Hapax legomenon: differenze tra le versioni

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=== Letteratura greca ===
Già nella letteratura greca di età [[ellenistica]] si hanno esempi di ''hapax'': in [[Callimaco]] troviamo il termine ''σικχαίνω'' ("io schifo") nell'epigramma 28 dell'edizione [[Rudolf Pfeiffer|Pfeiffer]] ([[Antologia Palatina]], XII, 43, v. 4).
 
=== Letteratura italiana ===
Esempi di ''hapax'' in italiano sono il termine ''ramogna'' rispetto all'intera [[letteratura italiana]], perché compare una sola volta in un passo della ''[[Divina Commedia]]'' di [[Dante Alighieri|Dante]] (''[[Purgatorio (Divina Commedia)|Purgatorio]]'', [[Purgatorio - Canto undicesimo|Canto XI, 25]]); oppure la parola ''mite'', se ci si restringe all'ambito della [[Divina Commedia|''Commedia'' dantesca]], perché vi compare una sola volta nel ''[[Purgatorio (Divina Commedia)|Purgatorio]]'', [[Purgatorio - Canto quindicesimo|Canto XV, 102]]. Altro ''hapax'' caratteristico è lo stesso nome di Dante, che compare una sola volta nel trentesimo canto del Purgatorio (''[[Purgatorio (Divina Commedia)|Purgatorio]]'', [[Purgatorio - Canto trentesimo|Canto XXX, 55]]).
 
Un altro ''hapax legomenon'', nella [[lingua italiana]], è la parola "ultrafilosofia" nell'opera di [[Giacomo Leopardi]]: il termine appare nello ''[[Zibaldone]]'' (''Zibaldone'', 114-115, 7 giugno 1820).
 
=== Letteratura latina ===
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Diversi esempi si trovano anche nel [[Satyricon]] di [[Petronio]]: la parola ''staminatas'' (41, 12), contaminazione volgare tra il
greco ''σταμνός'' ("brocca") e il latino ''stamen'' ("filo"), traducibile con "diverse brocche di vino", il termine ''baliscus'' (42, 1), formazione ibrida da ''balneum'' con l'aggiunta del suffisso diminutivo greco -ισκος, che si traduce con "bagno", il termine ''penthiacum'' (47,10), foggiato su [[Penteo|Pentheus]], il mitico re di [[Tebe (Grecia)|Tebe]], e traducibile con "spezzatino", e ''bonatus'' (74,16), probabilmente da connettersi con ''bovinator'', che in [[Lucilio]] è sinonimo di ''tergiversator'' (cfr. [[Gellio]] 11,7,9), e quindi forma [[Sincope (linguistica)|sincopata]] del sostantivo ''bovinatus, - us'' ("tergiversazione"). Secondo un'interpretazione corrente, invece, il termine sarebbe una derivazione da ''bonus'' e, pertanto, si tradurrebbe con "bonaccione".
 
=== Letteratura italiana ===
Esempi di ''hapax'' in italiano sono il termine ''ramogna'' rispetto all'intera [[letteratura italiana]], perché compare una sola volta in un passo della ''[[Divina Commedia]]'' di [[Dante Alighieri|Dante]] (''[[Purgatorio (Divina Commedia)|Purgatorio]]'', [[Purgatorio - Canto undicesimo|Canto XI, 25]]); oppure la parola ''mite'', se ci si restringe all'ambito della [[Divina Commedia|''Commedia'' dantesca]], perché vi compare una sola volta nel ''[[Purgatorio (Divina Commedia)|Purgatorio]]'', [[Purgatorio - Canto quindicesimo|Canto XV, 102]]. Altro ''hapax'' caratteristico è lo stesso nome di Dante, che compare una sola volta nel trentesimo canto del Purgatorio (''[[Purgatorio (Divina Commedia)|Purgatorio]]'', [[Purgatorio - Canto trentesimo|Canto XXX, 55]]).
 
Un altro ''hapax legomenon'', nella [[lingua italiana]], è la parola "ultrafilosofia" nell'opera di [[Giacomo Leopardi]]: il termine appare nello ''[[Zibaldone]]'' (''Zibaldone'', 114-115, 7 giugno 1820).
 
=== Letteratura inglese ===