Gerone di Colonia: differenze tra le versioni

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Nel [[972]] partecipò al Sinodo di [[Ingelheim]] e nel [[973]] presiedette insieme all'[[Diocesi di Magdeburgo|arcivescovo di Magdeburgo]] la cerimonia funebre per Ottone I a Magdeburgo. A parte la missione a Costantinopoli, non aveva svolto alcun ruolo significativo sotto Ottone I od Ottone II. Era presente nel [[975]] al [[Dieta (storia)|Reichstag di Weimar]].
 
Anche dopo la sua elezione ha dimostrato pietà personale. Nel [[970]] Gerone donò insieme a suo fratello, il margravio [[Thietmaro di Meissen|Tietmaro di Meissen]], al monastero di Thankmarsfelde nell'Harz a Ballenstedt. Nel [[974]] fondò anche l'[[Abbazia di Gladbach|abbazia benedettina di Gladbach]]; fondò anche, assieme al fratello Tietmaro, l'[[abbazia di Nienburg]]. Per la cattedrale di Colonia ebbe dopo il 971 la famosa [[croce di Gerone]]. Morì intorno al 28 giugno 976 a Colonia e fu sepolto nella cattedrale di Colonia.
 
Tietmaro riporta che egli venne sepolto vivo: la badessa Gerberga seppe dal diavolo che egli sarebbe stato colpito da una malattia che lo avrebbe fatto sembrare morto; ella morì poco dopo, in quanto il patto con il diavolo prevedeva che non lo dicesse in giro, pena la sua morte. Colpito da tale infermità, egli venne accudito da Evergero (o Ebergardo?), suo successore della cattedra di Colonia tempo dopo. Egli venne posto in una bara mentre era solo apparentemente morto; la bara venne posta in chiesa. La terza notte si risvegliò e per tre volte chiese aiuto; egli venne sentito da alcune persone, ma queste venivano riprese da Evergero e colpiti con un bastone. Gerone quindi morì [[Sepoltura da vivo|sepolto vivo]].<ref>{{Cita libro|autore=[[Tietmaro di Merseburgo|Tietmaro]]|traduttore=Matteo Taddei|titolo=Cronaca di Tietmaro|collana=Fonti tradotte per la storia dell'Alto Medioevo|editore=Pisa University Press|p=75|capitolo=Libro III, 4|ISBN=978-8833390857}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=[[Tietmaro di Merseburgo]]|curatore=Piero Bugiani|traduttore=Piero Bugiani|titolo=Chronicon. L'anno mille e l'impero degli Ottoni|collana=Bifröst|anno=2020|editore=Vocifuoriscena|città=Viterbo|p=197|capitolo=Libro III, 4|ISBN=978-88-99959-29-6}}</ref>