Gioco della palla centroamericano: differenze tra le versioni

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=== Sacrifici umani ===
[[File:Panel9SBCTajin.JPG|sinistra|miniatura|Un bassorilievo dal campo sud a El Tajin, mostrante il sacrificio di un giocatore.]]
La relazione tra i sacrifici umani e il gioco della palla appare piuttosto tardi nei ritrovamenti archeologici, non prima del periodo classico.<ref>Ad esempio Kubler, p. 147 o Miller.</ref> Tale relazione era particolarmente stretta nelle culture [[Veracruz classica]] e in quella [[Maya]], in cui troviamo le più esplicite rappresentazioni di sacrifici umani: ad esempio nei pannelli in rilievo dei campi da gioco a El Tajin (850-1100)<ref>Maria Uriarte, p. 46.</ref> e a Chichén Itzá (900-1200), o nel ben conosciuto [[:File:Jugador de pelota decapitado. Museo de Jalapa. México.jpg|giocatore decapitato]] dal sito Classico Veracruz di [[Aparicio (Veracruz)|Aparicio]] (700-900). Anche il [[Popol Vuh]], il racconto religioso e quasi-storico del periodo postclassico Maya, collega il gioco della palla ai sacrifici umani.
 
I prigionieri di guerra vengono spesso mostrati nell'arte Maya e si ritiene che questi prigionieri venissero sacrificati in seguito alla sconfitta in una partita rituale e probabilmente pilotata.<ref>Tra le altre fonti, Schele e Miller (''"Non sarebbe sorprendente se le partite fossero state truccate"''), p. 249.</ref> Invece dei seminudi e spesso maltrattati prigionieri tuttavia, negli stadi di El Tajin e di Chichén Itzá troviamo anche le raffigurazioni di sacrifici dei praticanti del gioco, forse il capitano della squadra vincitrice, dal momento che dall'essere sacrificati aveva inizio il percorso per diventare una divinità.<ref>Cohodas, p. 255, o Gillespie, p. 321.</ref> La decapitazione in special modo è associata al gioco, teste decapitate appaiono spesso nell'arte del periodo tardo classico, e sono raffigurate di frequente nel [[Popol Vuh]]. Qualche studioso ha ipotizzato che teste mozzate o teschi venissero usati al posto della palla,<ref>Schele e Miller, dichiarano che "occasionalmente le teste decapitate [delle vittime sacrificali] venivano messe in gioco", p. 243.</ref> forse per rivivere la leggenda del Popol Vuh, in cui il dio del sole viene decapitato dai malvagi nonni materni (gli dei della morte) e la testa usata come palla. Tuttavia alla fine del racconto egli riprenderà la testa e resusciterà.
 
=== Simbolismo del gioco ===
A El Tajin il sacrificio del giocatore assicurava illa perpetuamentoperpetuazione del [[pulque]], una bevanda alcolica derivataricavata dall'[[Agave (botanica)|agave]]. La fertilità attraverso il sacrificio è il tema del gioco della palla fino dai tempi più remoti: le statuette di giocatori del periodo preclassico ad esempio, spesso con sembianze femminili, erano rappresentate con i simboli del [[mais]].<ref>Bradley, che rileva come un punto circolare in rilievo, oppure un simbolo a forma di U con un punto nel mezzo, oppure ancora aree in rilievo a forma di U o di V, sono tutte rappresentazioni del mais.</ref>
 
Associato alla fertilità è il tema del movimento solare. Si ritiene che la palla rimbalzante rappresentasse il sole, e che il sacrificio del giocatore rappresentasse la morte del sole, preludio per una sua rinascita.<ref>Tra gli altri, Gillespie. Altri studiosi ipotizzano che la palla rappresenti la luna, piuttosto che il sole.</ref> Nella sua intrinseca dualità il gioco appare come una lotta tra la notte e il giorno,<ref>Cohodas, p. 255.</ref> o anche la battaglia tra la vita e il mondo sotterraneo.<ref>Taladoire e Closenet, p. 173.</ref> Gli anelli di pietra nei quali doveva passare la palla avevano probabilmente il significato del sole all'[[alba]] o al [[tramonto]], oppure all'[[equinozi]]o. I campi erano considerati porte per il mondo sotterraneo, e venivano eretti in punti chiave del distretto cerimoniale.