'Oria''. Nel tempo tuttavia ha prevalso la denominazione contratta Doria con cui la famiglia è nota.
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Parallelamente alla crescita dell'influenza politica della famiglia, vennero anche a crearsi i primi possessi feudali.
[[File:Via chiossone 1, pace gagini (attr.), portale con trionfo dei doria 03.JPG|sinistra|miniatura|''[[Portale del trionfo Doria|Trionfo dei Doria]]'', Genova, XV sec.]]
Oberto Doria acquistò nel [[1263]] la [[Contea di Loano]], grazie alla cessione da parte del [[Vescovo di Albenga]] di quel territorio, quasi un'isola in terra incuneata tra territori appartenenti a Genova ("Loano isola del Ponente"). Il feudo fu trasmesso ai discendenti di Oberto, dal figlio Corrado I fino a Corrado III che nel [[1505]] lo vendette ai Fieschi; dopo la congiura di questi ultimi, Loano fu riassegnata da [[Carlo V]] ad Andrea Doria, da cui passò ai suoi eredi principi di [[Melfi]], che l'hanno tenuta fino all'eversione della feudalità. I Doria di Loano tennero anche [[San Remo]], assieme ai [[de Mari (famiglia)|de Mari]], dal [[1297]] al [[1361]].
 
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I Doria ebbero sin dal sec. XII molti interessi in [[Sardegna]], in particolare nei Giudicati di [[Giudicato di Torres|Torres (Logudoro)]], [[Giudicato di Arborea|Arborea]] ed, in misura minore, di [[Giudicato di Gallura|Gallura]]. Il loro nome è associato a città come [[Alghero]] (che si ritiene da essi fondata), [[Castelsardo]], [[Chiaramonti (Italia)|Chiaramonti]], [[Monteleone Rocca Doria]], [[Valledoria]]. Fra i Doria attivi in Sardegna si possono citare [[Nicolò Doria (podestà)|Nicolò]] (? – [[1276]]) e [[Branca Doria]] ([[1233]] circa – [[1325]]), protagonista dell'Inferno [[Dante Alighieri|dantesco]], con i suoi discendenti, tra i quali il nipote [[Brancaleone Doria|Brancaleone]], sposo nel sec. XIV di [[Eleonora d'Arborea|Eleonora]] signora di [[Giudicato di Arborea|Arborea]], e padre di [[Federico di Arborea|Federico]] e [[Mariano V di Arborea|Mariano]] d'Arborea. Con loro termina la rilevanza politica della presenza dei Doria in Sardegna, sconfitta dalla nascente potenza dei re [[Regno d'Aragona|aragonesi]].
 
I Doria ebbero interessi anche in [[Corsica]], che fu a lungo soggetta a Genova. Qui fu attivo, ad esempio, il primo conte di Montaldeo Giorgio nel sec. XVI. Alcuni rami della famiglia vi si stabilirono e vi restarono sino all'età moderna.[[File:Andrea Doria.jpg|miniatura|destra|[[Sebastiano del Piombo]], [[Andrea Doria]], 1526 circa]]
 
===Andrea Doria ed i principi di Melfi===
[[File:Il Principato di Melfi.png|left|thumb|''Il Principato di Melfi sotto il dominio dei Doria'', 1600-1650, Melfi, [[Museo archeologico nazionale del Melfese|Museo del Melfese]], Quadreria Doria]]
[[Andrea Doria]] (Oneglia, 1466 - Genova, 1560) non ebbe figli, ma costituì attorno a sé un nucleo familiare di eredi ben definito attraverso le figure dei nipoti, in particolare il figlio del cugino Tommaso, [[Giannettino I Doria|Giannettino]]<ref>http://www.treccani.it/enciclopedia/giannettino-doria_(Dizionario_Biografico)/</ref> ([[1510]]-[[1547]]), ed il figlio di primo letto della propria moglie, Peretta. Costei era vedova di [[Alfonso I Del Carretto]] [[marchesato di Finale|marchese di Finale]], dal quale aveva avuto il figlio Marcantonio, poi adottato da Andrea.
 
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Dei feudi nell'Italia meridionale che l'imperatore [[Carlo V]] aveva concesso ad Andrea Doria, come riconoscimento dei servigi resigli, Gianandrea ebbe la [[Ducato di Tursi|contea]] di [[Tursi]], mentre Marcantonio Del Carretto il principato di [[Melfi]], già dei [[Caracciolo]], con [[Lagopesole]], [[Lacedonia]] e [[Candela (Italia)|Candela]].
 
Il matrimonio di [[Zanobia Del Carretto Doria]], figlia di Marcantonio, con Gianandrea, riunì questi due rami permettendo la nascita, con il loro primogenito Andrea II ([[1570]]-[[1612]]), erede anche dei feudi liguri già di Pagano, della linea dei Doria principi di Melfi.[[File:Il Principato di Melfi.png|left|thumb|''Il Principato di Melfi sotto il dominio dei Doria'', 1600-1650, Melfi, [[Museo archeologico nazionale del Melfese|Museo del Melfese]], Quadreria Doria]]Agli inizi del XVII secolo il figlio di Andrea II, Giovanni Andrea II ([[1607]]-[[1640]]), sposò [[Landi|Maria Polissena Landi]], principessa di [[Stato Landi|Valditaro]]: in seguito a tale matrimonio vennero acquisiti il patrimonio, il nome e le insegne dei Landi, ancor oggi presenti nello [[stemma]] della famiglia, che da allora si chiamò [[Doria-Landi]]. I Doria rivendettero poi nel [[1688]] lo stato Landi ai [[Farnese]], mantenendo i titoli.
 
Agli inizi del XVII secolo il figlio di Andrea II, Giovanni Andrea II ([[1607]]-[[1640]]), sposò [[Landi|Maria Polissena Landi]], principessa di [[Stato Landi|Valditaro]]: in seguito a tale matrimonio vennero acquisiti il patrimonio, il nome e le insegne dei Landi, ancor oggi presenti nello [[stemma]] della famiglia, che da allora si chiamò [[Doria-Landi]]. I Doria rivendettero poi nel [[1688]] lo stato Landi ai [[Farnese]], mantenendo i titoli.
 
Un Doria strettamente legato ad Andrea, anche se non suo stretto parente, fu l'ammiraglio Filippino<ref>http://www.treccani.it/enciclopedia/filippo-doria_(Dizionario_Biografico)/</ref> ([[1480]]? - [[1558]]?), vincitore della battaglia navale di Capo d'Orso (tra [[Amalfi]] e [[Vietri sul Mare]]) nel [[1528]] contro i francesi, e decisivo alleato di Andrea nella reazione alla congiura dei Fieschi.