Neoclassicismo: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Il Neoclassicismo è una corrente del [[Gusto (filosofia)|gusto]] che ha subito una lunga elaborazione teorica prima di nascere completamente nella breve e intensa fioritura dello [[stile Impero]], dopodiché è piano piano scomparso sotto l'azione dei fermenti romantici che recava in sé fin dalle origini. È equivalente al classicismo in musica.|[[Mario Praz]]}}
[[File:David - The Death of Socrates.jpg|thumb|''[[La morte di Socrate]]'' (1787) di Jacques-Louis David, conservato al [[Metropolitan Museum of Art|Metropolitan]] di New York]]
Il '''neoclassicismo''' è una [[Moda|tendenza]] [[Cultura|culturale]] sviluppatasi in [[Europa]] tra il [[XVIII secolo|XVIII]] e il [[XIX secolo]]. Nato come reazione al [[tardo barocco]] e al [[Rococò]] e ispiratosi all'[[arte antica]], in particolar modo quella [[Arte greca|greco]]-[[Arte romana|romana]], fu variamente caratterizzato, ma ben riconoscibile nelle varie [[arte|arti]], nella vita [[letteratura]], in campo [[teatro|teatrale]], [[musica]]le e nell'[[architettura]].
 
La sua teorizzazione prese vita a [[Roma]] con gli scritti dell'archeologo e storico dell'arte [[Johann Joachim Winckelmann]] e del pittore e storico dell'arte [[Anton Raphael Mengs]], mentre la costituzione di tale modello si ebbe soprattutto grazie alla scoperta, per volere del re di [[Napoli]] [[Carlo III di Spagna|Carlo III di Borbone]], delle antiche città di [[Ercolano antica|Ercolano]] e [[Pompei antica|Pompei]] ed all'affermazione dell'[[archeologia]] come scienza.
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Temi neoclassici che dominano le opere del poeta tedesco [[Friedrich Hölderlin|Hölderlin]].
 
Alla metà del XVIII secolo gli scavi archeologici ad [[Ercolano]] e [[Pompei]] e gli studi archeologici di [[Winckelmann]] determinarono la diffusione di stampe riproducenti monumenti, sculture e pitture ritrovate in quella occasione. Grazie all'opera di [[Winckelmann]] si affermò un gusto per l'antichità vista come modello di armonia di proporzioni e perfezione .([[Winckelmann]] definì l'[[arte greca]] come sublime esempio di "nobile semplicità e quieta grandezza"). Il modello neoclassico passò dalle arti figurative alla letteratura dove il gusto classicheggiante aveva imperato nella prima metà del secolo (basti pensare all'[[Accademia dell'Arcadia]]). Il poeta francese [[André Chénier]] scrisse che "sopra pensieri nuovi facciamo versi antichi". Viene affermato così il valore assoluto della ''Bellezza'' come supremo ideale dell'esistenza, e identificata nell'armonia mista alla grazia, espressa attraverso la serenità che nasce dal superamento delle passioni, l'equilibrio dei sentimenti, il rapporto preciso delle proporzioni. La patria ideale diventò la [[Grecia antica|Grecia classica]], sede di un comune patrimonio spirituale, terra sognata dove giungere per evadere da una realtà che spesso appariva deludente.<ref>{{cita|Aldo Giudice e Giovanni Bruni|pp. 5-6}}.</ref>
L'amore per le libere istituzioni repubblicane romane fu spesso richiamato alla memoria da pensatori e uomini politici avversi alle monarchie assolute. Il Neoclassicismo romano ebbe un carattere [[giacobino]], esaltò in Francia come in Italia il senso della libertà.