Zoldo Alto: differenze tra le versioni
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* A Coi è notevole la casa Rizzardini, edificio imponente in un villaggio costituito soprattutto da rustici; uno degli affreschi dell'esterno è del [[1713]]. Lungo la strada che da Coi conduce a Maresòn sono ubicati i due mulini Rizzardini, antecedenti al [[1634]] e ancora in funzione nel [[1946]]. Interessante anche il mulino Piva con la grande ruota di legno, attivo dal [[1948]] agli anni settanta.
* A [[Fusine (Val di Zoldo)|Fusine]] l'edificio più importante è indubbiamente la chiesa, sede parrocchiale dal 1615 in seguito al distacco dalla "madre" di San Floriano in Pieve, prima pievanale poi arcipretale, documentata per la prima volta nel [[1570]] e ricostruita nel [[1901]]; all'esterno affrescata, custodisce un crocifisso ligneo di [[Andrea Brustolon]] e uno di [[Valentino Panciera Besarel]]. Poco fuori l'abitato, è possibile raggiungere i resti di una delle tantissime fucine che testimoniavano l'attività fabbrile tipica dello Zoldano.
* A Pianaz sono i preziosi affreschi della casa Colussi-David ([[1662]], Madonna con
* A [[Mareson]] sorge la chiesa di [[San Valentino]] ([[1482]]) che custodisce all'interno l'altare maggiore e l'altare della Santa Croce ad opera di [[Andrea Brustolon]], mentre l'esterno è affrescato con l'immagine del santo patrono.
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* Pianaz: borgata di circa 126 abitanti con interessanti case e tabià, è noto perché paese d'origine dei [[Colussi]], i cui discendenti, trasferitisi a [[Venezia]], fondarono la nota industria dolciaria
* [[Mareson]]: altro antico paese di 140 abitanti, sorge sulla piana che, secondo la tradizione, si sarebbe formata (prima dell'anno mille) in seguito ad una disastrosa frana del [[Pelmo]], la quale avrebbe ostruito il Maè e sepolto il villaggio di La Cros; da ricordare la parrocchiale di [[San Valentino]] del [[1482]] con opere di Andrea Brustolon, noto artista della valle.
* [[Pecol (Val di Zoldo)|Pecol]]: Grosso agglomerato di circa 200 abitanti, Pècol deve il suo sviluppo all'attività turistica, specialmente invernale, che lo fa uno dei punti nevralgici del comprensorio dello "Ski Civetta"; seguendo la statale è possibile, inoltre, raggiungere la località Palafavèra dove hanno sede altri impianti sciistici; il paese andò quasi del tutto distrutto nel settembre del [[1961]], quando un incendio lambì le vecchie case e i fienili, compresa la parrocchiale di [[San Carlo]]{{Chiarire}} (all'interno è però conservato un altare intagliato del [[1648]]).
== Amministrazione ==
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