Bagh-e Babur: differenze tra le versioni

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[[Babur]] manifestò a lungo, sin da quando era riuscito a divenire imperatore, la volontà di essere sepolto in un luogo degno della sua grandezza: di conseguenza pare che sia stato il monarca stesso a scegliere come proprio luogo di sepoltura il Bagh-e Babur. Un articolo scritto dall'''Aga Khan Historic Cities Programme'',<ref name="Khan Historic Cities Programme 2004">Aga Khan Historic Cities Programme, "Babur's Garden Rehabilitation Framework", Kabul, Afghanistan: The Aga Khan Trust for Culture, 2004.</ref> descrive lo schermo marmoreo fatto costruire nel [[1638]] dall'imperatore [[Shah Jahan]], sul quale campeggia questa iscrizione: "solo questa moschea della bellezza, questo tempio della nobiltà, costruito per la preghiera dei santi e l'epifania dei cherubini, è così adatta a stare in un tale venerabile santuario come questo viale degli arcangeli, questo teatro del paradiso, il giardino di luce del re angelo rimesso a dio le cui spoglie sono in questo giardino del paradiso, Zahiruddin Muhammad Babur il Conquistatore".<ref name="Khan Historic Cities Programme 2004"/>
 
Sebbene l'aggiunta di schermi ad opera di [[Shah Jahan]] contenesse riferimenti a [[Babur]], Salome Zajadacz-Hastenrath, nel suo articolo “A Note on Babur's Lost Funerary and Enclosure at Kabul”<ref>Salome Zajadacz-Hastenrath, “A Note on Babur's Lost Funerary and Enclosure at Kabul”, in Muqarnas XIV: An Annual on the Visual Culture of the Islamic World, ed. Gülru Necipoglu, (Leiden: E.J. Brill, 1997), pagg. 135-142.</ref> suggerisce che sia stata proprio l'opera di Shah Jahan a trasformare i giardini di Bagh-e Babur in un cimitero. Sostiene infatti che ''una moschea venne costruita sulla tredicesima terrazza, la terrazza più vicina alla [[Mecca]]; la terrazza successiva, la quattordicesima, sarebbe stata destinata ad ospitare il recinto funerario che contenente la tomba di Babur e di alcuni dei suoi parenti maschi''.<ref>Salome Zajadacz-Hastenrath, “A Note on Babur's Lost Funerary and Enclosure at Kabul”, in Muqarnas XIV: An Annual on the Visual Culture of the Islamic World, ed. Gülru Necipoglu, (Leiden: E.J. Brill, 1997), pag. 140.</ref> Questa trasformazione nel senso di un vero e proprio mausoleo, con una recinzione intorno alla tomba di Babur, tende a sottolineare il prestigio raggiunto da tale imperatore. Cintandone la tomba, Shah Jahan separò anche dopo la morte il re da tutti gli altri.
 
[[File:Mosque at Baghi Babur in Kabul.jpg|thumb|left|upright=1.4|La moschea bianca.]]