Capannone: differenze tra le versioni
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Può seguire la formula della [[vendita diretta]] oppure della locazione immobiliare.
Il capannone in cemento è la prima forma di copertura progettata per allestire un’area di magazzino fin dagli anni della prima Rivoluzione industriale.
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In generale finanziare la realizzazione di un capannone in muratura da zero è una scelta di nicchia, con tempi di attesa medio lunghi e un impiego di risorse considerevoli. Data la quantità di edifici industriali simili abbandonati su tutto il territorio nazionale, le imprese preferiscono rilevare vecchie strutture in disuso piuttosto che allestirne altre.
Per sopperire ai lunghi tempi di realizzazione delle strutture in muratura, l’edilizia industriale ha introdotto negli scorsi decenni i cosiddetti capannoni prefabbricati. Queste coperture industriali vengono erette utilizzando moduli standard in cemento armato, ferro o muratura, che riducono notevolmente i tempi tecnici del cantiere. In alternativa si può sostituire il cemento con pannelli sandwich in acciaio, che migliorano l’isolamento termico e acustico creando un ambiente interno coibentato. Rispetto alla precedente, la struttura prefabbricata richiede uno sforzo economico minore (anche se ancora elevato), mentre resta invariata la questione dei permessi e l’impatto ambientale dell’immobile.
L’innovazione del settore, progettate per limare le problematiche evidenziate nei capannoni in muratura, sono le coperture mobili in carpenteria e PVC, anche dette [[Magazzino mobile|magazzini mobili]]. Si tratta di grandi tensostrutture realizzate con capriate a pantografo in acciaio zincato, resistente e altamente duraturo, rivestite con una trama di poliestere spalmata di PVC ignifugo e impermeabile. Alla base della carpenteria metallica, questi tunnel mobili sono dotati di ruote in acciaio che permettono alla struttura di scorrere lungo binari, impacchettando o allargandosi all’occorrenza. Queste strutture sono estremamente flessibili perché permettono non solo di aumentare gli spazi coperti, ma anche di ottimizzare aree spesso poco o male utilizzate (ad esempio tra due capannoni preesistenti, oppure tra il fabbricato e il muro di cinta).
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