Edda: differenze tra le versioni

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Il Codex Regius fu scritto nel XIII secolo. Non si sa nulla della storia del manoscritto fino al [[1643]], quando fu scoperto da [[Brynjólfur Sveinsson]], vescovo di [[Skálholt]], nel sud-ovest dell'Islanda. L'antico manoscritto conteneva 29 canti su dèi ed eroi, e [[Brynjólfur]] ritenne con gioia di aver trovato la raccolta che aveva fornito a Snorri Sturluson le numerose citazioni esemplificative della sua Edda. Il manoscritto si componeva di 45 fogli, con una grossa lacuna di 16 pagine dopo il trentaduesimo. La scoperta del Codex Regius sembrò provare la correttezza di queste ipotesi. Al manoscritto mancava un titolo e Brynjólfur lo chiamò puntualmente Edda (riprendendo il nome dell'opera di Snorri). Da quel momento l'opera fu nota come Edda poetica, mentre quella di Snorri come Edda in prosa. Gli occorreva anche un autore e il vescovo pensò che un'opera così importante era degna del dotto [[presbitero|prete]] [[Sæmundr Sigfússon]], conosciuto dalla tradizione come un grande sapiente. Fece copiare il manoscritto e sulla copia scrisse di proprio pugno la pomposa epigrafe Edda Sæmundi Multiscii.
Il vescovo Brynjólfur donò il Codex Regius al re danese (da qui il nome in seguito assegnato al manoscritto). Il volume fu conservato per secoli presso la [[Biblioteca Realereale (Danimarca)|Biblioteca reale di Copenaghen]]; nel [[1971]] fu restituito all'Islanda.
 
== L'''Edda in prosa'' ==