Negoziato: differenze tra le versioni

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Il '''negoziato''' è un processo comunicativo tra due o più attori finalizzato alla formulazione di una decisione congiunta.
==Tipologie==
Esso può essere formale, quando ci si siede ad un tavolo in maniera ufficiale, o informale, quando si prende un accordo in maniera ufficiosa; sovente, la fase pre-negoziale usa la prassi informale. Il negoziato può avere come fine l'instaurazione di un rapporto di cooperazione o la risoluzione di un conflitto e a volte termina in maniera brusca nella cosiddetta ''confrontation''. Riguardo al negoziatore, è stato evidenziato il suo ''boundary role'', ossia il suo ruolo di confine tra la sfera interna e quella internazionale: può capitare, infatti, che il negoziatore sia influenzato da gruppi di pressione interni come i movimenti radicali, che modificano la sua azione a livello internazionale.
==Modelli==
Il politologo [[Relazioni internazionali|internazionalista]] [[I. William Zartman]] ha individuato tre modelli negoziali:
* il modello della ''concessione-convergenza'' prevede un obiettivo quantificabile che possa essere oggetto di scambio tra gli attori;
* il modello della ''formula-dettagli'' prevede una prima fase in cui vengono dettate le condizioni negoziali e una seconda fase in cui avvengono i negoziati veri e propri, come nel caso dell'allargamento dell'[[Unione europea]] all'[[Europa orientale]], per cui si ebbe una prima fase con la fissazione dei criteri di Copenaghen nel [[1993]] e tre successive fasi negoziali nel [[1997]], [[1999]] e [[2005]], e nel caso della crisi del debito dell'[[America latina]] nel [[1982]].