Vespa (poeta): differenze tra le versioni

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== ''Iudicium coci et pistoris iudice Vulcano'' ==
diDi lui ci rimane un ''Iudicium coci et pistoris iudice Vulcano'', in 99 esametri e in forma di tenzone. Nella sua opera si presenta come scrittore a cui le Muse hanno concesso il successo e il favore del pubblico per molte città, facendo ritenere a molti che si potesse trattare di un retore itinerante come i neosofisti.
 
L'intento del componimento è, comunque, più che altro scherzoso. Infatti, in questo carme Vespa fa abilmente della satira sul suo stesso mestiere di conferenziere, mostrando i due protagonisti intenti a sostenere le rispettive tesi con sottili argomentazioni mitologiche e filosofiche, ma anche con riferimenti a gustosissime creazioni culinarieculinarieː in tal modo, questa poesia si configura come una breve controversia retorica in versi <ref>V. Milazzo, ''Polisemia e parodia nel «Iudicium coci et pistoris» di Vespa'', in «Orpheus», N.S. 3 (1982), pp. 250-274. </ref>.
 
== Bibliografia ==