Talete: differenze tra le versioni

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{{vedi anche|Teorema di Talete|Teorema di Talete (cerchio)}}
[[File:Thales theorem 6.png|upright=1.8|thumb|left|Se si confrontano le ombre di due oggetti diversi, queste stanno tra loro come le altezze degli oggetti corrispondenti. Secondo il racconto di Plutarco, conoscendo l'altezza di un'asta usata per il confronto e misurando le lunghezze delle ombre sul terreno, Talete fu in grado di determinare l'altezza della piramide.]]
Diogene Laerzio, che attinge a [[Ieronimo di Rodi]], riferisce una breve notizia che colloca Talete in [[Egitto]], un Paese che secondo vari autori antichi avrebbe visitato e dal quale avrebbe importato conoscenze sia nel campo della geometria sia della cosmologia<ref>11 A 11 {{cita|Diels-Kranz}}. In Egitto avrebbe anche spiegato che le piene del [[Nilo]] sono dovute ai [[Meltemi|venti etesii]], un'ipotesi già criticata dagli autori antichi, come {{cita|Erodoto|II, 20}} ({{cita|Heyd|p. 491 n. 8}}).</ref>, anche se i critici moderni non sono d'accordo sulla reale storicità della visita<ref>È plausibile un viaggio di Talete in Egitto per {{cita|Kirk-Raven-Schofield|p. 79}}, mentre è molto scettico {{cita|Dicks|pp. 304-305}}, che ritiene che la notizia si sia originata dal passo di Erodoto che pone la nascita della geometria in Egitto, da dove l'avrebbero esportata i Greci ({{cita|Erodoto|II, 109}}). La geometria egizia dei tempi di Talete trattava solo problemi empirici ({{cita|Heath|p. 122}}).</ref>. In Egitto Talete sarebbe riuscito a misurare l'altezza delle piramidi egizie, misurando la loro ombra nel momento in cui la lunghezza dell'ombra di una persona è uguale alla sua altezza<ref>{{cita|Diogene Laerzio|I, 27}}; {{cita|Plinio il Vecchio|XXXVI, 82}}.</ref>. L'aneddoto è ripreso con una sostanziale variazione da [[Plutarco]]: fissato un bastone per terra, Talete avrebbe stabilito che l'altezza di una piramide era in relazione alla lunghezza della sua ombra come l'altezza del bastone era in relazione alla lunghezza della sua ombra<ref>Plutarco, ''Convivio dei Sette Sapienti'', 2 = {{cita|Moralia|147 a}}. {{cita|Kirk-Raven-Schofield|p. 85}} e {{cita|Heath|p. 129}} ritengono che Talete non avrebbe usato questo metodo ma il primo, più semplice.</ref>. Il metodo descritto da Plutarco è un'applicazione del teorema noto come [[teorema di Talete]]. Per [[Eudemo da Rodi|Eudemo]] riporta che Talete avrebbe usato questo teorema anche per determinare la distanza delle navi in mare dalla terraferma, perché ritiene che non ci sarebbe riuscito in altro modo<ref name=ProcloA20>Proclo in 11 A 20 {{cita|Diels-Kranz}}.</ref>, ma non si sa di preciso come avrebbe applicato il teorema a questo problema<ref>Alcune ricostruzioni sono in {{cita|Heath|pp. 132-133}} e {{cita|McKirahan|p. 26}}.</ref>.
[[File:Thales theorem 1.png|thumb|[[Teorema di Talete]]: <math>\textstyle \frac{DE}{BC} = \frac{AE}{AC } = \frac{AD}{AB}.</math>]]