La Voce Repubblicana: differenze tra le versioni

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|sito = [http://www.prinazionale.it/new/html/lavocerepubblicana/voce.html ''La Voce Repubblicana'']
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'''''La Voce Repubblicana''''' è stato l'organo di stampa del [[Partito Repubblicano Italiano]] (PRI), fondato nel [[1921]]. La versione cartacea, dopo oltre novant'anni di vita, è stata definitivamente chiusa nel [[2013]]. Oggi è una [[Giornale on-line|testata online]].
 
== Storia ==
Il primo numero del quotidiano uscì il 15 gennaio [[1921]] a [[Roma]]. Sostituì il settimanale «L'Iniziativa» (nelle edicole dal 22 dicembre 1912) come organo ufficiale del partito. Il direttore inizialmente fu [[Giovanni Conti (senatore)|Giovanni Conti]], seguito poi da Ferdinando Schiavetti (novembre 1922 – ottobre 1926). Il 31 ottobre [[1926]] il quotidiano fu soppresso dal [[regime fascista]]. Prima della sua chiusura, il giornale poteva contare sulla collaborazione di [[Carmelo Puglionisi]], autore del libro ''Sciacalli'', in cui raccontava la storia dei fuoriusciti antifascisti italiani a [[Parigi]].
 
La testata fu ripresa dopo la caduta del fascismo (25 luglio [[1943]]). Il primo numero uscì in agosto. Dopo l'occupazione nazista di Roma furono pubblicati clandestinamente altri dieci numeri, sino alla liberazione di Roma. Il 10 giugno [[1944]] «La Voce Repubblicana» riprese le regolari pubblicazioni, sotto la direzione del fondatore, Giovanni Conti. Da allora, uscì come quotidiano del pomeriggio (6 numeri settimanali) fino al 1973.
 
Negli anni sessanta «La Voce Repubblicana» ebbe sede in via dell'Aracoeli; successivamente si trasferì al n. 146 di via Tomacelli<ref>Nello stesso edificio vi erano, al terzo piano, la «Voce» ed al quarto il quotidiano politico «[[il manifesto]]».</ref>. La [[redazione]] era articolata in cinque servizi: politico, estero, economico, cronaca, cultura. Il giornale aveva una foliazione di 6-8 pagine, che salivano a 24 o 36 in occasione della preparazione di alcuni numeri speciali<ref>{{cita|G. Tartaglia|pp. 186-187|Tartaglia, 2012}}.<br/ref>. L'immagine grafica del quotidiano era curata da Michele Spera. La concessionaria della pubblicità era la nota [[Sipra]], incaricata della raccolta degli annunci anche per la [[Rai]] e per altri giornali di partito.
Negli anni sessanta la [[redazione]] era articolata in cinque servizi: politico, estero, economico, cronaca, cultura. Il giornale aveva una foliazione di 6-8 pagine, che salirono a 24 o 36 in occasione della preparazione di alcuni numeri speciali<ref>{{cita|G. Tartaglia|pp. 186-187|Tartaglia, 2012}}.</ref>. L'immagine grafica del quotidiano era curata da Michele Spera. La concessionaria della pubblicità era la nota [[Sipra]], incaricata della raccolta degli annunci anche per la [[Rai]] e per altri giornali di partito.
 
Ogni anno la «Voce» pubblicava un ''Almanacco Repubblicano'', pubblicazione a cadenza annuale.<br/>
Tra gli anni sessanta e gli anni settanta la testata ebbe anche una piccola casa editrice, le «Edizioni della Voce»<ref>{{cita|G. Tartaglia|p. 186|Tartaglia, 2012}}.</ref>. Dal maggio [[1973]] l'uscita in edicola fu anticipata dal pomeriggio al mattino<ref>{{cita|G. Tartaglia|p. 241|Tartaglia, 2012}}.</ref>. Nel [[1975]] fu introdotta un'innovazione tecnologica: la trasmissione in facsimile (utilizzando il [[fax]], =cioè la teletrasmissione) delle pagine del giornale dalla tipografia di Roma alle sedi locali<ref name="GTartaglia">{{cita|G. Tartaglia|p. 260|Tartaglia, 2012}}.</ref>.
 
Il quotidiano fu costretto a chiudere nel dicembre del [[1978]] per problemi finanziari. Per non far decadere la titolarità della testata furono pubblicati alcuni numeri firmati da Oddo Biasini (direttore) e Giuseppe Marchetti Tricamo (direttore responsabile).
Nel [[1981]], [[Giovanni Spadolini]], segretario del partito con un passato da direttore del [[Corriere della Sera]], decidedecise la riapertura del quotidiano. La nuova edizione èapparve in formato [[tabloid]] a otto pagine (crescerannocrebbero poi a dodici fino a sedici); conservaconservò la tradizionale [[Terza pagina]] anche nel nuovo formato (su di essa compaionocomparvero gli [[elzeviri]] firmati dal segretario [[Giovanni Spadolini]])<ref>{{cita|G. Tartaglia|p. 275|Tartaglia, 2012}}.</ref>. EsceUscì il pomeriggio dal martedì al sabato<ref>{{cita|G. Tartaglia|p. 264|Tartaglia, 2012}}.</ref>. La sede del quotidiano èfu ricavata nel palazzo in piazza dei Caprettari dove haaveva sede il partito stesso.
 
Tra il 1986 e il 1988 il quotidiano passapassò alladalla [[fotocomposizione]] al [[computer]], diventando una delle prime testate italiane ad introdurre tale innovazione<ref name="GTartaglia" />. Nuovamente costretto alla chiusura nel [[1998]], nel giugno del [[1999]] riprese le pubblicazioni con una foliazione ridotta a quattro pagine<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/11/27/lettere.html|titolo=Pagina delle lettere|accesso=15/08/2015}}</ref>, fino al giugno [[2000]]. Nel giugno del [[2003]] ritornò in edicola per impulso del nuovo segretario, [[Francesco Nucara]]. Rispetto alla precedente edizione, il quotidiano rinnovò la veste grafica e il formato.
 
Il 31 dicembre [[2013]] il quotidiano cessacessò le pubblicazioni per mancanza di fondi. L'ultima redazione contava praticamente quattro giornalisti: Riccardo Bruno, membro della Direzione del PRI, Francesco Bernardini, Chiara Capotondi e [[Lanfranco Palazzolo]].
Nuovamente costretto alla chiusura nel [[1998]], nel giugno del [[1999]] riprese le pubblicazioni con una foliazione ridotta a quattro pagine<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/11/27/lettere.html|titolo=Pagina delle lettere|accesso=15/08/2015}}</ref>, fino al giugno [[2000]].
 
Nel giugno del [[2003]] torna in edicola per impulso del nuovo segretario, [[Francesco Nucara]]. Rispetto alla precedente edizione, il quotidiano rinnova la grafica e il formato.
 
Il 31 dicembre 2013 il quotidiano cessa le pubblicazioni per mancanza di fondi. L'ultima redazione contava praticamente quattro giornalisti: Riccardo Bruno, membro della Direzione del PRI, Francesco Bernardini, Chiara Capotondi e [[Lanfranco Palazzolo]].
 
==Firme==
InNella passatosua storia il quotidiano del PRI ha potuto contare su importanti collaborazioni, come quella di [[Sandro Ciotti]] nelle pagine sportive. Tra i suoi direttori c'è stato anche [[Stefano Folli]]. Hanno inoltre scritto e lavorato alla ''Voce Repubblicana'' giornalisti come [[Oscar Giannino]], il saggista [[Antonio Carioti]] e [[Stefano Tomassini]].<br/>
Fra i collaboratori e gli ex collaboratori della testata figurano: [[Riccardo Brondolo]], [[Alessandro Cecchi Paone]], [[Laura Gigliotti]], [[Agostino Pendola]] (sino al 1997), Luca Bagatin (sino al 2011) e [[Luca Tentoni]].
 
L'elenco dei giovani che hanno cominciato a lavorare con «La Voce Repubblicana» e poi hanno fatto carriera nel mondo del giornalismo comprende<ref>{{cita|G. Tartaglia|pp. 221, 246 e 263|Tartaglia, 2012}}.</ref>: